Music

March 1, 2012

Tanto pianoforte e grandi capolavori per un marzo di classica a Trento e Rovereto

Emilia Campagna

Per chi ama il pianoforte è un nome imprescindibile: Frideryck Chopin è, tra i Romantici, il compositore che più ha coltivato un’idea di bellezza associata ad una complessità psicologica ed emozionale che rapisce all’ascolto. E agli amanti della sua musica non sarà indifferente il recital con cui si apre il mese di marzo a Rovereto: ospite del cartellone dell’Associazione Filarmonica sarà il pianista Yundi Li, artista cinese che dopo il trionfo al Concorso Varsavia nel 2000 (primo cinese a vincere il Premio) è tra le star del pianismo internazionale. Il suo recital tutto chopiniano (Notturni, Mazurke e la Seconda Sonata) è in programma giovedì 1 marzo in Sala Filarmonica a Rovereto.

Per chi vuole un confronto immediato, il giorno successivo a Trento si esibisce il giovane Rafal Blechacz, che il Varsavia l’ha vinto nell’edizione successiva, nel 2005 e che in un recital ospitato dalla Società Filarmonica alternerà Chopin (la Prima Ballata e due Polacche) a pagine di Bach, Beethoven e Szymanovski.

Dopo questo “dialogo a distanza” tra le due Filarmoniche, Trento propone il 14 marzo un recital organistico sull’ottimo strumento di cui è dotata la Sala: protagonista del recital, Luca Scandali, con un bell’excursus da Bach a pagine recenti di John Rutter.

A Rovereto il 12 marzo approdano invece i Fiati della Haydn: le prime parti dell’orchestra regionale conducono costantemente un lavoro che va dalla cameristica all’ensemble ridotto, occasione per esibirsi in sale di dimensioni troppo ridotte per l’orchestra sinfonica ed anche per misurarsi con un repertorio che tecnicamente richiede agli interpreti un grado di attenzione ed un apporto più personale all’esecuzione. Affiancati dal pianista trentino Stefano Guarino, proporranno la Kammermusick di Hindemith, il Quintetto op. 16 di Beethoven e il Sestetto di Poulenc.

Il 16 a Trento è la volta di un quartetto tra i più blasonati: il Quartetto Hagen, forte di una lunga tradizione, che offrirà l’ascolto di pagine di Beethoven e Mozart e una particolare trascrizione dalla Luisa Miller di Verdi. A parte l’omaggio verdiano, dunque, una serata all’insegna della classicità, anche se la bravura dell’interprete farebbe in verità desiderare una più coraggiosa incursione almeno nel Novecento se non nella contemporaneità.

Il 20 marzo ancora un recital pianistico, questa volta con un’artista di lunga carriera come Barry Douglas che si cimenta con due assoluti monumenti: quasi un programma-monstre, due concerti in uno, che accosta la sonata Hammerklavier op. 106 di Beethoven (circa 50 minuti di intensa architettura intellettuale) e i “Quadri di un’esposizione” di Mussorgsky (un po’ meno lunga, ma comunque buoni 35 minuti di virtuosismo, potenza e ricchezza timbrica fantasiosa).

Il mese si chiude ancora nel segno dell’Orchestra Haydn, questa volta non in dimensione cameristica ma comunque con organico ridotto rispetto agli standard del sinfonismo: a Rovereto il 28 marzo un concerto di pagine di Mozart sotto la direzione di Gunther Pichler e il violinista solista Markus Placci

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