Music
August 9, 2012
Carmignola a Castel Mareccio: e il “concertone” vola
Parola all'ascolto
In una realtà nella quale le qualità acustiche degli auditorium vengono quasi sempre ricercate a tavolino e quasi mai raggiunte in modo tale da soddisfare esecutori e spettatori, risulta interessante assistere ad un concerto nel cortile interno del Castello Mareccio, costruzione antica otto secoli nella quale la musica del ’700 risuona così perfettamente. Il merito va anche, naturalmente, ai musicisti, che hanno saputo sfruttare al meglio le particolarità dell’edificio per trarne un suono sempre pulito ed equilibrato. In questi rari casi in cui preparazione tecnica ed artistica sanno trarre il meglio dalle condizioni di partenza è raro che i risultati possano deludere. È accaduto, infatti, che coloro i quali hanno assistito al concerto, dalla prima all’ultima fila, hanno goduto un’esecuzione precisa ed accurata, marchio distintivo sia del violinista Giuliano Carmignola che dell’Accademia Archi di Bolzano e del suo direttore artistico e primo violino: Georg Egger. I due concerti per violino di Haydn (Sol Maggiore e Do Maggiore), la Sinfonia KV 201 ed il famoso Concertone KV 190 di Mozart hanno infatti preso forma mirabilmente, incantando il pubblico per la loro eleganza ed il loro candore: le due ore del concerto, volate ammirando Carmignola prima come solista, ed insieme, poi, ad Egger accarezzare lo strumento con leggerezza e precisione, sono state un piacevole assaggio di bravura e serietà. Il concertone, ripreso anche nel bis finale, ha sottolineato le capacità di interazione e coordinazione tra i membri dell’orchestra ma, ancora più piacevolmente, tra gli stessi quattro solisti (oltre a Carmignola ed Egger suonavano Friederike Hulman all’oboe e Anna Egger al violoncello), capacità con le quali hanno tessuto un fresco e felice arazzo musicale che, nella cornice del Castello, ha trovato il suo legittimo piedistallo.
Testo di Enrico Schleifer
Foto © Anna Carmignola / Deutsche Grammophon
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