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April 5, 2022

Bolzano Film Festival Bozen 2022: finalmente, di nuovo in sala

Maria Quinz

Buio in sala. 

Si diffonde una soffusa luminosità, mentre suoni e immagini rapiscono lo spettatore. 

Nulla – o quasi – ostacola la percezione, mentre il corpo si rilassa, affondando nella poltrona in uno stato di semi-abbandono e immobilità.  “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile”: scriveva il grande Ennio Flaiano, ma è anche quell’arte che, nel suo statuto originario – basandosi sulla potenza persuasiva delle immagini in movimento e dell’oscurità in sala – è anche capace di far dimenticare per qualche tempo allo spettatore la realtà che lo circonda, dirottando la sua percezione altrove, in altri mondi, reali e immaginari, vicini e lontani, tanti quanti sono i film che si offrono alla sua visione, frutto di differenti sguardi e approcci espressivi, ma accumunati tutti nell’offrire un’immagine riflessa della frammentarietà, varietà e complessità dell’esistenza. 

Ecco perché, seppur viviamo oggi e ormai da anni in un’epoca in cui la fruizione audiovisiva non è più prerogativa dello spazio cinema – con l’offerta di molteplici piattaforme di visione nella dimensione domestica di prodotti di buona qualità, dai film d’autore al documentario – è vero anche che l’esperienza immersiva della sala rimane insostituibile, anche e soprattutto in considerazione di eventi catalizzatori come i festival del cinema: realtà che da sempre (o perlomeno in tempi pre-covid) hanno offerto al pubblico, nell’arco di poche ma intense giornate, l’occasione di esperire dal vivo la “poliedricità” della natura cinematografica con nuove visioni e prodotti di nicchia, nazionali e internazionali, come anche l’opportunità di partecipare a eventi correlati, tra cui talks, mostre, workshop, retrospettive, incontri con gli autori, “le star” e i professionisti di settore.

Ecco quindi che con l’hashtag #dinuovoinsala prende il via il Bolzano Film Festival Bozen 2022, alla sua 35esima edizione, con la direzione di Helene Christanell, tornando finalmente in presenza, dopo due anni in cui la kermesse si è svolta interamente on-line, dal 5 al 10 aprile 2022, accogliendo il pubblico bolzanino in diverse locations della città (Filmclub, Centro Trevi, Rainerum) e anche anche nelle sale cinematografiche di Merano, Bressanone, Caldaro. 

Tuttavia, in considerazione della positiva reazione al programma online dello scorso anno, rimarrà comunque la possibilità di visionare una selezione di film sulla piattaforma digitale dell’evento: filmfestival.bz.it, fruibile dal 10 al 16 aprile.

La programmazione di quest’anno si presenta ricca e variegata e porta in concorsi sei lungometraggi e sei documentari che verranno valutati da una doppia giuria, rispettivamente come miglior film con il Premio Provincia Autonoma di Bolzano e miglior documentario con il Premio Fondazione Cassa di RisparmioMartin Kaufmann, direttore artistico del festival, sottolinea la freschezza e le tematiche di attualità del programma 2022, “caratterizzato da molte opere di giovani regist*, con un occhio attento alla loro quotidianità, spesso presentata sullo schermo in modo molto originale. I lungometraggi in concorso hanno un focus sulla famiglia, sul ruolo di essere madre; i documentari quest’anno invece sono concentrati su uno sguardo politico su emergenze umanitarie e giornalismo d’inchiesta”. 

Verranno assegnati altri importanti premi come nelle edizioni precedenti: il Premio del pubblico Città di Bolzano, il Premio Euregio giuria studenti, il bando: Final touch: Intense feedback from experts, ideato ed organizzato assieme a IDM Südtirol/Alto Adigeil Premio Speciale Dolomiti UNESCO e il Golden Walther Award che, dal 2019, premia e sostiene le produzioni legate al territorio altoatesino.

I film in programma sono 70, numerose le rassegne, tra cui quelle che rivolgono il proprio focus al territorio locale, come Made in Südtirol (con sette film) e Local Artists e poi Cinema Ritrovato, Piccole Lingue DOC, Focus Europe: Albania/Kosovo.

Ospite d’onore del Festival sarà il regista e sceneggiatore austriaco Stefan Ruzowitzky, vincitore del premio Oscar al miglior film straniero per il film, Il falsario – Operazione Bernhard (Die Fälscher) del 2008; l’autore riceverà il Premio alla carriera, giovedì 7 aprile nell’ambito di una cerimonia organizzata in collaborazione con l’Azienda di Soggiorno di Bolzano. Bolzano Film festival Bozen proietterà in sala anche tre film scelti insieme a lui.

L’edizione 2022 ospita anche una rassegna dedicata alla talentuosa attrice altoatesina di cinema e teatro Gerti Drassl – con la presenza in programma di tre suoi film: “Vals” (regia di Anita Lackenberger, 2014, di cui fece parte anche il padre, Peter Drassl), “Angelo” (regia di Markus Schleinzer, 2018) e “Märzengrund” (2021) di Andreas Goiginger, quest’ultimo anche in concorso al festival per il Premio al miglior lungometraggio.

Non potendo citare tutto il programma, segnalo qui gli eventi della serata inaugurale: in apertura al festival, il 5 aprile, saranno proiettati tre cortometraggi con gli autori e le autrici presenti in sala. Si parte con “BinIchDenn?” dell’altoatesina Stefanie Aichner,che porta sullo schermo la storia di una donna, confusa da interrogativi di natura esistenziale, che si ritrova all’interno di una strana stanza a impersonare quattro diversi personaggi. 

In presenza di Hazir Haziri, decano della Facoltà di arte dell’Università di Pristina, co-autore ed interprete del film, verrà poi presentato al pubblico “Klithma (Scream)” di Korab Lecaj, che racconta il dramma familiare di un uomo che ha subito violenza sessuale durante la guerra in Kosovo, nel 1999. La rivelazione di questo orrore vissuto rischia di distruggere il rapporto con la moglie e la società in cui vivono. 

La commedia di Alessandro Porzio chiude la serata inaugurale. “Come a Mìcono” si svolge in un piccolo paese del Sud Italia, abitato solo da anziani, dove un sindaco ha un’idea per combattere il fenomeno dello spopolamento: la realizzazione di un video per promuovere la sua cittadina come meta turistica, seguendo l’esempio dettato dalla Grecia.

Segnalo infine un altro interessante evento che si svolgerà in parallelo alle proiezioni, nelle sale di TreviLab: la mostra fotografica “La spiaggia del cinema”,che raccoglie 60 impressioni fotografiche dalla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, tra il 2005 e il 2020, ad opera del giornalista e fotografo Moritz Holfelder, raccolte anche in un libro. Un omaggio a uno dei festival più prestigiosi al mondo – espressione, come dicevamo in incipit al testo, della “poliedricità” del mondo del cinema, dentro e fuori la sala, che declina qui, nelle istantanee del fotografo, in direzione del fascino glamour dell’evento mondano, a confronto con la natura vacanziera e marina del lido di Venezia.

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