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May 28, 2013

Cradle Rockers #49. Certo che la neve a maggio fa proprio incazzare.

Gloria Gaio

Invece che le gonnelline, i vestitini, le infradito, ecco i pantaloni felpati, le giacche pesanti, i moon boot.. Stavo guardando con mio padre l’arrivo del giro d’Italia alle tre cime di Lavaredo, quand’ecco che lo schermo diventa tutto bianco.

Io: “Non va più la tv?” (negazione)

“Macchè, siamo in diretta!!” mi dice lui, fissando quel candore invernale.

E’ solo l’abbondante nevicata che ha accolto i ciclisti e gli spettatori…

“Amelia, nevica.. e noi tra un po’ andremo al mare!”

“Forse possiamo fare l’albero di Natale!” Amelia ricorda con enfasi il clima natalizio, mi elenca  tutte le palline colorate che erano attaccate all’albero. “C’erano le palline coi brillantini! Ti ricordi che c’era anche lo Schneemann e il Krampus con la Treppe?”

Io un po’ mi deprimo. “Tra un mese saremo al mare…”

“Facciamo una bacchetta magica! Io la voglio a forma di.. Albero di Natale!” (mettiamo il dito gelato nella piaga)

“Va bene, facciamo la bacchetta magica” accetto io.

“Una anche per Anita” dice Amelia, ricordandosi improvvisamente di avere una sorella.

Guardo per terra: “Anita, vuoi una bacchetta magica?”

“Noooo!” ulula Anita, con il suo classico stile elegant-chic, sbavando su una Barbie nuda.

“Anita è piccola” mi ricorda Amelia.

Si, vabeh, questa storia del piccola deve anche finire: Anita potrebbe anche iniziare a dire qualche altra parola oltre che: no – mamma – papà – pappa – Mella (Amelia) – quaqua (acqua) e poche altre sbiascicate, come “szin scjon” (zio jon) e guada (guarda).

Insomma ritagliamo questa bacchetta magica a forma di albero di Natale, piena di palline colorate, la attacchiamo con lo scotch a una cannuccia e.. voilà! “Possiamo fare le magie!” dico io.

Amelia: “Bibbidi bobbidi.. ecco un succo di frutta!”

Vabeh, un succo di frutta ci sta, è metà pomeriggio. “A che gusti lo volete?”

Amelia: “Pera!” (Amelia lo vuole sempre alla pera)

Anita: “Badiiii!” (?)

Faccio comparire i due flaconcini, ci ficco dentro due cannucce e, mentre Amelia (che, dirò la verità, si è proprio data una calmata crescendo!) ciuccia con calma il suo succo alla pera, Anita inizia a fare un sorso lungo e infinito, la sua faccina tonda si tinge di bordò, i bulbi oculari protendono sempre più verso l’esterno e mi fissa severa per impedirmi di staccarla dalla cannuccia. Cosa che invece faccio.

“Respira, Anita!”

“Facciamo cin!” dice Amelia, sbattendo il suo succhino con quello di Anita, e Anita: “Dan!”

Io mi ci impunto. Deve solo dire CIN!: “C I N !” dico lentamente.

E lei: “DAN!”

Sorrisoni.

L’importante è crederci..

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