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March 17, 2014
Auguri Salto.bz! Intervista a Max Benedikter
Marco Bassetti
Si è presentato come portale altoatesino di informazione online, bilingue e indipendente, e ad un anno dalla sua nascita Salto.bz si è guadagnato già una sua posizione di rilievo nel sistema dei media locali. Complimenti Salto, ti auguriamo cento di questi anni! Noi di franzmagazine.com non possiamo che essere contenti di questa affermazione, dal momento che la via del giornalismo bilingue online l’abbiamo aperta noi con la nostra attività in campo culturale, ormai quattro anni fa. Salto l’ha saputa percorrere in maniera innovativa, offrendo un’alternativa forte e credibile ai media tradizionali e creando una community aperta di confronto e discussione. Una formula che sta raccogliendo importanti risultati, grazie al lavoro di una redazione multilingue e di un gruppo di manager/finanziatori che ha ideato e sostenuto il progetto. Tra questi Max Benedikter, anestesista presso l’ospedale di Bolzano, classe 1975, che di Demos 2.0 (la cooperativa che sostiene il lavoro del portale) è il presidente.
Max che giudizio dai a questa esperienza dopo un anno di lavoro?
È un’esperienza affascinante che ci sta dando grandi soddisfazioni. In quest’anno di attività ci siamo resi conto che nel mondo del giornalismo online ci sono molte professionalità da mettere in campo e che il livello richiesto è molto elevato. Abbiamo compiuto alcuni errori e dobbiamo certamente migliorare su alcuni punti, ma nel complesso siamo molto soddisfatti di aver scelto questo settore e di averlo interpretato in maniera innovativa, offrendo un’alternativa all’informazione fornita dai media tradizionali. I risultati raggiunti in quest’anno di attività ci hanno sorpreso e ci fanno guardare al futuro con fiducia.
Salto si è ritagliato uno spazio importante nel sistema mediatico locale, attraverso anche uno stile di comunicazione caratteristico. Come lo definiresti?
La caratteristica di Salto è quella di essere sulla notizia in maniera veloce e diretta. I nostri giornalisti cercano di fornire diverse chiavi di lettura e punti di vista alternativi rispetto a quelli forniti dai media tradizionali. Seguendo anche l’esempio di franzmagazine.com, abbiamo scelto con grande convinzione la via del bilinguismo. La redazione è bilingue e vive in un contesto multilingue e i nostri pezzi rispecchiamo questa visione.
La formula di Salto si fonda su un “doppio binario”: informazione e community. Siete soddisfatti di questa scelta?
Assolutamente sì, questo è uno dei pilastri portanti del nostro progetto. Accanto al lavoro redazionale svolto da professionisti, abbiamo voluto aprire il sistema dell’informazione al contributo dei cittadini, dando la possibilità a tutti di partecipare al racconto della realtà. Il riscontro da parte dei cittadini è stato molto buono, c’è voglia di partecipare e di condividere le proprie opinioni. Forse non tutti comprendono immediatamente la differenza tra i pezzi di informazione professionale e i contributi dei cittadini e su questo aspetto dobbiamo migliorare, ma essere riusciti a lanciare e a gestire una piattaforma di citizen journalism è sicuramente uno dei risultati che ci più ci soddisfa.
Dopo un anno di attività è anche tempo per un bilancio economico. In un momento non proprio roseo per l’editoria, come sta Salto da questo punto di vista?
Anche da questo punto di vista siamo abbastanza soddisfatti, consapevoli che come ogni impresa anche Salto avrà bisogno di un po’ di tempo per assestarsi e consolidarsi. Sicuramente ci saremmo aspettati più adesioni da parte dei cittadini. Uno degli obiettivi di Salto è quella di allargare in più possibile la base così da incentivare e sostenere un sistema d’informazione democratico. Per questa ragione abbiamo scelto la formula della cooperativa sociale e diamo a tutti la possibilità di diventare soci e di contribuire allo sviluppo di Salto.
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