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November 6, 2013

People I Know. Katharina Von Bruchhausen: imparare le buone maniere, per vivere meglio

Anna Quinz

Katharina Von Bruchhausen “tradisce” già da nome la sua origine nobiliare. Nata a Francoforte da padre nobile tedesco e madre nobile altoatesina, la 39enne è vissuta in Germania fino ai suoi 16 anni, per poi trasferirsi a Bolzano dove ha terminato gli studi. A 19 anni è “scappata” a Milano dove ha frequentato una scuola di make up art, per poter fare la truccatrice teatrale. Dopo due anni di scuola Katharina si è resa conto che era un lavoro molto duro e poco remunerato e così ha iniziato a lavorare, sempre come truccatrice, in altri settori e nel frattempo ha frequentato l’università di Scienze della Comunicazione. per una decina d’anni ha poi lavorato come addetta stampa. Nel 2010 si è ritrasferita a Bolzano “perché nel frattempo ho avuto due figli – racconta – ho dovuto rallentare un pochino con il lavoro, mi sembrava più facile avere la mamma vicino, e poi avevo voglia di natura, montagne, di una vita più facile e più sana, e quindi sono venuta qui”. Oggi Katharina, una bella donna, elegante e raffinata come vuole il pedigree nobiliare, ha deciso di fare tesoro delle sue origini, iniziando una nuova attività. Ha da poco infatti iniziato a organizzare – insieme allo chef Luis Agostini nel suo Atelier di cucina Condito – cene speciali, dove insegna ai commensali le basi del bon ton e delle buone maniere. Cresciuta con una nonna che le metteva i libri sotto le braccia e che la guardava molto severamente durante ogni pasto, Katharina sa cosa “sta bene” fare e cosa no, e ha deciso di insegnarlo anche agli altri, perché, come recita un detto tedesco: “comportati a casa come un re, così da re ti potrai comportare come a casa”.

Katharina, Bolzano, Francoforte, Milano: Impressioni dalle tue tre città?

Francoforte l’ho amata tantissimo, l’ho vissuta molto, ma ero, ovviamente, una bambina. I tedeschi sono secondo me molto aperto, molto socievoli, più socievoli dei bolzanini che sono forse un po’ chiusi. O per dirla meglio, qui sento che ci sono le montagne attorno. Anche se oggi è tutto migliorato rispetto a 10 anni fa. Milano è una grande città, dove incontrare tantissima gente anche non milanese. Io mi ci sono trovata molto bene. Ora però sono felice di non viverci più, anche se continuo ad avere amicizie importanti.

Lavoro e maternità: come si fa?

Io ho sempre lavorato da casa, perché è da otto anni che, già prima dei figli, lavoro come freelance. Per me è sempre stato molto importante continuare, anche solo un’ora al giorno, con il lavoro. Credo che non per tutte le donne sia così: sicuramente è più facile se sei una di quelle donne che vivono i figli al 100 % e sono felici così. Io ho sempre fatto fatica a farlo e ho cercato di conciliare le cose nel migliore dei modi. Non è sempre facile ma è assolutamente fattibile, almeno così la testa si stacca un attimo…

Oggi insegni il bon ton. Quanto è importante, oggi, conoscere le buone maniere?
Credo che le buone maniere rendano più facile ogni rapporto, sia a livello privato – tra donna e uomo, con amici, ecc – sia a livello professionale. Alla fine è sempre la prima impressione che conta, è il tuo biglietto da visita, quindi credo che, oggi più che mai, sia importante avere un minimo di basi e di comportamento giusto.

Perché oggi più che mai?

Perche c’è molta crisi, perché c’è molta concorrenza nel mercato del lavoro, quindi in qualche modo bisogna distinguersi e soprattutto perche i rapporti delle aziende diventano sempre più internazionali e quindi è importante avere un’impostazione giusta per potersi presentare.

Quali sono le cose che la gente sbaglia più comunemente, in termini di bon ton?

Molti uomini pensano che sia una gentilezza fare entrare la donna per prima nel ristorante e farle scegliere il tavolo. E invece no, chi invita deve entrare per primo. Se io, donna, invito qualcuno a cena allora entro prima io. Quindi se esco per una cena romantica con il mio uomo, entro dopo. Tanti non lo sanno. Sono piccole cose che se si sanno sono facili da praticare.

Cosa significa per te portarsi addosso “la nobiltà”? Ha ancora senso oggi?

Per come la vedo io, qualcuno che ha un background nobile si può presentare in jeans strappati, maglietta bianca, capelli sporchi, ma comunque si nota che c’è qualcosa in più. Non so spiegare bene il motivo, credo che sia quel qualcosa che ti permette di sentirti a tuo agio in qualsiasi posto, dalla trattoria al ristorante stellato. Per me è sempre stato normale, tra le amiche della mamma una era “Von Muenchausen” e l’altra “Frau Schmidt”. Questo però mi ha dato una maggiore sicurezza relazionale, da usare in tutti i campi.

E questa sicurezza si eredita e si tramanda?

Sì, direi di si. Un po’ però si può imparare. E se si acquisisce questa sicurezza, si sa poi come comportarsi, e ci si sente a proprio agio in qualsiasi situazione.

Sviluppi futuri del tuo progetto professionale?

Vorrei proporre seminari e corsi sia individuali che di gruppo, a privati e aziende, insegnando come comportarsi o come vestirsi nelle varie situazioni e poi magari insegnare galatei “a tema”: matrimonio, ricevimento a casa, e via dicendo

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