Music

August 28, 2013

Helga Plankensteiner & Revenge per MusiKaDOP 2013, l’intervista

Eugenia Postal

Domani sera, 29 agosto ore 21.00 in piazza Angela Nikoletti, all’interno della rassegna MusiKaDOP 2013 organizzata dall’Assessorato alla Cultura e alla Convivenza del Comune di Bolzano e dal Quartiere Oltrisarco-Aslago, si esibirà l’eclettica sassofonista Helga Plankensteiner assieme al suo progetto Revenge con la seguente formazione: Michael Lösch al pianoforte, Paolo Trettel alla tromba, Hannes Mock al trombone ed Enrico Tommasini alla batteria. Per coloro che tendono ad avere il braccino corto l’ingresso è gratuito e, se piove, sappiate che non ci sono scuse, perché il concerto si farà comunque all’interno della sala polifunzionale adiacente alla piazza. Per l’occasione Helga Plankensteiner è stata così gentile da rispondere a qualche domanda riguardo alla sua carriera come musicista, alla sue idee sulla scena musicale altoatesina ed ai suoi progetti per il futuro. Con grande umiltà, Helga si scopre come una donna che certamente ha le idee chiare per quanto riguarda l’ambito della musica che le compete, come una professionista che continua a mettersi in gioco anche a livello internazionale, con la sua personalità fortemente creativa ed appassionata.

Helga, cosa ne pensi delle iniziative proposte nella nostra provincia per quanto riguarda la musica? Come pensi potrebbe essere migliorata eventualmente la proposta musicale?

Penso che le iniziative in generale siano tante, sempre di più negli ultimi tempi, secondo me però viene importato troppo, nel senso che bisognerebbe creare di più sul posto, dando più spazio e coinvolgendo di più i musicisti della regione. In questa maniera si darebbe più possibilità alla nascita di una vera scena musicale che potrebbe sviluppare delle proposte interessanti.

Percorsi musicali e formazione. Quale esperienza ritieni sia stata la più significativa per la tua formazione artistica?

Ho studiato sia sassofono classico che jazz al conservatorio di Innsbruck con Florian Bramböck e ho frequentato vari seminari di jazz con musicisti del calibro di Steve Slagle, Dick Oats, Robert Bonisolo, Gary Bartz, Sandro Gibellini, Franco D’Andrea. Un soggiorno studio a New York mi ha aiutato a capire la musica jazz. Una delle esperienze più importanti recentemente è stata la tournée con la Carla Bley Big Band due anni fa. Carla per me è sempre stata una delle più grandi compositrici, quindi suonare la sua musica con lei è stata una grandissima soddisfazione, oltre che fonte di ispirazione per la mia musica.

Progetti per il futuro. Dove vorresti che ti portasse la tua carriera come musicista?

Sta per uscire il nuovo CD del mio progetto internazionale dal titolo Plankton per l’etichetta berlinese Jazzwerkstatt e lo presenterò dal vivo quest’inverno. Contemporaneamente porto sempre avanti i miei gruppi Revenge e El Porcino Organic, oltre a suonare in diverse orchestre come la Torino Jazz Orchestra o la svizzera Dani Felber Bigband. Per novembre è prevista la prima di una mia composizione per quintetto di fiati, cosa per me molto emozionante. Poi ci sono altri progetti nel cassetto di cui però è meglio non parlare… per scaramanzia.

Consigli per gli ascoltatori. Che album stai ascoltando in questo momento?

In questo periodo sto ascoltando poco perché sono in giro parecchio. Recentemente però ho ascoltato molto Dave Douglas, Sun Ra, Duke Ellington, Don Ellis e ovviamente Carla Bley, tutti da consigliare.

Curiosità. Se potessi rinascere in un’altro posto, quale sceglieresti e perché? Oltre alla musica, cos’altro ti appassiona?

Oltre alla musica mi piacciono molto gli animali, quindi mi piacerebbe stare in un posto dove l’uomo ha meno controllo sul territorio e sulla natura, forse in Africa. Nella mia prossima vita farò la veterinaria o lavorerò in uno zoo.

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