Music
June 18, 2010
Passogigante e Ferbegy? Anche loro in finale di Upload
Marco Bassetti
Le quattro band finaliste di Upload, dopo aver superato il vaglio della giuria, tra poche ore si esibiranno davanti al grande pubblico bolzanino. Abbiamo parlato con Samuele, cantante dei Passogigante, e Dario, chitarrista dei Ferbegy?.
Samuele complimenti, i Passogigante sono in finale. Cosa vuol dire per voi essere ad Upload?
La prima cosa che ci ha colpito di Upload è l’organizzazione maniacale. È tutto organizzato nei minimi dettagli, cosa che a Firenze, dalle nostre parti, manca un pochino. Ieri sera, a parte la pioggia, è andato tutto bene, ci siamo divertiti. Gente tranquilla, band musicalmente preparate, tutto assolutamente positivo.
Rendere conto dell’irresistibile accento fiorentino di Samuele è purtroppo impossibile, però fate come se ci sia… Te lo devo dire, il vostro pezzo, “Eureka”, mi ha fatto impazzire. L’ho già nominato il pezzo dell’estate. Oltre ad essere un bel pezzo ha anche un certo appeal radiofonico, che ne pensi?
C’è un pizzico di brio in più nella nostra musica che può piacere o no, però sicuramente aiuta a definirla una musica estiva. Ci piace molto la musica nera, le nostre influenze vanno a pescare oltreoceano, ma per me che scrivo i testi, e canto in italiano, un riferimento molto importante è Jovanotti. Si avvicina più ad un poeta che ad un cantante, mi piace molto il modo in cui rende interessanti, proprio dal punto di vista dell’italiano, frasi che potrebbero sembrare banali.
Ascoltando “Eureka”, mi piace pensare che Fred Buscaglione oggi suonerebbe come così, divertendosi come un matto.
Non avevo mai pensato a questo accostamento (ride)… sì potrebbe essere, possiamo dire un Fred Buscaglione futurista.
Raccontaci il vostro percorso Firenze-Bolzano. Come i Passogigante sono sbarcati ad Upload?
È stato del tutto casuale. Non avevo mai sentito parlare di Upload, ma navigando ci siamo imbattuti sulla pagina web. L’iscrizione è stata semplicissima ed immediata, non ci è costata veramente niente. Bolzano poi è stata una sorpresa, una città bellissima, soprattutto per la natura. Per un musicista potrebbe essere davvero il posto perfetto per tornare a casa e rilassarsi.
Le quattro band finaliste di Upload, dopo aver superato il vaglio della giuria, tra poche ore si esibiranno davanti al grande pubblico bolzanino. Abbiamo parlato con Samuele, cantante dei Passogigante, e Dario, chitarrista dei Ferbegy?.
Dario complimenti anche a voi, i Ferbegy? sono l’unica band bolzanina rimasta in gara. Cosa ha convinto la giuria della vostra proposta musicale?
Siamo molto orgogliosi, gli altri gruppi erano tutti molto preparati, alcuni avevano delle attrezzature che io non avevo neanche mai visto. Credo che, per quanto ci riguarda, non abbiamo premiato la preparazione tecnica, da quel punto di vista siamo ancora un po’ acerbi. È stato invece premiato il nostro suono essenziale e la nostra attitudine rock.
Voi infatti proponete un hard-rock dalle influenze anni ’70. A cosa vi ispirate?
Abbiamo gusti variegati nel gruppo. Io e la cantante siamo amiamo la musica anni ’70, gruppi come Who e Led Zeppelin. Il bassista e il batterista sono più indirizzati sul funky e la musica nera. Ma poi Vasco Rossi ed AC/DC ci mettono tutti d’accordo.
Mi devi togliere una curiosità, cosa significa il nome della band e perchè quel punto di domanda?
Ferbegy? è la storpiatura di “Verstehen Sie?”. Risale a quando lavoravo in un call center che vendeva vini in Germania. Il mio superiore era pakistano e usava questa parola magica “Ferbegy?” per vendere un sacco di bottiglie di vino ai clienti tedeschi. I clienti non capivano nulla però comperavano.
Il “call center”, certo, uno dei simboli della nostra epoca. Naturalmente voi non vivete di sola musica?
La musica è materialmente il nostro hobby, effettivamente è la nostra vita. Dobbiamo lavorare per forza perché se no non si mangia, però cerchiamo di impegnarci il più possibile nella musica.
Ferbegy? come esponenti della nuova “scena bolzanina”. Trovata giornalistica o realtà?
Upload per noi è stato importante perché ci ha aiutato a conoscere molti gruppi anche da fuori. A Bolzano non c’è un grande giro, c’è gente molto brava che suona in città ma manca uno scambio tra i diversi gruppi come avviene in altre zone di Italia. A Bolzano non ci sono gli spazi.
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