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January 3, 2012

10 buone ragioni per vivere in Alto Adige #08

Anna Quinz

10 buone ragioni per cui anche la settimana scorsa (27 dicembre 2011 – 2 gennaio 2012) è valsa la pena vivere in Alto Adige:

1. Perché la notte di capodanno puoi entrare da un “kebabbaro”, scendere le scale, e trovarti in un posto pazzesco in cui ballare fino a tarda notte. Bolzano e l’arte di arrangiarsi.

2. Perché nella libreria Ko.libri[1] in via della Rena, trovi tutti i libri di editori e autori locali[2]. E sono tanti e sono bravi. Buone letture per il 2012.

3. Perché tra i pochi vecchi negozi della tradizione commerciale locale c’è Buratti, in via Conciapelli, che oltre a proporre un mondo di scarpe (è davvero un mondo il piano interrato) rimane uno dei più affascinanti locali del centro storico, con la sua aria d’altri tempi, i suoi arredi in legno, gli scampoli di pelle variopinta, i commessi di vecchia scuola.

4. Perché grazie al nuovo ufficio, sto scoprendo un quartiere davvero particolare: Dodiciville. Con la sua atmosfera un po’ metropolitana, che però ha ancora il profumo del centro storico, è tutto un mondo a sé, dove si respirano vecchio e nuovo, centralità e periferia, aria di quartiere e aria di grande città.

5. Perché anche qui gli amanti delle “cose vecchie” hanno pane per i loro denti. Mai stati a Mercatopoli? C’è tutto un mondo di cose usate, dalla tazzina al frigorifero. Qualche sola, ma anche parecchi affari e un buon numero di chicche.

6. Perché qui si prende benissimo Orf, così non si è costretti a vedere il concerto di capodanno dalla Fenice – per quanto possa essere valido – e godersi in diretta il più tradizionale, glorioso e immancabile concerto da Vienna. Perché che anno è, se non inizia battendo le mani sulla Radetzky Martsch?

7. Perché anche se al Cineplexx hanno il pop corn dolce, al Filmclub puoi vedere film davvero imperdibili, godibili per i giorni di festa, ma anche di altissimo livello cinematografico, come ad esempio The artist[3]. E puoi anche vedere film tedeschi con sottotitoli (il graziosissimo Almanya), mica cosa da nulla, a pensarci.

8. Perché al Banco 11, in Piazza Erbe, trovi vini davvero ottimi, anche di ottime cantine locali come Weingut Alois Lageder o Franz Haas[4]. E poi Birgitta[5], la finlandese proprietaria è un vero tesoro della Piazza.

9. Perché anche se nevischiava e faceva freddo, anche quest’anno ho festeggiato in patria il mio compleanno, e superare anno dopo anno “l’ostacolo”, rimanendo innamorata della mia città, è un buon segno. Almeno per me.

10. Perché si è concluso un 2011 così ricco di eventi che a volte ho pensato di aprire una clinica di disintossicazione culturale, e inizia un 2012 che sarà senz’altro altrettanto ricco. Proposito per il nuovo anno, niente clinica, e godersi con gratitudine tutto quello che c’è. E guai a chi quest’anno dirà “Qui non c’è mai niente da fare!”.


[1] Di più sulla libreria Ko.libri /2011/12/29/ko-libri-15-000-libri-sugli-scaffali/

[2] Leggi l’articolo di Stefano Zangrando, pubblicato sul Manifesto, e poi su Franz sulle ricchezze letterarie dell’Alto Adige: /2011/12/30/il-sudtirolo-e-le-sue-ricchezze-letterarie-trascurate/

[3] Leggi la recensione del Film su Franz: /2011/12/27/hazanavicius-the-artist/

[5] Scopri la favolosa Birgitta, nella sua intervista /2011/07/03/birgitta-puustinen-dalla-finlandia-con-amore-per-bolzano/

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There are 12 comments for this article.
  • Luca Sticcotti · 

    Mmm, Toni ha ragione.
    L’equazione Bolzano = Alto Adige è alquanto discutibile…
    …ma in realtà ha un suo senso profondo.
    Per un giovane altoatesino acculturato di Bolzano infatti la scelta che si pone è proprio tra l’unico suo “possibile” Alto Adige, e cioè la città, e… il resto del mondo.
    Questo non vale solo per gli “italiani” vero Toni?

  • toni colleselli · 

    ti dico di più, luca
    credo che il nodo bolzano sia il vero nodo del “problema alto adige”
    e la mancanza di questa consapevolezza sta peggiorando le cose
    bolzano sta diventando una specie di brasilia o canberra : ci si rappresenta [in pompa magna]
    la vita [altoatesina] è un’altra cosa

  • Fabio Gobbato · 

    Toni, sono tendenzialmente d’accordo con le tue osservazioni. Quando Anna ha postato il primo pezzo della rubrica confesso di essere rimasto un po’ spiazzato. L’idea mi piaceva, ma il titolo mi sembrava troppo enfatico. Effettivamente ora lo correggerei pure io in “Le 10…. per vivere a Bolzano”. Nella sua apparente innocuità, comunque, l’atteggiamento, il contenuto e il titolo della rubrica sono quanto di più provocatorio e coraggioso stia proponendo Franz. Bolzano è una delle città più lamentose che io conosca (in verità ne conosco poche), le persone che stanno qui ma vagheggiano di trasferirsi altrove sono centinaia. Scrivere quanto è figo viverci non è affatto scontato come potrebbe esserlo scrivendo di Londra (mia città del cuore) o Berlino. Quindi brava Anna. Ma sul titolo, ribadisco, hai ragione.
    Ciò non toglie che, non essendo l’obiettivo di Franz quello di fare l’agiografia dell’Alto Adige-Suedtirol, se tu avessi voglia di tematizzare con regolarità (anche una volta al mese) l’oggetto dei tuoi concisi interventi – in una rubrica dal titolo “Perché Bolzano non è il Sudtirolo #01″ :-) – io ne sarei molto felice. Così come se Anna o qualcun altro un giorno proponesse “Le cinque cose che mi han fatto girare le palle la settimana scorsa” senza scendere troppo nel politico (anche perché forse diventerebbero Le 50 cose ….) non credo che mi opporrei alla pubblicazione.

  • Anna Quinz · 

    tengo a precisare che inizialmente ero partita con bolzano. per il semplice fatto che per motivi di tempo e di logistica, la mia vita altoatesina è purtroppo bolzanocentrica. ma poi ogni tanto mi sposto a merano, nelle valli, sui monti e scopro anche li cose che mi fanno stupire di questa terra, e appena posso le segnalo. se il più è sul capoluogo è dunque solo perchè non posseggo il dono dell’ubiquità e non posso essere ovunque. bolzano non è il sudtirolo, ma non solo a bolzano ci sono cose “fighe” e anzi, se potessi starei più spesso in giro, per andare alla kunstmeranoarte, all’aurora a ora a sentire concerti, all’ufo a brunico, a renon a passeggiare, sui laghi a prendere il sole, a bressanone al museo diocesano, in val badia a sciare (se sciassi). l’idea di questa rubrica è semplicemente quella di sfatare il mito del “qui non c’è nulla”. qui c’è a volte troppo, ecco perchè un bolzanino fatica a seguire anche ciò che succede altrove. io, forse ingenuamente, amo vivere qui e sono stanca dei lamentosi di cui parla fabio. così trovare ogni settimana 10 ragioni per apprezzare la mia vita qui, è anche per me uno stimolo a dirmi che con tutti i limiti i problemi e le carenze, questo è un bel posto dove stare. la consapevolezza è un primo passo, poi da bolzano cercherò, almeno io, di muovermi un pò di più.

    • Federica Viganó · 

      Non sai come sono felice di leggerti. mi permetto il tu. Trasferita da pochissimo qui, un po´intimorita dal nulla, venendo da Milano, ma con voglia di scoprire. Terró d´occhio i vostri commenti e se siete anche personaggi raggiungibili una volta beviamoci un vino insieme! Cosí mi darete i vostri tips dal vivo!

    • Francesca de Angeli · 

      ciao anna…..intervengo, spero non a sproposito….ma non posso che condividere le tue parole e soprattutto farti i complimenti per questa rubrica. ad ogni buon modo, il lamentarsi del posto in cui si vive pare essere un vizio/virus diffuso… sono stata a milano per alcuni molti anni, beh anche i milanesi sono (a mio avviso, ma anche loro lo ammettono..) dei maestri nel lamentarsi della loro città e addirittura del fatto che non vi è poi granché da fare…e questo a Milano!! ora che sono tornata a Bolzano da quasi due anni mi rendo conto di quanto ci sia da fare qui, per tutti i gusti e le passioni. basti dire che tra montagne, yoga, cinema e, ovviamente :-) , aperitivi, io per esempio ancora non sono riuscita a vedere il museion da dentro….shame on me!!

  • Luca Sticcotti · 

    Anna, le tue motivazioni mi commuovono. Positivamente.
    Soprattutto mi sorprendono perché anch’io ho trascorso molto tempo a lamentarmi. Ma anche, come Fabio e per qualche anno in più di lui, a lamentarmi per il fatto che gli altri si lamentavano e sapevano solo criticare.
    Dal canto mio ho imparato poi a convivere con due sentimenti, presenti dentro di me in contemporanea: la delusione permanente per il fatto che mi sento nella periferia del mondo e una vera e propria goduria per il fatto di trovarmici.
    Ed intanto da nivofilo alzavo gli occhi per scrutare il cielo e seguivo con lo sguardo i profili delle nostre montagne, un orizzonte vario e tutt’altro che scontato…

  • Domenico & keiko · 

    Salve,siamo una coppia italogiapponese, Domenico & Keiko,viviamo a Roma,molto bene inseriti ma subiamo come tutti l’enorme stress di una metropoli,io lucano 44 anni ci vivo da 24,con brevi parentesi a Parigi e Svizzera,Keiko da 8. negli ultimi anni sempre in estate siamo in Alto Adige,cambiando sempre valle. ci fermiamo a Bolzano prima del rientro capitolino, con visita della città,mostre e paseggiate sul Renon.il punto è che a mia moglie è stato offerto un lavoro nel turismo e la possibilità di vivere a Bolzano,il lavoro però è solo di poche ore il problema è il mio,sono fotografo e non parlo tedesco. la possibilità di vivere in una piccola città ci affascina ma il dubbio è se in due con mezzo lavoro sicuro alla fine possiamo farcela.non temo di accettare lavori”umili” ma il dubbio è che la crisi sia giunta anche lì,ho lettto di negozi che chiudono.insomma ho paura del salto hai qualche buon motivo per convincerci?

    • Angela Solimando · 

      Anch’io (che pero’ sono pugliese..) sono arcistufa della “provincialissima” e difficilissima “vita romana” e di passaggio a bolzano per le adorate sciate dolomitiche di mio marito e mia figlia stiamo (io con piu’ convinzione! di lui) meditando di fare il SALTO!!! Se ti va puoi scrivermi (angsolimando@gmail.com), per un confronto sul tema..

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