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September 16, 2013
HomeGrown Reviews: Elysium
Sara Masè
Titolo originale: Elysium
Regista: Neill Blomkamp
Di cosa parla: in un futuro non troppo lontano, i ricchi della Terra si sono trasferiti su una stazione spaziale in orbita sopra il pianeta, dove è rimasto invece, sorvegliato da efficienti robot-poliziotti, tutto il resto della popolazione, di fatto schiava e condannata a vivere in miseria, lavorando costantemente per mantenere l’elite di Elysium.
Una civiltà divisa in due caste, in un equilibrio che, inaspettatamente, forse potrebbe essere messo in discussione ….
Cosa spacca: la critica che il regista (chi ricorda District 9?) riesce ad imbastire è sottile ed il quadro della vita sulla Terra, al di là dell’ambientazione fantascientifica ben costruita, è una acuta metafora della nostra storia contemporanea: pochi e fortunati governano il mondo, avvolti nella bambagia di lusso, tecnologia, potere e bellezza, mentre gli altri – il restante 99% ? – non possono che arrabattarsi in fondo per vivere nella mediocrità del “normale” e “subnormale”. Il cambiamento arriverà dal basso, in modo quasi casuale; ci sono i rivoluzionari buoni e criminali, l’eroe sognatore pronto a sacrificarsi, gli innocenti che vengono salvati, eppure, nel finale non banale – ma auspicato – una nota di amaro realismo non sfugge, quando si va a riflettere sulle implicazioni di quanto accade.
Cosa fa schifo: l’esoscheletro che potenzia l’incomparabile Matt Damon viene impiantato… attraverso la sua logora t-shirt… è un dettaglio che ci saremmo anche risparmiati…
Menzione speciale: la cura per i dettagli rende l’aspetto sociologico molto affascinante; i membri della casta degli “eletti” di Elysium si scostano con orrore quando un “terrestre” respira troppo vicino, lo fanno allontanare e questi si scusa… una perfetta rappresentazione dell’importanza che la fede nella casta ha affinchè tale divisione sociale possa sussistere.
Consigliato a chi: legge e guarda la fantascienza, ma anche a chi ha voglia di riflettere sulla società consumista e sul futuro che potrebbe aspettarci (e che alcuni già vivono)
Voto ponderato: 8
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