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October 4, 2012

Resident Evil Retribution: morti viventi inutilmente strapazzati

Andrea Beggio

Non voglio scrivere frasi del tipo: “Non è un incubo, ma una pagliacciata. Più fantasiosa una partita a flipper” di Maurizio Porro oppure: “Sempre la stessa solfa,” di Alessandra Levantesi.

Una cosa però è innegabile: questo quinto capitolo della saga è inutile, annacquato, ripetitivo, e, se possibile, meno credibile e avvincente del videogame.

Un continuo scambio di ruoli fra buoni e cattivi solo per tenere in vita la saga. Ma a guardare bene questo ultimo episodio ad essere “non morti” più che gli zombie (le vere vittime di questo orrore cinematografico) sembrano essere i protagonisti (alcuni dei quali dovrebbero essere morti nei precedenti episodi) e , sopra a tutti, lo sceneggiatore-regista. Forse il virus che rende zombie esiste veramente ed ha contagiato anche lo staff tecnico.

Come amante dei simpatici “morti viventi” gradirei che questo nobile genere non venisse strapazzato in questo modo.

In questo episodio gli scontri fra i buoni, la multinazionale che ha creato il virus T e le masse di zombie, non avviene sul pianeta ma all’interno di laboratori di proprietà della corporation e che servono per dimostrare a possibili futuri clienti l’efficacia di quest’arma biologica.

Mi chiedo infine, in un pianeta completamente devastato da un’epidemia biologica, come faccia la protagonista (Milla Jovovich), ogni volta a svegliarsi vestita da ospedale e poco dopo trovare tute in pelle armi e munizioni (che fra parentesi non finiscono mai).

Siamo di fronte ad una storia che non ha futuro e che si rigira inutilmente su se stessa per durare nel tempo.

…. Chissà se faranno un altro episodio visto che anche questa volta il finale suggerisce una continuazione…

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