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March 11, 2021

Home Studio #10: Penelope Frego

Alessio Posar
Home Studio è una serie di interviste e ritratti narrativi di artisti altoatesini attivi in diversi campi, invitati a riflettere sugli effetti del lockdown e del post-lockdown sul loro lavoro, sulle routine e sul processo creativo. Come sono cambiate le abitudini? Dove stiamo andando? Come ce la stiamo passando?

Siamo alla fine.

Home Studio ci ha accompagnato per più di due mesi, ci ha portati nel 2021 quando ancora pensavamo che la situazione sarebbe stata diversa dall’anno precedente. Siamo partiti con delle speranze, con l’idea di fissare su carta un momento e un sentimento. Con l’idea di capire come una rivoluzione sociale come quella del Covid-19 avesse impattato sugli artisti, sulle loro sensibilità e sulle loro vite. Abbiamo chiesto loro di essere i nostri specchi, di riflettere e di farci riflettere sui grandi cambiamenti e sulle piccole soddisfazioni, sulle àncore che tutti noi abbiamo creato per andare avanti.

E di cui ancora abbiamo bisogno.

Questa è l’ultima puntata e, prima di introdurre l’ospite di oggi, ci tengo a ringraziare tutti gli artisti e i creativi che hanno partecipato, che ci hanno permesso di sbirciare nelle loro vite, che si sono resi disponibili, che hanno intravisto la forza della comunità e che non non mi hanno mandato a quel paese quando insistevo con le mail. Siete stati grandi, lo siete ancora.

È stato un bel viaggio, facciamo che non sia stato inutile e ricordiamoci che non siamo soli.

Quindi, come dicevo, siamo alla fine, e con noi c’è Penelope Frego. Classe ’92, Penelope è nata a Bolzano e si è diplomata all’Accademia di Arte Drammatica di Colonia. È un’attrice e lavora principalmente per il cinema e la televisione.

Se masticate serie in lingua tedesca, probabilmente l’avete vista in Heldt, in SOKO Köln e soprattutto nella seconda stagione di Wishlist. Se poi vi capita di guardare anche film per ragazzi, ha recitato anche in Sprite Sisters, girato in Alto Adige e distribuito da Walt Disney Studios.

Come si svolgeva una tua giornata tipo prima della pandemia? 

Il lavoro di attrice, a meno che non si faccia parte di una compagnia teatrale, non è caratterizzato da una quotidianità regolare. Le mie giornate sono sempre state caratterizzate da disciplina, sport, contatti, casting, e studio. Perché oltre al lavoro, sto conseguendo una laurea in psicologia all’università di Colonia.

Hai un piccolo rituale o un’abitudine a cui non rinunceresti mai? 

Certo, il caffè. Rigorosamente italiano.

Qual è la cosa che ti rende più felice del tuo lavoro? 

La libertà di poter essere creativa, ogni giorno.

Perché?

Perché nella libertà c’è ricerca. Nella ricerca c’è creatività. Che è espressione. E l’espressione è la forma più grande di indipendenza. 

Come è cambiata la tua vita durante il 2020?

È subentrata un’incertezza diversa, quella di non poter vedere la mia famiglia quando ne avessi avuto bisogno.  

E dal punto di vista lavorativo?

Un po’ più di monotonia, ma devo dire che ho comunque avuto delle soddisfazioni. 

Descrivi la tua routine quotidiana durante il 2020. 

La mattina mi sveglio presto e faccio sport, con una cara amica, su Facetime (sì, davvero! Quasi ogni giorno). Poi studio, tanto o poco, dipende dalla fase universitaria. Ho partecipato a molte conferenze online, devo dire che hanno il loro perché . Cucino volentieri, soprattutto per i miei cari e soprattutto le ricette dei nonni e quelle del mio papà. Ascolto la radio, mi tiene molta compagnia. Faccio i casting quando necessario e mi faccio aiutare dal mio compagno. 

Quali sono stati i momenti migliori dell’anno appena passato? 

Be’, l’estate. Sono riuscita ad andare alla nostra casa al mare e ho respirato un po’ di aria di paese con la mia famiglia. Poi, per lavoro, ho fatto un viaggio intercontinentale, cosa che non avrei mai pensato di poter fare in un momento così delicato. 

E i peggiori? 

La perdita di uno zio, i funerali senza abbracci.

Che cosa hai imparato? 

Che un anno è lungo, ma può passare anche molto veloce. Che la bellezza delle piccole cose quotidiane può salvarci. Che la tecnologia è una grande risorsa. 

Che cosa scegli di portarti nel futuro? 

Una nuova consapevolezza riguardo le vere priorità. 

Quali sono i tuoi nuovi progetti? 

Ancora non posso svelare nulla.

Che consiglio vuoi dare agli altri creativi? 

Credete in voi stessi. Sembra banale, ma è facile perdersi nel nostro lavoro se si dà troppo peso alle parole degli altri. È importante crescere, ma sempre coscienziosi del fatto che la complessità di certe dinamiche non hanno quasi mai a che fare con le nostre qualità. Quindi accettate, e lavorate. Con serenità. Non credo esista una meta da raggiungere, ma un percorso da vivere. Determinanti sono lo spirito con il quale lo si percorre e i piccoli obiettivi che ci si pone di giorno in giorno. 

 

Home Studio è un progetto di Alessio Posar, realizzato con il sostegno della Provincia autonoma di Bolzano/Alto Adige – Ripartizione Cultura Italiana e ospitato in esclusiva da franzmagazine

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