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November 15, 2021
Docu.emme 2021: i documentari di qualità tornano a Merano
Maria Quinz
Anche quest’autunno la rassegna Docu.emme organizzata dalla cooperativa Mairania857, con la curatela di Daniel Mazza e Emanuele Vernillo, torna finalmente in scena al Centro per la Cultura di Merano – dopo l’interruzione degli anni passati causa pandemia. Ecco quindi che la carrellata di documentari ha preso il via il 3 novembre, con l’intenso medio-metraggio Gunda di Victor Kossakovsky, (NOR/USA 2020) in cui riflessioni di natura esistenziale, vengono affidate al particolare punto di vista di una scrofa di nome Gunda, così come a quello di altri animali, trascendendo le rigide e limitanti barriere tra le diverse specie.
Il curatore Daniel Mazza, mi racconta che la vocazione primaria della rassegna – attiva, ormai, in autunno e primavera, da più di dieci anni – è quella di proporre documentari di qualità al pubblico del Centro Cultura, senza ricorrere a un tema specifico e vincolante, con l’intento di portare in sala lavori pregevoli, difficilmente accessibili nei canali tradizionali di offerta cinematografica e televisiva, anche con un occhio di riguardo alle produzioni locali più interessanti. Il documentario, sempre più oggi, trova estimatori e appassionati per la sua capacità di informare, coinvolgere e approfondire tematiche di attualità e non solo, attingendo a tecniche espressive innovative, oltre che contaminando generi e linguaggi. “L’intento della rassegna – mi dice Daniel – è principalmente quello di far vedere al pubblico la diversità nel mondo del documentario con un ventaglio diversificato di proposte in termini di linguaggio visivo, dalle piccole alle grandi produzioni, dal contesto locale a quello internazionale. Produzioni recenti principalmente, perché ci piace proporre lavori freschi e tematiche di interesse attuale, ma anche produzioni preziose di qualche anno fa, che ci capita di scovare nelle nostre ricerche e che siamo felici di condividere con il nostro pubblico.”
Domani – mercoledì 11 – si prosegue con il documentario A Symphony of Noise di Enrique Sánchez Lansch, a cui faranno seguito altri 4 film selezionati per questa stagione autunnale.Vi proponiamo qui le date e la sinossi dei documentari in programma, con proiezioni – alternativamente – in lingua italiana e tedesca, che verranno proposte con una piccola introduzione del curatore. Dopo la proiezione sarà possibile avviare un piccolo dibattito.
Buone visioni!
17/11
A SYMPHONY OF NOISE von Enrique Sánchez Lansch, D 2021, 96 minuti in Originalsprache mit deutschen Untertiteln
A Symphony of Noise ist eine aufregende Reise durch die Gedanken-, Klang- und Hör-Welt des Audio-Dokumentaristen Matthew Herbert. Über den Zeitraum von 10 Jahren hat der Regisseur Enrique Sánchez Lansch den Künstler in seinem kreativen Prozess begleitet: bei der Konzeption, Aufnahme und Aufführung seiner spannendsten Projekte und vielfältigen Aktivitäten. Musik ist für den Briten kein Produkt sondern ein Prozess. Die Zuschauer können direkt erleben, wie Herbert aus Alltagsgeräuschen Musik macht. Sie erfahren, was diesen Ausnahmekünstler antreibt, wie er zu seinen Überzeugungen gekommen ist, und warum die Veränderung unseres Hörens für ihn ein revolutionärer Akt ist.
24/11
CHACO di Daniele Incalcaterra e Fausta Quattrini, ARG/I/CH 2017, 106 minuti in lingua italiana
Ogni giorno, nel Chaco paraguayano vengono distrutti 2000 ettari di foresta. Il regista Daniele Incalcaterra, con la co-regista Fausta Quattrini, espone ancora una volta la posta in gioco e i problemi relativi ai 5.000 ettari di foresta vergine del Chaco ereditata dal padre. Incalcaterra cerca ostinatamente di restituire questa terra ai Guarani-Ñandeva, i legittimi proprietari della foresta, e impedire un progetto di deforestazione per la produzione industriale di soia transgenica e carne. Ma certuni non apprezzano la sua azione. Inizia una lotta aspra e intransigente contro interessi finanziari e burocrati. Chi vincerà? Una politica rispettosa della natura o quella del denaro? Corruzione, minacce e pericolo o speranza e utopia? Un film potente ed emozionante costruito come un sconcertante thriller politico.
01/12
DIE DOHNAL von Sabine Derflinger, A 2019 105 Minuten in deutscher Sprache
Die Dohnal war eine der ersten Feministinnen in einer europäischen Regierung. Sie kam in den 1970er Jahren im konservativen Österreich an die Macht, wurde 1990 erste Bundesministerin für Frauenangelegenheiten. Ihr ist die Umsetzung weitreichender Initiativen zu verdanken, wie etwa die strafrechtliche Verfolgung von Vergewaltigung in der Ehe, die Gründung des ersten Frauenhauses und die Anrechnung von Kinderzeiten in der Pensionsreform in Österreich. Die Dohnal ist das Porträt einer Visionärin, ein Film gegen das Vergessen und für eine gleichberechtigte Zukunft.
09/12
HERR BACHMANN UND SEINE KLASSE von Maria Speth, D 2021, 217 Minuten in deutscher Sprache mit italienischen Untertiteln
Herr Bachmann und seine Klasse porträtiert die Beziehung zwischen einem Lehrer und den Schüler*innen der 6. Jahrgangsstufe. In einnehmender Offenheit begegnet Herr Bachmann den Kindern mit ihren unterschiedlichen sozialen und kulturellen Erfahrungen und schafft damit einen Raum des Vertrauens. Musik ist hier eine allgegenwärtige Sprache, die sich wie selbstverständlich um den zu absolvierenden Unterrichtsstoff legt. Anhand der sozialen Beziehungen in der Klasse erzählt der Film ganz beiläufig von den Strukturen einer kleinen, westdeutschen Industriestadt, deren Geschichte bis zurück in die NS-Zeit von Migration geprägt ist.
15/12
JOHN McENROE – L’IMPERO DELLA PERFEZIONE di Julian Faraut, F 2018, 91 minuti in lingua originale con sottotitoli in italiano
Il mitico campione di tennis John McEnroe, ex ragazzo prodigio e successivamente noto alle cronache non solo per il talento ma anche per il caratteraccio e una vita privata movimentata, è già stato protagonista di film e documentari, ma mai in modo così avvincente come in questo documentario di Julien Faraut che vanta materiali di repertorio ed elementi di psicologia e di teoria del cinema, accompagnati dalla voce di Mathieu Amalric, con la promessa del padre della nouvelle vague, Jean-Luc Godard, che dice: “Les films mentent, pas le sport”, il cinema mente, lo sport no.
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