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June 27, 2023

Sound Festival for the Elephant: il fiume si fa elefante, ritmo e suono a Bolzano

Francesca Fattinger

C’era una volta un pesce e c’era una volta un uomo. Entrambi amavano il fiume. L’uomo perché amava guardarlo andare, il pesce perché amava andare con lui. C’era una volta un fiume e c’era una volta un uomo. Entrambi amavano un pesce. Il fiume per il suo abbandono alla corsa, l’uomo per avergli resa visibile l’argentea corrente. C’era una volta un pesce e c’era una volta un fiume. Entrambi amavano un uomo. Il pesce perché si sentiva protetto dal suo sguardo, il fiume perché si sentiva libero dal suo sguardo.

Chandra Livia Candiani, Sogni del fiume

E tu sei più uomo, sei più pesce o sei più fiume? Domande che pongo a voi ma anche a me stessa tuffandomi nel programma di “Un festival sonoro per l’Elefante”, in programma dal 30 giugno fino al 2 luglio sulle rive del fiume Isarco a Bolzano, terzo Atto di “Un meandro. (Com)posizioni con il fiume” realizzato da Futurefarmers, con Ellis Blauw, Guillermo Galindo, Ultra Alto e Riverlivers, parte del progetto “FLUX – Azioni ed esplorazioni fluviali” ideato da Lungomare.

FF_Festival_PaulaGoetz-39

Mi ritrovo a sfogliare “Sogni del fiume” di Chandra Livia Candiani, libro che parla delle relazioni intime che intrecciano l’essere umano al fiume, relazioni sottili, a volte invisibili a volte semplicemente nascoste, sempre potentissime, ma solo se sappiamo coglierle, se sappiamo amarle e lasciarci amare e se sappiamo farle agire per ricucire le distanze tra noi e la nostra vita, facendoci entrare il fiume negli occhi, nelle orecchie, nei pori della pelle. Mi sembra che le parole della poetessa non possano essere più appropriate per parlare dei 3 giorni di ritmo, musica, workshop, installazioni, arte e incontri che da venerdì a domenica coloreranno e animeranno il paesaggio fluviale cittadino. 

Futurefarmers_AMeander_2_2022_photo_AnnaMichelotti

Il fiume zampilla, salva sempre la sua acqua che corre, scorre, smuove, vive. Il fiume suona, dà ritmo, crea spazi di possibilità, potenziali incontri tra noi e il mondo attorno, il fiume entra nel corpo, spinge, sospinge, sospira e ribolle dentro di noi, in cerca di tregua, in cerca di energia, costantemente sospeso tra contraddizioni danzanti, di calma e di movimento impetuoso, di lentezza rituale e di impeto cavalcante. Il fiume vive, in continuazione vive, ci ricorda che siamo in perenne trasformazione, in perenne essere, perennemente noi e mai solamente noi, fermi immagine rimescolati e mossi in un film a pieno ritmo che è la vita. 

futurefarmers_sketch procession

Il problema è che spesso ci dimentichiamo di tutto questo, della vita e del suo fluire come del fiume e del suo scorrere, non lo vediamo, non lo ascoltiamo, così come non vediamo e non ascoltiamo noi stesse e noi stessi, e allora abbiamo bisogno di un elefante, sì di un enorme, dinoccolato e stanco elefante per vederlo e per ascoltarlo, per vederci e per ascoltarci, per non dimenticarlo e per non dimenticarci. Per questo il programma del festival parte proprio da una processione che porta l’Elefante, un’installazione ingombrante e fluida a forma di elefante creata appositamente da Futurefarmers, dalla sede di Lungomare, in via Rafenstein 12, fino alle rive del fiume Isarco. Giungerà, accompagnato da chi vorrà seguirlo, fino alle rive del fiume: lì si accascerà, sfinito come dopo un lungo viaggio, in attesa che il suo arrivo richiami artisti e artiste, cittadini e cittadini e la popolazione tutta e attorno a lui si crei una festa di musica, ritmo e refrigerio in grado di ritemprare le sue membra stanche e assetate, così come le nostre. Un invito a esplorare la forza vitale del fiume e il suo moto perpetuo come energia da cui attingere per esplorare nuove forme di creazione e relazione.

Futurefarmers_Elephant_watercolor_2023

Attorno all’elefante voci, narrazioni, concerti, installazioni luminose e sonore per persone, piante e animali, che lo trasformeranno così in un land mark immaginifico del paesaggio fluviale cittadino, da cui si aprirà il festival che ogni sera vedrà un programma diverso a partire dalle ore 18 fino a tarda sera, con appuntamenti estemporanei anche durante il giorno. 

EllisBlauw_RippledVoices_workinprogress_photoPaulaGoetz

Sono i Futurefarmers, il gruppo internazionale di artisti e artiste, che hanno ideato il programma di performance, installazioni e workshop del festival; la pratica partecipativa che caratterizza il loro lavoro ha fatto sì che non siano soli, ma abbiano voluto amplificare la potenzialità delle loro opere grazie al coinvolgimento di altri artisti e artiste, musicisti e musiciste, creativi e creative, sia locali che internazionali. 

FF_Festival_PaulaGoetz-04

Se venerdì 30 giugno si partirà con la processione alle ore 17, con Futurefarmers e Ultra Alto, e arrivo e sintonizzazione sulle rive dell’Isarco alle ore 19, tra le 18 e le 22 sarà il momento delle installazioni sonore di Guillermo Galindo e Ellis Blauw e alle 20 di “Sonisarco. Animate Through Presence” installazione di Ultra Alto. Sabato 1 luglio invece sarà la giornata dedicata alla “Risonanza”: dalle 18 alle 22 nella scenografia dei Futurefarmers saranno visitabili le installazioni sonore di Guillermo Galindo ed Ellis Blauw, “Sonisarco. Animate Through Presence” installazione di Ultra Alto e “Riverlivers” installazione con Lorenzo Oliva Laffargue, Gaia D’Inzeo, Sarah Binkowski dell’Università di Bolzano. Domenica 2 luglio sarà tempo di “Ensembles Estatici” con alle ore 20 “Octophant”, sound performance di Guillermo Galindo, e dalle 18 alle 22 sempre nella scenografia di Futurefarmer le installazioni sonore di Guillermo Galindo ed Ellis Blauw e “Sonisarco. Animate Through Presence” di Ultra Alto.

Non mancherà nemmeno l’occasione di dissetarsi e cibarsi: con l’Eisack’s Elixir’s Tea Bar di Clara Milla. Insomma “unitevi alle azioni per rianimare l’Elefante. Ogni regalo, partecipazione e contributo sarà il benvenuto!”

Credits: (1, 2, 7) Paula Goetz; (3, 6)  Anna Michelotti; (4, 5) Futurefarmers.

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