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January 15, 2014

HomeGrown Reviews: Il capitale umano… La lotta di classe A

Andrea Beggio

Titolo: Il capitale umano

Regista: Paolo Virzì

Di cosa parla: Il capitale umano è una storia costruita a partire dal punto di vista dei protagonisti che l’hanno vissuta. La narrazione si snoda attraversando 4 capitoli attraverso i quali si apprendono nuovi dettagli utili a ricomporre il quadro generale. Questa storia nera si gioca sul rapporto fra i neo-ricchi creatisi nella cosiddetta crisi economica da un lato, e il miserabile e invidioso piccolo borghese 2.0 dall’altro. Tutto parte da un rapporto adolescenziale che finisce, un investimento finanziario e uno stradale.

Cosa spacca: La scelta di rappresentare la stessa vicenda vista dalla prospettiva, non solo di diversi personaggi ma addirittura di personaggi appartenenti a classi sociali diverse, è senz’altro una bella sfida che purtroppo registra il seguente risultato: Noia 4 – Paolo Virzì 0. 

Cosa fa schifo: L’espediente di riproporre i diversi punti di vista non è utilizzato in modo efficiente e chi ne fa le spese per prima è l’atmosfera della storia che è totalmente assente. Ciò che Virzì tenta di costruire è una vicenda nella quale ogni capitolo aggiunge un nuovo dettaglio utile alla comprensione ma che mal si sposa con l’estetica naturalistica e la predestinazione  che si respira fin dalle prime scene.
Ma nel bel paese del familismo amorale, dove neppure il naturalismo è libero di esistere, ecco che dopo tanta (in)sofferenza arriva, come nella migliore tradizione italo pop, un inopportuno finale consolatorio ed una serie di cartelli che spiegano cosa succederà ai vari personaggi (un po’ come quei personaggi che rispiegano la barzelletta che hanno appena raccontato… se nessuno ha riso o fa schifo la barzelletta o l’hai raccontata male).

Menzione speciale: Il titolo di questo film fa pensare al cinema militante di Ken Loach e quindi attirerà molti spettatori alla disperata ricerca di un prodotto di qualità, buona parte dei quali ahimè uscirà dalle sale con vago ma pervasivo senso di insoddisfazione. 

Consigliato a chi… - in auto mette la cintura di sicurezza quando si siede dietro. - a chi al ristorante giapponese ordina il sushi fatto con il pesce cotto ;-P

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