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April 11, 2024

Lo Specchio di Hannes Peer riporta l’acqua alle Terme di Caracalla

Stefania Santoni

Che cos’è una rovina? Sicuramente qualcosa di profondamente lontano dalla morte, data la sua capacità di resistere. Non si tratta di “sassi” che stanno lì, fermi, inattivi, ma piuttosto di testimonianze del tempo di cui viene colta la loro capacità di restare vivi, di essere resilienti. Il loro “pathosformel” – termine tanto caro a Warburg –  desidera essere trasmesso dal passato per essere trasformato e ricodificato nel presente. Perché ogni epoca ha la rinascita che si merita. 

E di vero e proprio rinnovamento in cui antico e moderno convivono in una simbiosi autentica e un’armonica connessione si può parlare pensando alla scenografica opera di Hannes Peer inaugurata qualche giorno fa alla Terme di Caracalla: uno specchio, realizzato dall’architetto e designer altoatesino, in grado di riportare alle Terme in loro elemento primordiale, cioè l’acqua. Meraviglia e stupore (con tanto di naso all’insù) sono quindi le sensazioni che suscita quest’intervento di architettura contemporanea denso di riconnessioni e intrecci antichi e che è volto a trasformare un ambiente antico in un luogo dove poter praticare cultura e fare arte, tant’è che sabato 12 aprile 2004, verrà ospitata una coreografia di Rhapsody in blu, curata da Ater Balleto. 

Lo Specchio di Hannes Peer è una vasca dalla forma lineare rivestita di nero, che ricorda intenzionalmente quella della natatio, vale a dire la grande piscina che si trovava al centro delle antiche terme romane. Una vasca che presenta acqua a sfioro su tre lati, che ha una forma lineare con un profilo essenziale di 42 x 32 metri e che si erge dal terreno per 10 centimetri. E che inoltre, e non da ultimo, è dotata di un palco perché l’intento di quest’intervento è, come dicevo, quello di dar vita a un teatro dell’acqua e sull’acqua. A uno spazio dove  possano essere ospitati eventi di danza, musica e performance teatrali ma anche talk e lectio magistralis. 4 Caracalla SpecchioÈ così che con le sue linee semplici questo specchio mette al centro il monumento e il visitatore: si tratta di un vero e proprio ribaltamento rispetto alla concezione  tradizionalmente vissuta dallo spettatore in modo passivo in tale contesto, e che ora, invece, diventa un nuovo protagonista dello spazio e degli eventi. Questo specchio nero fa quindi da cornice e al tempo stesso riflette le rovine, con degli effetti scenografici amplificati dai giochi d’acqua grazie a 20 getti completamente immersi, accompagnati da riflettori e movimenti di luce. Il perimetro del palco ospita su tre lati un Led a luce calda, mentre sul lato lungo si trova un impianto in grado di produrre una nube rivolta verso il centro della vasca, che dà vita a uno spazio davvero suggestivo, proprio come avveniva un tempo negli ambienti riscaldati delle antiche terme. 5 Caracalla SpecchioLo Specchio consente così un’esperienza di bellezza immersiva, che conquista molteplici sensi. «Nel cuore delle antiche Terme di Caracalla, lo Specchio d’acqua offre ai visitatori un’esperienza coinvolgente e immersiva – dice Hannes Peer architetto e progettista – su una superficie di oltre mille metri quadrati, rispettando l’imponenza del complesso termale. Integrato architettonicamente con il monumento antico, lo Specchio incarna i concetti filosofici sia della presenza, con l’acqua stessa (Dasein), sia l’assenza materica, tramite il riflesso (Nichtdasein), riverberando le idee di Martin Heidegger. Un invito alla contemplazione e anche una cornice dinamica per iniziative culturali, che segna il primo passo di una nuova fase volta a preservare l’eredità archeologica, proiettando lo sguardo verso il futuro».3 Caracalla Specchio Credits: Fabio Caricchia e Leandro Lentini, progetto della Soprintendenza Speciale di Roma, con la direzione di Daniela Porro, sviluppato da Hannes Peer in collaborazione con il direttore delle Terme di Caracalla Mirella Serlorenzi.

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