Culture + Arts

September 29, 2023

10 motivi per immergersi “nel mare” di BAW:
Gli eventi da non perdere

Francesca Fattinger

«Cosa intendevi per arte quando hai scelto la tua strada?»
«Giocavo con grande serietà, a un certo punto i miei giochi li hanno chiamati arte.»
Maria Lai

La parola “gioco” e la parola “arte” creano in me un cortocircuito che non può che finire tra le tessiture fantasiose e ribelli che erano le idee e le opere di Maria Lai ed è proprio con negli occhi le sue trame e la sua concezione di gioco, gioco vero, gioco intimo, gioco serio, che voglio partire per immergermi nel programma delle Bolzano Art Weeks 2023 da oggi 29 settembre fino all’8 ottobre che alla loro terza edizione si ripropongono ancora una volta come il più grande festival artistico dell’Alto Adige. È un tuffo in un oceano morbido, a tratti impetuoso, pieno di onde l’una differente dall’altra, e per non andare alla deriva nella sua immensità, meglio munirsi di un mezzo di navigazione, ma che sia fatto su misura per voi, che sia tavola da surf, barca a vela o kayak non ha nessuna importanza. Ogni onda potrà portarvi su una sponda differente di voi, dipende da cosa vi serve ora, troverete sicuramente il tratto di spiaggia e di mondo che vi assomiglia, oppure al contrario se volete farvi stupire, prendete l’onda più scomoda, chissà forse sarà quella che vi farà trovare davvero? Io e la mia tavola ci immergiamo e a ogni onda vi mostriamo 10 motivi e correlati eventi per non perdersi il mare variopinto del programma che invaderà le strade di Bolzano: che l’arte sia oceanica e sterminata è un dato di fatto, ma che la sua immensità strabordi e per 10 giorni animi l’intera città di Bolzano, in ogni suo spazio e oltre, facendo intrecciare le sue istituzioni culturali e le sue realtà indipendenti e incrociando sguardi e prospettive diverse e nuove… beh questa è davvero magia! Ricordate che queste sono solo le “onde” che io ho deciso di cavalcare: per il programma completo e un’immersione totalizzante e profonda navigate qui e qui invece la mappa da scaricare!michela eccli, giochi di casa

Per mettersi in gioco e giocare

10 giorni che sono davvero fitti, variopinti, multiformi, multistrato che avvolgeranno la città di Bolzano in tutte le sue parti in nome dell’arte che sa essere “play-ground”, che sa mettere e mettersi in gioco. Tra i progetti che vi faranno giocare e anche tra i vincitori della “call for artist 2023”: l’installazione “Sanding memory” di Masatoshi Noguchi, ad alma9, dal 2 ottobre alle 18, composta da una sabbiera e da modelli architettonici fatti di sabbia. Il gioco libero con la sabbia contrasta con le torri, le piramidi e i labirinti costruiti nell’area di gioco. Con questo lavoro, l’artista fa riferimento alla sand play therapy, una forma di terapia in cui le esperienze infantili dimenticate o represse vengono elaborate giocando con la sabbia e con delle figurine. Il gioco con la sabbia è quindi un veicolo di accesso al subconscio e permette di entrare in stati mentali più profondi, difficilmente accessibili attraverso il linguaggio e il pensiero. 

Oppure “Giochi di casa”, presso Franzl, kids concept & book store, dal 29 ottobre alle 16:30, in cui Michela Eccli oltre a presentare un ciclo di fotografie invita bambini e bambini, adulti e adulte a portare oggetti di gioco della propria infanzia per contribuire alla creazione di opere sul tema della casa all’insegna di un’esperienza di scoperta e trasformazione.  Il progetto cerca di portare l’attenzione sull’importanza di preservare il “tempo del gioco” nell’infanzia. Oggi, i bambini sono spesso sovraccaricati da impegni e attività organizzate dagli adulti, questo limita la loro capacità di sognare, inventare giochi ed esprimere la loro creatività. La società moderna, orientata alla velocità e al consumismo, esercita pressione sui bambini per abbandonare prematuramente il gioco in favore di un approccio più adulto alla vita. Questa tendenza può privare i bambini del tempo necessario per il gioco, compromettendo lo sviluppo di una visione del mondo basata sull’immaginazione.

Oppure ancora “Second Skin”un intervento performativo e partecipativo di Hannes Egger curato da Lottozero a Palais Moirè, in piazza delle Erbe, il 7 ottobre alle ore 16, in cui il pubblico sarà invitato a riflettere sulle dinamiche del mercato del vintage e a guardare l’indumento come traccia e vettore di esistenze scambiando i vestiti che indossa con quelli di seconda mano che compongono l’installazione.

BAW23 WINNER Masatoshi Noguchi, Sandbox with Pyramid

Per uscire dai tracciati consueti

BAW, nato da un’idea di Nina Stricker e organizzato da Cooperativa 19 e da Südtiroler Künstlerbund, propone da tre anni un calendario coordinato che condensa il grande fermento artistico del capoluogo altoatesino, ma che rimane sempre permeabile e curioso a quanto accade ben oltre i confini provinciali, ecco perché BAW è anche on tour.

Domenica 1 ottobre ad esempio BAW si trasferisce in Val Badia in tre differenti location visitabili dalle ore 10 alle 18. Meta della gita è SMACH. Val dl’Ert, Valle dell’Arte, è il parco di arte pubblica nella natura situato in una valle incontaminata di San Martino in Badia. Le 23 opere esposte lungo il suo percorso di tre chilometri di bosco e radure sono state selezionate fra quelle delle edizioni passate della rassegna SMACH. Biennale: una mostra d’arte a cielo aperto che si svolge in diverse località alpine delle Dolomiti badiote. Al termine del percorso guidato, della durata di circa due ore, Val dl’Ert è prevista la fruizione gratuita della soundwalk Open Land – Inforestàrsi di Lorenzo Bianchi Hoesch. L’innovativa opera sonora interattiva, commissionata dalla Fondazione HAYDN con il sostegno del Ministero della Cultura, è fruibile tra il Museum Ladin e la SMACH. Val dl’Ert e, in occasione di BAW 2023, sarà possibile partecipare a delle visite guidate gratuite in programma alle ore 11 e alle ore 15.

Nella serata del 4 ottobre invece BAW sconfina nel vicino comune di Appiano per due eventi, entrambi a cura di Eau&Gaz Residency nella sede suggestiva di Castel Gandegg. Il primo è alle 18, per una visita guidata alla mostra “Dreams That Money Can Buy di Philip Wiegard”aperta al pubblico dal 29 settembre al 8 ottobre. Il pubblico sarà accompagnato da Kathrin e Sarah Oberrauch alla scoperta delle opere realizzate da Wiegard negli ultimi 15 anni. L’artista berlinese presenterà per la prima volta in Italia la sua pratica collaborativa, che affronta i confini tra lavoro e tempo libero. Alle ore 19, sarà invece tempo per una conversazione intima fra reading e confronto: Kira Kessler, in un suggestivo dialogo con lo studio “In The Name of the Mother” di Rosalyn D’Mello, racconta in un talk l’esperienza della maternità e la relativa simbiosi.

SMACH. Val Dl'Ert_ Xinge Zhang & Jiaqi Qiu, Fragile as a Rainbow, 2021

Per cambiare prospettiva e immergerci nella contemporaneità

L’arte serve perché ci fa entrare nel presente, ci fa sporcare delle sue contraddizioni, ci fa entrare nelle sue crepe, che poi sono anche le nostre che quel presente lo incarniamo, ci fa immergere nel fango denso dei suoi stereotipi, nei suoi problemi sempre aperti di reciprocità, relazioni e urgenze, rapporti uomo-uomo, uomo-donna, uomo-natura.

Il giorno dell’opening del Festival, il 29 settembre, alle ore 10, in collaborazione con la Facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano, è tempo di “APRIAMO IL SIPARIO !! VORHANG AUF”, installazione di Kuno Prey e Sarah Troi: una grande tenda realizzata con rifiuti di plastica, materiale tanto prezioso quanto dalla vita troppo spesso limitata e fonte di inquinamento se disperso. I rifiuti impiegati sono stati “pescati” dai detenuti dell’Istituto Penale per i Minorenni di Nisida – Napoli e formano ora una cortina da valicare per percorrere Vicolo della Pesa, “necessariamente sporcandosi” e sviluppando consapevolezza sul tema. 

Alle ore 12 sempre del 29 settembre invece a Castel Hörtenberg apre i battenti di Corpo di donna / All you can fuck,che affronterà il tema del corpo femminile secondo le prospettive della celeberrima fotografa Letizia Battaglia, con le sue donne che parlano di libertà, e Adriana Luperto, che racconta di figure delicate e incerte portatrici di storie di umiliazione.

Sempre a proposito di sguardi altri, Il 7 ottobre alle ore 11, il Foto Forum, in collaborazione con unibz/Studio Image, inaugura la mostra “Reverse Gazes”. La mostra inverte prospettive e mette in campo narrazioni alternative e performance questionando convenzioni stereotipate ed è la prima edizione di un ciclo espositivo in cui vengono presentati lavori di studenti e fotografi affermati sul tema degli sguardi inversi. Il progetto esamina i confini fluidi della fotografia e consente pratiche ibride e transdisciplinari.

Palermo, 2011. Veduta sulla città dal tetto del "Nuovo Teatro Montevergini". 

Per interrogarsi sugli spazi 

BAW si estende in tutta la città di Bolzano (e come abbiamo visto anche oltre) con l’intento di coinvolgere un pubblico ampio. Tutto questo evitando gerarchie tra centro e periferia, ispirandosi invece a una visione policentrica che valorizza le realtà fuori dai percorsi più battuti e dona nuova luce a spazi non usuali per il mondo artistico. Ecco che i luoghi del quotidiano come scuole, bar, alberghi, negozi, ristoranti, ma anche esercizi commerciali dismessi saranno spazio per installazioni, mostre e incontri. Ed ecco perché oltre al centro, con un focus previsto per ogni parte della città in giornate precise del programma, saranno coinvolti quartieri meno conosciuti ma oggi al centro di numerose riflessioni, come Don Bosco ed Europa Novacella, l’Areale ferroviario – dallo scorso anno uno degli spazi più creativi “aperti” dalla manifestazione – e Bolzano Sud, le piazze e gli spazi verdi della città, il complesso architettonico di Maria Heim, i giardini degli hotel Laurin e Mondschein. 

Tra questi luoghi altri segnaliamo in particolare il progetto Red Pill pop-up art gallery che si propone di mostrare come far rivivere luoghi abbandonati, con un progetto innovativo, partecipativo e all’avanguardia. Red Pill Pop-Up Art Gallery proporrà 6 posizioni contemporanee curate da Eva von Ingram Harpf. Le opere rappresenteranno un’ampia varietà di media, da oggetti partecipativi a tracce di rottami a dipinti cross-space, che risveglieranno le pareti di un ex locale commerciale attualmente vuoto e lo trasformeranno per una settimana in una galleria pop-up che potrebbe trovarsi in qualsiasi parte del mondo. L’opening è l’1 ottobre alle ore 10:00–20:00, e segue una matinée il 7 ottobre alle ore 10:30 – sempre in via Weggenstein 3.

O ancora OCTA.studio una mini gallery, racchiusa in una piccola stanza all’interno degli atelier di Sara Di Nasso, Susanne Burchia e Davide Stani, che  accoglierà un anno intero di produzione, paure e desideri, domande e sogni, dichiarazioni e riflessioni fatte di segni e disegni, ritagli, parole, collage: “circa365″ è la mostra di Daria Akimenko che inaugura il 30 settembre alle 9:30 e che interroga il concetto stesso di pratica artistica quotidiana. 

OCTA.studio_Atelier Di Nasso, Burchia, Stani

Per il corpo, sul corpo e oltre

Come detto BAW vuole andare a toccare ogni parte della città di Bolzano, fuoriuscendo dal centro e arrivando anche fino a Bolzano sud, qui a NOI Techpark è ospitata una delle opere vincitrici della “call for artist 2023”: Dmitrii Khramov & Mariia Khramova con l’installazione “Rain”, una sorta di Black Box, un cubo da gioco o un portale verso un’altra dimensione, dove si incontrano realtà e illusione, tattilità e riflessione. In esso viene rivelato il confine tra il mondo reale e quello immaginario, mentre il sottile gioco di transizione tra questi due mondi può essere percepito col proprio corpo. Le pietre si presentano come pezzi cadenti di realtà grezza, che penetrano come pixel di vita o come momenti di eternità. L’opera sarà inaugurata il 29 settembre e sarà protagonista di un tour il 4 ottobre alle 16:30, che parte da Archimod, un contenitore inusuale di plastici, lucidi, fotografie e progetti di tutto il costruito di una certa rilevanza architettonica in Alto Adige dal 1995 ad oggi. Sarà condotto da Nina Stricker, fondatrice del festival con la presentazione alle 17 dell’opera del duo russo. 

BAW23 WINNER Dmitrii Khramov & Mariia Khramova, Rain (installation view)

Per ascoltare

Il 2 ottobre è un giorno ricco di eventi per fermarsi e ascoltare. Il primo appuntamento della giornata è con WAAG alla Casa della Pesa alle ore 17:30 per la presentazione del libro “La stagione fatata. L’infanzia nell’arte contemporanea italiana” di Saverio Verini in conversazione con Denis Isaia, Elisa Del Prete e Stefano RibaIl testo edito da Castelvecchi Editore affronta, attraverso una selezione di opere di artisti contemporanei, questo tema tanto complesso, riscattandolo dall’aura di intoccabilitàche sembra circondarlo.

La collaborazione con la Facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano, offre nella giornata di apertura del nuovo anno accademico, sempre il 2 ottobre, un doppio appuntamento. A partire dalle ore 19, nella sede di unibz, con accesso in piazzetta Charles Darwin, in collaborazione con il Museo della Fotografia di Montagna LUMEN: la mostra “Reading Landscape?”, curata dalle docenti Eva Leitolf e Giulia Cordin e nata dalla collaborazione tra Studio Image della Facoltà di Design e Arti e LUMEN, è il risultato di un intenso scambio sul tema della rappresentazione del paesaggio in un’epoca in cui l’uomo viaggia nelle zone più remote del mondo. Nella stessa occasione, verrà presentato il libro “Landscape with(out) Locus”, che mette in discussione il nostro ruolo di spettatori in relazione a ciò che comunemente si intende come paesaggio.

Perché poi non ascoltare in un modo un po’ diverso dal solito facendosi guidare tra le strade della città di Bolzano da Luca Rossi che accompagnerà il pubblico in un viaggio straordinario alla scoperta de “L’arte fuori dal museo”? In particolare scopriremo che l’arte degli ultimi 100 anni può stare nel palmo della nostra mano, poi la visita si muoverà nei dintorni inglobando cose che succederanno casualmente e oggetti che incontreremo sul percorso. Questi “incontri” potranno innescare l’interazione del pubblico e la creazione condivisa di opere d’arte coerenti con le riflessioni della visita guidata stessa. Questo in tre occasioni: il 6, il 7 e l’8 ottobre.

LUNGOMARE20 Co-Cart, 2021_Lungomare_photo Giulia Faccin

Per festeggiare

È tempo di festeggiamenti e quale miglior occasione di un festival che mette il gioco al suo centro come occasione per celebrare questi traguardi e queste trasformazioni? 

La prima grande festa è “Lungomare20” ed è quella dei vent’anni di attività festeggiati dalla galleria Lungomare con una due giorni di arte, musica, performance e molto altro. Il 30 settembre alle 12.00 l’inaugurazione dei due giorni di festeggiamenti con la presenza di istituzioni, artisti e artiste, autrici e autori, curatori e curatrici e a seguire un programma ricchissimo che potete vedere qui, per festeggiare questi anni così fertili e importanti per la città di Bolzano e non solo come si deve!

Un’altra festa vi aspetta invece alle ore 16 alle 22 del 3 ottobre, in via Dodiciville, chiusa al traffico per l’occasione si tiene “BAW23 STREETFEST(A)”; il programma comprende laboratori dedicati ai/lle bambin*, mostre di artist*, street food e musica dal vivo. Dalle ore 16 alle 18, il laboratorio del collettivo MarameoLab offrirà a bambin* di età dai 6 ai 12 anni di popolare la via con i personaggi bestiali da loro stessi progettati e realizzati, come se fosse un paese immaginario. La mostra KIOSK, degli artisti /dzublate/ collective – Matilde Baldassari, Tino Bors, Claudia Gianella, Daniel Walcher, esaminerà i concetti di bene oggetto e articolo di intrattenimento. Ospitata nello studio internazionale di MM Design è la mostra Fingerprint 89.40.174.136 di Christian Kaufmann: un mosaico di tasti del computer, che, oltre all’ordine di digitazione di un determinato testo, rappresenta gli intervalli di tempo individuali tra le pressioni dei tasti. Completano il programma della BAW23 STREETFEST(A) lo street food del Capitol Bar & Garden e la performance musicale che in Flamenco ex machina fonde strumenti tradizionali con sonorità elettroniche di Marco Perona e Tony Colangelo. 

Per visitare i musei e le gallerie di Bolzano con l’occasione di nuove mostre

Anche nell’edizione 2023, BAW conta la partecipazione di oltre 100 partner fra cui Museion, Fondazione Antonio Dalle Nogare, Ar/Ge Kunst, Facoltà di Design e Arti – Libera Università di Bolzano, VBB-Vereinigte Bühnen Bozen, Centro Trevi e Biblioteca provinciale Teßmann, oltre a spazi privati di associazioni e singoli/e cittadini/e e studi d’artista aperti al pubblico solo in occasione di BAW. Per la prima volta La Lunga Notte dei Musei di Bolzano il 6 ottobre, con la programmazione di 11 istituzioni, si svolgerà proprio in occasione e all’interno del calendario di BAW. Non perdetevi l’occasione di vedere le tantissime mostre ospitate in tutte gli spazi culturali della città: si comincia con l’inaugurazione di Museion alle 19 che coincide con l’apertura ufficiale delle Bolzano Art Weeks!

Schermata 2023-09-29 alle 12.40.26Per incontrare l’arte fuori e buttarla giù dal piedistallo 

Che noia incontrare sempre l’arte che ci mette comodi, che non ci fa pensare “ma questa è arte?”, perché è proprio da quelle domande che l’arte comincia ad agire ed entrare nei meandri dentro di noi, perché poi una partita di calcio non dovrebbe essere anche un progetto artistico e perché non uno skatepark luogo di esposizione e di narrazione e autonarrazione? E perché non guardare al trono di un lustrascarpe come a un oggetto che pone domande e con cui interagire?

Il 30 settembre a cura di BAW è l’azione artistica Daddy Shake di Pierluigi Slis, che si terrà al Parco Ducale alle ore 14.30. Il progetto consiste in una partita a calcio fra padri separati o divorziati, che con i loro abiti quotidiani di lavoro o di vita giocheranno in uno spazio pubblico. La partita avrà una durata di 70 minuti. Ogni sette minuti, le squadre verranno rifatte in modo rapido e arbitrario. L’azione è finalizzata alla produzione di un video e di materiale fotografico volti a cogliere lo stato emotivo dei giocatori.

A cura del collettivo RRuvido è Quanti!  sempre il 30 settebre l’appuntamento delle ore 17, presso lo skatepark dei Prati del Talvera. In un luogo in cui persone di età, genere e cultura differente si incontrano per praticare una disciplina unica nel suo genere, che è sport e modo di esprimere la propria identità, verranno esposti foto-ritratti analogici in bianco e nero. La fusione spontanea e l’arricchimento reciproco di valori, usi, costumi, tradizioni che questo contesto ispira, inviterà ad una riflessione sulla possibilità e la necessità di una reciproca modificazione tra le persone che lo frequentano.

Tra i progetti vincitori della “call for artist 2023” “PINO” di Maria Walcher, la copia del trono del lustrascarpe più anziano della Sicilia, è un oggetto che pone domande, un mobile funzionale che può essere occupato, con cui interagire. È un setting che invita l’artista stessa o i/le passanti a utilizzarlo. Nella sua forma, “PINO” contiene un su e giù visivo che solleva domande sulle gerarchie, sui rapporti di lavoro e sull’importanza di determinate professioni o delle persone che le svolgono. “PINO” può parlare. Un’installazione sonora all’interno dell’oggetto viene utilizzata per lanciare domande, dare istruzioni e interagire con i/le passanti. L’installazione verrà inaugurata a Palais Campofranco il 29 settembre, mentre il 7 ottobre in occasione della Giornata del Contemporaneo si terrà una live performance.

BAW23 WINNER_Maria Walcher, PINO

Per dare spazio alla fantasia e alle storie

Basta un cambio di prospettiva e un gioco diventa tutt’altro, così come basta un tocco di magia e una tavola apparecchiata non è semplicemente una tavola apparecchiata ma è uno spazio condiviso, gioioso e inclusivo, dove tutti e tutte, grandi e piccoli, possono mettersi in gioco e giocare! A fare questo ci aiutano i due ultimi progetti vincitori della “call for artist 2023”:

Elisa Cappellari con il ciclo di fotografie “Gioca pure, giocate!”, nata da un sopralluogo di un’ora all’interno di un negozio di pappagalli dove i giocattoli dei volatili sono diventati oggetti d’analisi del concetto di svago ed elementi per rivalutare la condizione di individuo libero. Il progetto è parte del percorso di ricerca dell’artista di origini brasiliane sul tema dell’addomesticare e delle strutture di potere tra selvatico e domestico: “un cucchiaino giace per terra e il ritratto di questo oggetto mostra quello che vedo e potenzialmente capto come gioco. Lo stesso oggetto giace per terra, ma nella gabbia di un pappagallo destinato alla vendita. È un gioco, ma per chi? Dove inizia e dove finisce? Qual è il gioco?”. I lavori fotografici potranno essere ammirati presso la Biblioteca Teßmanna Bolzano nord dal 30 settembre al 7 ottobre.

Mentre Caterina Nebl e Anna Maconi, con il progetto transdisciplinare “Bon Ton”, si pongono l’obiettivo di produrre un’esperienza altra a partire da uno scenario di vita quotidiana. Installazione, video e performance si incontrano nella mise-en-scène di una tavola apparecchiata con cura. Proprio come una scenografia teatrale lo spazio è animato da un personaggio alla Buster Keaton che si contraddistingue per la sua tenerezza e curiosità: è la Signorina BoLa cornice del progetto sarà Maria Heim, a Bolzano ovest, dal 6 all’8 ottobre. Spetterà proprio alla Signorina Bo chiudere questa edizione. Ingenua e curiosa, giocosa e sbadata, personaggio fuori dal tempo,  inviterà grandi e piccini a condividere una stessa tavola giocando a stare insieme in modo festoso e inclusivo: una metafora efficace per raccontare il festival dell’arte che è BAW, uno spazio grande come e più di una città, dove soggetti del mondo dell’arte e pubblico danno vita a una straordinaria festa in cui tutti e tutte portano qualcosa e al contempo ricevono più di quanto hanno portato. 

BAW23 WINNER Caterina Nebl & Anna Maconi, Bon Ton (2)

Credits: (1, 11) Caterina Nebl & Anna Maconi, Bon Ton; (2) Michela Eccli, Giochi di casa; (3) Masatoshi Noguchi, Sandbox with Pyramid; (4) SMACH. Val Dl’Ert_ Xinge Zhang & Jiaqi Qiu, Fragile as a Rainbow, 2021; (5) Letizia Battaglia, Mariachiara, 2011 _courtesy @Archivio Letizia Battaglia; (6) OCTA.studio_Atelier Di Nasso, Burchia, Stani; (7) Dmitrii Khramov & Mariia Khramova, Rain (installation view); (8) LUNGOMARE20 Co-Cart, 2021_Lungomare_photo Giulia Faccin; (9) David Lamelas, I Have to Think About It (installation view)_Fondazione Antonio Dalle Nogare_photo Hannes Ochsenreiter; (10) Maria Walcher, PINO.

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