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April 28, 2014

HomeGrown Reviews. Trascendence

Sara Masè

Titolo originale: Trascendence

Regista: Wally Pfister

Di cosa parla:  proprio mentre sta promuovendo la propria ricerca sulla creazione di un’intelligenza artificiale “ibrida”, uno scienziato (Johnny Depp) viene ferito e contaminato da radiazioni mortali per mano di un’organizzazione ribelle contraria allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Stante la gravità delle ferita, per non perderlo del tutto sua moglie, sua compagna nella ricerca come nella vita, esporta la sua coscienza ed i sui ricordi per “copiarli” nel  sistema informatico da lui ideato (il PINN). In brevissimo tempo, la nuova forma di coscienza così creata evolve e “trascende” se stessa.

A poche settimane dall’uscita di Her di Spike Jonze, un altro film sull’intelligenza artificiale e sui dilemmi che essa suscita in ambito scientifico ed etico. In questo caso, viene portato sullo schermo anche il complesso di Frankenstein, il terrore dello scienziato di fronte alla propria “creazione” che rischia di superare il creatore e metterne a repentaglio l’indipendenza e la sopravvivenza.

 Cosa spacca: in questa vicenda è proprio la paura nei confronti dell’intelligenza artificiale la scintilla che innesca la “tragedia”. Il film si apre con un flashforward di un mondo senza tecnologia ed elettricità, per poi condurre lo spettatore indietro di qualche anno e spiegare cosa sia accaduto.

La domanda forse più interessante del film, posta dapprima al computer e poi allo stesso Johnny Depp in versione byte riguarda il concetto di autocoscienza. Può un’intelligenza artificiale, per quanto evoluta, dire di avere coscienza di sé? Geniale la risposta, che ribalta il quesito: può l’uomo dire la stessa cosa di se stesso? 

Cosa fa schifo: alla fine l’amore aggiusta tutto – o quasi? Il “cattivo” non è proprio cattivo? La storia resta a tratti evanescente, i protagonisti sono lontani dalla realtà in cui sono calati, ed il momento più vivo del film sembra quasi proprio l’inizio: la Terra senza più tecnologia.

Menzione speciale: cosa è autocoscienza? Cosa è vita? Spesso parlare della domanda giusta è più importante della risposta stessa.

Consigliato a chi: non ha la pretesa di vedere un capolavoro di fantascienza 

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