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May 20, 2021
Nel mondo di Icaro: disegni, disegnini, storie, zine e tanti sogni
Abram Tomasi
Icaro è la creatura fantastica che si è fatta grande durante lo scorso lockdown. La sua community su Instagram conta più di 12.000 cuori. Icaro sono tutti i disegnini e le storie che immagina Ilaria Carrozzo e che pubblica sul suo profilo icarotuttle. Icaro è digitale ma nel suo cuore ci sono zine disegnati e scritti a mano, commessi di Kasanova che la aiutano nella sua vita da fuorisede a Bolzano e la premura di fare dell’arte una terapia.
Lasciandoci da parte Ilaria Carrozzo, chi è Icaro?
Icaro è il nome che mi sono scelta, ma per i miei genitori sarò sempre Ilaria. Studio Design a unibz e vivo qui a Bolzano da fuorisede, la mia origine però è a Genova. Nel mio passato ci sono studi classici, nel mio futuro è tutto invece un pò traballante; nonostante i vent’anni non so ancora rispondere alla domanda “cosa vuoi fare da grande?”. Anche se in questo periodo confuso si sta facendo strada l’idea di diventare un’illustratrice. Ho iniziato a coltivare il mio profilo Instagram durante il primo lockdown e mi sono accorta che condividere i miei disegnini crea un piccolo spazio sicuro dove poter essere meno sola. Ma oltre al disegno scrivo moltissimo, faccio piccole animazioni e guardo i popcorn che scoppiettano nel microonde, secondo passatempo preferito dopo perdermi nei mercatini dell’usato.
Quando hai iniziato a disegnare? Ricordi i primissimi disegni o i loro soggetti?
Da piccola disegnavo cavalli di tutti i colori e forme, nella mia testa esistono ancora cavalli grandissimi e rosa. Crescendo sono passata ai ritratti femminili e poi ai nudi, che però a Instagram non sono mai piaciuti granché. Ogni volta che succede qualcosa di emotivamente faticoso mi rendo conto che inizio a cambiare la forma che do alle mie idee, come se fosse una fuga dalla persona che ero prima: durante quest’ultimo anno ho modificato spesso il mio stile, dai vecchi ritratti a piccoli oggetti a una specie di fumetto, che è la pratica che sto coltivando proprio ora, e anche i colori sono cambiati e si sono ridotti. Pochi ma forti.
Non fai solo disegni, ma racconti storie. Quanto importante è portare un messaggio? O di cosa ti (pre)occupi di più?
La scrittura è una necessità fisica per me. Tutto inizia dalle idee, che poi mi appunto da qualche parte. So che il mio stare bene durante certi periodi dipende da come riesco a buttare fuori tutti i pensieri scalmanati che mi corrono nella testa. A volte escono delle storie, a volte queste storie fanno parte di una narrativa più ampia, come quella della solitudine della nostra generazione durante la pandemia o delle persone che hanno subito abusi psicologici o fisici da parte del proprio partner. Quello che era solo il bisogno egoista di sfogarsi diventa spesso un aiuto per chi legge i miei disegni, e questo è molto importante per me.
Hai creato il format disegnini night, puoi dirmi di più?
Le disegnini night sono serate online sulla piattaforma Instagram in cui una trentina di persone si riuniscono per disegnare insieme, da città e professioni diverse, poche di queste disegnano o hanno mai disegnato, non è un prerequisito. Di solito invio dei template con delle indicazioni, che possono essere ‘disegna la cosa che ti fa più paura’ o ‘disegna un tuo autoritratto tra vent’anni’. È sempre molto interessante vedere l’ambiente di condivisione tra completi estranei che si crea in questo contesto, ha qualcosa di magico e davvero prezioso per me. Sono sempre in attesa di quel sabato in cui mi dedico completamente all’ascolto delle storie altrui, è terapeutico.
E ancora i tuoi zine, piccoli e molto dolci, quasi dei camei. Come nascono e sono pezzi unici?
Mi sono innamorata degli zine spulciando Pinterest. Gli zine disegnati sono qualcosa di molto comune all’estero, soprattutto in America, mentre in Italia siamo più abituati ai magazine e alle piccole riviste stampate. Mi piace il fatto che siano piccoli, economici e veloci da preparare, consentono un’immediatezza simile a quella di una lista della spesa. Immagino una storia e la scrivo, di getto. Mi diverto molto a illustrare le idee dei miei follower, lo trovo un modo simpatico per legare con loro e creare una mia community. Per ora sono pezzi unici, a parte il primo, ‘cose che mi fanno paura’, ma mi piacerebbe creare un zine-box con una copia di ogni zine pubblicato su Instagram.
Chi vorresti essere da grande e hai progetti nel cassetto da narrarci?
Ancora non lo so, fatico a pensare a una professione. Potrei rispondere illustratrice, ma vorrei fare tanto di più che disegnare. Per ora so solo che mi piace scrivere, fare i disegnini e trasmettere qualcosa alle persone che ho vicino, avere un impatto positivo su di loro e raccontare la mia storia. Ho in cantiere un libro illustrato a cui sto lavorando, mi piacerebbe trovare una casa editrice con cui pubblicarlo, anche se per ora è solo una bozza.
Ultimissima domanda: qual è l’ultimo disegnino a cui stai lavorando?
L’altro giorno sono andata da Kasanova, il negozio di articoli per la casa, e ho incontrato lo stesso commesso che da due anni risolve i miei problemi da fuorisede, dal consigliarmi gli stracci in cotone per non dare fuoco alla cucina a spiegarmi le offerte “prendi due paghi uno” delle pentole. Credo che scriverò una storia su di lui, è uno dei pochi elementi rassicuranti della mia vita. Il mio punto fisso qui a Bolzano.
Icaro vive qui, vieni a trovarla!
Foto e illustrazioni: Icaro
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