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March 26, 2024

mntn: il nuovo magazine che parla di montagna
Intervista a Margherita Tizzi

Maria Quinz

Avvicinatevi, vi prego, esaminate questo spettacolo che senza ombra di dubbio è una delle cose più belle potenti e straordinarie di cui questo pianeta disponga… Sono pietre o nuvole? Sono vere oppure un sogno? Dino Buzzati

I monti sono maestri muti e fanno discepoli silenziosi. Johann Wolfgang von Goehte

La montagna immaginata e la montagna vissuta attivamente e quindi scalata, esplorata, percorsa con gli sci o cavalcando lo snowboard in vertiginose traiettorie, con il vento gelido che batte sul viso e il brivido della discesa che saetta lungo la schiena. Ma anche la montagna vissuta nella sua dimensione più pura ed estatica, preziosissimo luogo di “solitudine e boschi – dallo smisurato silenzio” oltre che evocazione terrena della lontananza e “presagio d’amore”, come ci viene intensamente narrata da Dino Buzzati. E poi la montagna in quanto maestra di vita, come ci hanno insegnato Goehte, Walter Bonatti, Paolo Cognetti e molti altri suoi estimatori illustri, e la montagna dell’alpinismo più temerario e sfidante alla ricerca dell’inesplorato, nella lotta fino all’ultimo fiato con se stessi e con le asperità di una dimensione della natura primordiale ancora per larga parte – e per fortuna – autentica, seppur anch’essa vittima dei mutamenti ambientali in corso a livello planetario. E poi la montagna in inverno, ammantata di soffice neve, che si trasforma in un luogo da sogno, protagonista di magici racconti leggendari e la montagna illuminata dal sole delle stagioni miti, con i suoi prati punteggiata da fiori selvatici che si affacciano timidamente verso l’alto tra api che ronzano e insetti operosi. Fiori di montagna come papaveri alpini e campanule, ranuncoli e trifogli, genzianelle e margherite.  

E Margherita – non a caso  – è anche il nome della casa editrice recentemente fondata a Milano da Margherita Tizzi (Edizioni Margherita), che ha inaugurato la sua attività con il lancio del primo numero di mntn – a journal for ski and mountain lovers: magazine collezionabile stampato in due lingue (italiano e inglese) dedicato alla montagna e allo sci e che si propone di spaziare con molteplici incursioni in forma di parole e immagini, nell’universo affascinate della montagna, così come dello sport più iconico legato ad essa. Il tutto con una visione dinamica che mira all’approfondimento in molteplici direzioni. Una visione ampia e sfaccettata – mi verrebbe da dire – come pareti di roccia: formazioni stratificate che si affacciano con una miriade di angolature prospettiche verso l’ignoto e l’inesplorato, slanciandosi contemporaneamente verso la luminosità solenne del cielo in vorticosa ascesa.Schermata 2024-03-27 alle 10.17.33 copia Di recente ho avuto il piacere di sfogliare mntn, ancora caldo di stampa e di chiacchierare con Margherita, ascoltando passo passo la narrazione di questo suo progetto, dalla nascita all’evento di lancio avvenuto il 6 febbraio a Milano in collaborazione con Edicola Quotidiana, così come della ricca varietà di iniziative ad esso correlate, già portate a compimento o in via di realizzazione. Margherita Tizzi originaria di Arezzo, è giornalista, autrice, consulente per aziende in storytelling e ora anche editrice; si è formata Milano con studi universitari in Linguaggi dei nuovi media e Storia dell’arte e poi in seguito, professionalmente, con diversi anni di gavetta e di attività lavorativa nel giornalismo per diverse testate, come Il Corriere di Livorno, Il Giornale, La Repubblica e riviste nell’ambito moda, beauty, travel e lifestyle, tra cui Marie Claire, Vogue Italia, Bazaar. mntn nasce dal desiderio dell’autrice – così mi racconta Margherita – di promuovere un’idea di giornalismo di qualità, nel format del magazine cartaceo, tematico e collezionabile: un prodotto che vuole essere altamente accurato in tutte le sue parti, sia dal punto di vista dei contenuti, principalmente di reportage, che delle fotografie, delle illustrazioni, della veste grafica, della carta e della rilegatura.  Un format che pian piano sta prendendo piede anche in Italia, oltre che negli altri paesi europei – e MORENESS di franzLAB ne è a sua volta un esempio -  in contrapposizione al dilagare dell’online, interessando soprattutto un pubblico giovane e curioso. Ma lascio la parola a Margherita Tizzi, domandandole di raccontarci in prima battuta, il suo legame con la montagna e in particolare – come scopriremo – con le Dolomiti.

Margherita, cosa ti lega alla montagna, tanto da darle il ruolo da protagonista nella tua nuova avventura editoriale?

Frequento da sempre le montagne, fin da quando ero bambina e di questo devo ringraziare i miei genitori che mi hanno trasmesso questa loro passione, oltre all’amore per l’arte. Ho indossato gli sci a due anni e con la mia famiglia, sia d’estate che d’inverno, abbiamo trascorso le nostre vacanze in tantissime località montane, a Bormio, in Valtellina, per ragioni di prossimità, ma anche in Trentino Alto Adige, dove abbiamo soggiornato in quasi tutte le valli, in località come Moena, Canazei, Folgaria, Folgarida, Malga Ciapela, un posto bellissimo sotto la Marmolada, a Arabba, a San Vigilio ecc.. Ormai potrei fare “l’ambassador” dell’Alto Adige… Negli ultimi anni sono stata spesso con mio marito all’Alpe di Siusi, dove il panorama è meraviglioso e dove ci sono tanti posti ancora molto autentici, in sinergia con la natura e dove è bello soggiornare anche quando non si scia – come è il caso di mio marito. La scelta di realizzare un magazine sulla montagna e lo sci nasce quindi da una passione e una fascinazione radicata verso questi due mondi, ma è anche frutto di alcune mie ricerche, volte ad analizzare il  mercato dei magazine collezionabili – altra mia grande passione – e che mi hanno portato ad individuare, da una parte il forte interesse dei potenziali lettori, ma anche di possibili investitori, verso il tema della montagna e degli sport invernali e dall’altra un certo vuoto in tal senso – se non per qualche rara eccezione -  e quindi uno spazio libero ancora non saturato da altri magazine: un bel potenziale a livello di investimento creativo ma anche economico, cosa di cui  sono consapevoli anche numerosi brand di primo piano a livello internazionale.Schermata 2024-03-25 alle 16.59.19 Perché trovi i magazine collezionabili così stimolanti?

Questo tipo di pubblicazioni mi hanno sempre affascinato. Sono prodotti editoriali solitamente di alto livello dal punto di vista giornalistico, con un loro carattere forte e distintivo e con una loro coerenza interna; si rivolgono a un pubblico internazionale e quindi hanno un mercato di riferimento e una diffusione molto ampi e trasversali. Offrono l’occasione di realizzare progetti particolarmente ricercati, sia dal punto di vista del contenuto che dell’estetica. Ci sono oggi edicole che scelgono di vendere solo collezionabili, che escono due o tre volte l’anno e in cui la parte commerciale ha uno spazio ridottissimo e sempre in linea con i contenuti e il mood del magazine. Come ho letto in una recente ricerca – fatta nel Regno Unito – si assiste oggi a un ritorno di interesse, anche di lettori giovanissimi, verso i magazine cartacei collezionabili che meglio di tante riviste settimanali o mensili, sanno cogliere particolari contenuti di nicchia e trend, in cui le nuove generazioni possano sentirsi rappresentate. Da tempo nel mio lavoro ero insofferente a un certo giornalismo “mordi e fuggi” a cui ero costretta ad adeguarmi e che raramente mi dava l’occasione di realizzare reportage e ricerche stimolanti; così ho deciso di creare da zero il mio collezionabile sulla montagna e lo sci. Ho coinvolto nel progetto alcune persone di fiducia, dalle diverse professionalità come fotografi, illustratori, stylist e alcuni scrittori e penne che stimo particolarmente. Prima è arrivata l’idea del magazine che ha preso via via forma e poi, in un secondo momento, ho deciso di fondare la mia casa editrice indipendente, che mi avrebbe permesso la piena libertà creativa e la possibilità di portare avanti un progetto continuativo, senza il rischio di vederlo snaturato da questo o quell’editore.Mntn Journa, pag 16, articolo su Emi Ligabue 

E quindi è uscito il primo numero di mntn – neve, che sarà seguito da un secondo e poi un terzo numero dedicato alle stagioni più calde, ma non solo…

Esattamente. Quest’anno usciamo con due numeri mentre l’anno prossimo faremo tre pubblicazioni, a seguito delle tante richieste, dedicando un numero alla stagione più calda in montagna con mntn – sun. La casa editrice ha anche un altro prodotto in cantiere ed è un collezionabile sul mondo del tennis che si chiama dropshot. Ancora è da valutare se usciremo con un numero o due. Tutti i nostri prodotti seguiranno determinate regole, tra cui la presenza di 4 pagine di advertising al massimo. I brand coinvolti sono consapevoli che investono in un magazine che non ha “scarico prodotto”, cioè non è visivamente commerciale, ma ci sostengono perché credono nel progetto e nel suo potenziale; sanno benissimo a quale target ci rivolgiamo in copie limitate. Per loro organizziamo anche mostre d’arte e fotografia di montagna e questo format va molto bene. I nostri competitors sono internazionali più che italiani. Quindi il magazine è in due lingue (IT e ENG) ; vendiamo principalmente sullo shop online e in punti vendita, una decina al massimo, che stiamo selezionando uno a uno nel mondo in modo strategico. Tra questi ci sono dei book-store che vendono solo collezionalbili, dei concept-store a Parigi, Londra, Barcellona, in Germania ma ci potrebbe stare benissimo anche una malga di montagna, con la sua piccola libreria d’alta quota.

Che riscontri ha avuto finora mntn journal?

Direi ottimi. C’è un grandissimo interesse, le copie italiane sono andate via velocemente quasi tutte e quindi siamo molto contenti. Con le vendite ci siamo accorti che ha acquista il magazine una vastità di persone diverse: dall’appassionato di fotografia a chi è attirato dalla grafica sul cartaceo, da chi si costruisce una libreria di collezionabili al giovane cultore della specifica materia, anche se non facciamo un vero e proprio magazine di prodotto con contenuti tecnici sullo sci e le competizioni in giro per il mondo. Affrontiamo argomenti vastissimi, dall’arte al lifestyle, con reportage fotografici e racconti per immagini. Il magazine è costruito in modo tale per cui il numero di quest’anno lo puoi comprare anche l’anno prossimo, perché i contenuti di approfondimento sono sempre validi e attuali.Schermata 2024-03-25 alle 16.57.07 Sono previsti anche particolari eventi di presentazione o altre iniziative correlate ai magazine e alla casa editrice?

Assolutamente sì. Intorno a questo mondo pianifichiamo una serie di eventi e situazioni. Per esempio abbiamo organizzato un retreat in collaborazione con Alto Adige Alta Badia di recente. E organizzeremo ancora altri retreat di questa tipologia, coinvolgendo piccolissimi gruppi su invito, 6 persone al massimo, per parlare di montagna a 360 gradi, facendo delle gite e particolari esperienze insieme, come andare in visita nel laboratorio di un artigiano che realizza tessiture antiche, per esempio, o sperimentando questa o quella cucina per conoscere il territorio e la sua cultura. Forse in futuro apriremo anche ai lettori queste opportunità, attualmente sono solo su invito. Lanceremo a breve anche un premio per la scrittura, la fotografia, un docufilm e un’opera d’arte dedicati alla montagna e a dicembre annunceremo i vincitori. Anche per quanto riguarda il tennis, stiamo organizzando tour artistici in località dove saranno presenti slam o competizioni e soprattutto realizzeremo dei manifesti ad hoc per alcuni circuiti, riprendendo la pratica del manifesto d’arte da collezionare, che in passato ci ha regalato splendidi esempi. Sono molto soddisfatta di questa iniziativa correlata al magazine, perché dropshot ha una grafica stupenda curata da due giovani creativi bravissimi, Matteo Pietra e Matteo Caraffini. Con loro realizzeremo una serie di magazine con allegati dei bellissimi manifesti in esclusiva.

Anche il primo numero di mntn presenta in copertina una bella illustrazione. Chi l’ha realizzata?

L’illustrazione è di mio padre, Alessandro Tizzi, che ho voluto coinvolgere e valorizzare – e qui Sinner insegna – perché devo molto ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuto nelle mie passioni e nei miei progetti, a partire dai miei studi in arte e comunicazione. La mia famiglia ha sempre creduto in me e nelle mie risorse, anche quando mi sono lanciata in qualche nuova avventura un pò più in salita, così come sta facendo ora mio marito. Tutti loro, come me, credono che ogni tanto sia un bene rischiare e buttarsi verso nuove sfide. L’importante è essere felici di quello che si fa, impegnandosi con sacrificio e dedizione.Schermata 2024-03-27 alle 10.16.31 copia Credits: (1, 3,4,7) foto tratte da mntn journal, Issue 1 – 2024; (2) illustrazione di Alessandro Tizzi; (5,6) articolo dedicato all’artista Emi Ligabue; (8,9) evento di lancio con Edicola Quotidiana a Milano, courtesy Margherita Tizzi, Margherita Edizioni.

 

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