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June 1, 2023

VIELÄUGIG OCCHIUTO #06: esprimersi e ricordarsi

Elisa Barison

Was ist ein Museum? Eine Frage, die nicht selten von den falschen Menschen gestellt und instrumentalisiert wird. Dabei könnte es so einfach sein: Was wollen wir denn eigentlich von einem Museum?

Ok, ganz so einfach ist zweitere Frage nun auch nicht, jedoch ist sie zukunftsorientiert, nicht an Altbewährtem festgeklammert. Sie reflektiert und agiert in der Gegenwart, schaut sich um und hält auch mal den Spiegel vor. Sie organisiert sich von unten nach oben und wird nicht umgekehrt diktiert. Sie versucht Platz für alle zu schaffen, nicht nur welchen für einige zu reservieren.

Im Rahmen des MUSEION Art Club Forum versuchen aktuell neun unabhängige, junge und kreative Personen an der Seite einiger Mitarbeiter*innen von MUSEION eben dieser Frage nachzugehen. Dafür sind sie in drei Gruppen unterteilt: Content, New Audiences und Public Program.

Während sie alle ihren Berufen und Tätigkeiten nachgehen, reflektieren sie – gemeinsam und alleine – und agieren – gemeinsam – in Form des MUSEION Art Club, welcher laufend spannende Formate und Projekte umsetzt, die allesamt der oben erwähnten Fragen nachgehen (und noch viel mehr Fragen generieren).Occupy Museion Forget_me_not Museion 20.04.2023 (c) Samira Mosca 1Mit vielen Augen und verbunden durch ein großes, kollektives Bewusstsein nähert sich diese Erzählung dem Ende. Was bleibt, sind ein paar sehr gute Antworten, die wahrscheinlich weitere Fragen aufwerfen, so wie es eben sein soll. Abstrakt gedacht und einfach formuliert, fragen wir abschließend nach zwei Kernaufgaben einer kulturellen Institution – so glauben wir zumindest – und lauschen den Antworten der Mitglieder des MUSEION Art Club Forum, die ermutigt und ermächtigt durch die Institution selbst diese tagtäglich challengen und dabei ihren Begriff erweitern und neu definieren.

Mehr dazu hier mir Respekt, hier ganz poetisch und hier nach Räumen suchend.

>>> AUSDRUCK / ESPRIMERSI

Come farsi capire? Quando una dichiarazione può dirsi riuscita?

Roberta Pedrini (Group Leader del gruppo New Audiences e coordinatrice progetti servizi al pubblico/progetti educativi):
Avendo un concetto di massima molto chiaro in testa, avendo delle buone intenzioni e cercando di ascoltare attivamente. Partendo da fuori, dagli/dalle altri/e, per esempio dai pubblici e dalla realtà concreta che esso vive, spesso si arriva a farsi capire. Che poi, anche non capire può essere un gran bella occasione! Sinceramente non sono sicura di quando una dichiarazione può dirsi riuscita. Nel mio lavoro, nel campo della mediazione, immagino quando i pubblici si sentano coinvolti e parte di possibili narrazioni.Occupy Museion Forget_me_not Museion 20.04.2023 (c) Samira Mosca 2Frida Carazzato (Group Leader del gruppo Content e curatrice scientifica presso MUSEION):
È una domanda molto difficile anche perché farsi capire, essere totalmente sicure/i che il messaggio sia stato trasmesso e compreso come avremmo voluto credo sia impossibile, perché impossibile andare a ritroso in tutto il passato e il presente che costituiscono chi ascolta e recepisce. Di chi interpreta il messaggio e l’azione. Consapevolezza che spesso nemmeno chi agisce possiede.
Forse non dare nulla per scontato e lasciare dei vuoti per creare spazio potrebbero essere due buoni punti di partenza per tendere al “successo” di una dichiarazione, o meglio per permetterne la comprensione.Occupy Museion Forget_me_not Museion 20.04.2023 (c) Samira Mosca 3>>> ERINNERUNG / RICORDARSI

Wie und wo archivieren sich Erinnerungen am besten? Machen diese sich mit der Zeit selbstständig?
Thomas Hofer VIELÄUGIG OCCHIUTO - MUSEION art club forum (c) Sarah Mair franzmagazineThomas Hofer (Mitglied der Gruppe Public Program, Leiter der Dienststelle der Gemeinde Brixen, engagierter Jugend- und Kulturarbeiter):
Erinnerungen erhalten sich am besten in unserem Kopf. Hin und wieder brauchen wir nur einen Anker oder einen Anstoß, um sie wieder aus unseren Gehirnfalten hervorzuholen. Und diese Anstöße bewahren sich am besten in einer Schachtel unter dem Bett auf. 

Come e dove archiviare meglio i ricordi? Essi sviluppano una volontà propria con il tempo?Andrea Bernard VIELÄUGIG OCCHIUTO - MUSEION art club forum (c) Sarah Mair franzmagazineAndrea Bernard (membro del gruppo New Audiences, regista d’opera e di teatro):
Minimo sforzo, massima resa. Il ricordo rimane per quello che vale la pena di ricordare. Questo non significa che se qualcosa non riaffiora alla mente nell’immediato sia stato automaticamente dimenticato. Il ricordo è anche memoria del corpo, è un’azione, un profumo, un gusto, un’emozione. Ecco che allora quella memoria resta impressa dentro di noi, come uno stampo nel nostro corpo. Basta un breve attimo, una scintilla, uno stimolo transitorio per far riaffiorare quel ricordo e permettere che quello stampo venga riempito si trasformi nuovamente in forma. Non serve quindi sforzarsi troppo di ricordare: basta aprirsi e permettere al corpo di liberarsi per ricordare.

Illustration: Sarah Mair
Photo: (1–3) Occupy Museion: Forget_me_not @ Museion 24.04.2023 (c) Samira Mosca/Museion.

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