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Illustrazione di Deborah van der Schaaf x franzLAB x Merano 02

Se domani uno di quegli alieni verdi dei film di fantascienza arrivasse sulla terra [leggasi anche, bambino 3–6 anni] e ci chiedesse il significato di una parola qualsiasi, probabilmente noi umani evoluti balbetteremmo qualcosa, senza essere in grado di dare una risposta unica, chiara, soddisfacente. Perché, saremo anche andati avanti e indietro dallo Spazio, potremo guidare auto elettriche e mangiare insetti, salire su un bus senza conducente, programmare macchine che sostituiscano gli umani per …., ecco… ma ad elaborare i sentimenti, spiegare le cose più semplici, articolare un pensiero oltre la tastiera bollente di un social non è che siamo diventati proprio bravi bravissimi. Ad esempio, parlando di arti visive, che cos’è un’illustrazione? Facile, direbbe qualcuno: un’illustrazione è un disegno. Si, okay… questo sarebbe un po’ come dire che la pioggia è acqua. Perché allora dovremmo usare due termini diversi? La verità è che, quando si parla di arte e di progettazione le definizioni contano poco e non ne esiste mai una universale, taglia unica come la calze che vestono chissà come dal 39 al 46. Certo, secondo il dizionario, un’illustrazione è molto semplicemente una figura, disegno che accompagna un testo a scopo esplicativo, documentario. In un certo senso è vero perché, se ci pensate, si utilizza il verbo illustrare come sinonimo di chiarire, commentare, esporre, spiegare. Certo, se pensiamo alle info grafiche, che utilizzano pittogrammi e colori per rendere dati e numeri più chiari, questa definizione può essere corretta. Ma non tutte le illustrazioni sono infografiche e spesso possono risplendere di luce propria senza preoccuparsi di rendere un testo barboso più tollerabile. Un’illustrazione può emozionarci attraverso il tratto, l’uso o meno del colore, la presenza di dettagli o la sua semplicità. In un certo senso, io credo che un’illustrazione sia simile alla musica, che a volta sa emozionarci anche solo per una frase, un suono o un assolo, e altre ancora perché ci sembra che quella canzone scritta da chissà quanti anni fa o da qualcuno che nemmeno ci conosce sappia comprenderci e leggerci dentro come nessuno mai prima.

Dall'articolo: L’artista ucraina Maria Prjmachenko a Palazzo delle Albere a Trento

Vedete, le definizioni sono gabbie, costruzioni mentali, che spesso più che spiegare complicano di più le cose. Le definizioni sono un po’ come la burocrazia: ti sembra renda tutto più semplice e democratico, ma alla fine è solo una grande rottura e chi ci rimette sono sempre gli stessi. Quello di voler dare un nome ad ogni cosa, oggetto, emozione, poi, è un po’ un tarlo umano, forse un retaggio da vecchi colonizzatori incalliti.

Una cosa è certa: la storia dell’illustrazione è legata a doppio filo con quella dell’umanità. Molti fatti e caratteristiche di determinati periodi storici sono arrivati fino a noi, proprio grazie al potere delle immagini. Quanto conoscenza e coscienza storica sarebbe andata persa senza le pitture rupestri dell’uomo primitivo, i papiri egizi, ma anche alle rappresentazioni pittoriche di romani, greci e di tante altre civiltà e via discorrendo? Sarà interessante (o forse no, chissà) sapere cosa racconteranno di noi e del nostro tempo le alle generazioni future le illustrazioni del nostro tempo. Sperando sempre che, nel frattempo, l’IA non abbiamo corrotto l’anima di tutti e assemblato sufficiente illustrazioni con pezzetti rubati di qua e di là, fottendosene dei copyright, diritti e cavilli veri per cui – giustamente – ci siamo fatti un mazzo così.

Dall'articolo: Books, I’ve never read: “Montagne”, Regina Giménez x Topipittori

Fortunatamente, anche dopo aver spento quindici candeline, franzmagazine.com continua ad essere un osservatorio speciale sulla contemporaneità nell’area dolomitica ed io, così come tanti altri autori abbiamo avuto modo di intervistare e raccontare di tante illustrazioni e di tanti illustratori. Non ce n’è uno uguale all’altro e sono tutti diversissimi per forme, colori, stili, supporti, retroterra culturale e personale, finalità e intenti. Chi illustra ricamando su tessuti; chi disegna solo in digitale e chi usa pastelli ad olio, acquerelli e matite, chi usa il collage. C’è chi attraverso il disegno riscopre le proprie origini e chi lancia messaggi politici; chi parla dritto al nostro cuore e anima e chi usa l’ironia come strumento di introspezione. Tutti gli illustratori che sono passati per queste pagine raccontano attraverso le loro illustrazioni e nei modi più svariati qualcosa di diverso della vita e di questo mondo, non sempre bello e giusto, ma sempre affascinante e che, nonostante tutto, vale sempre la pena vivere e raccontare.

Claudia Gelati

Dall'articolo: Designers made in BZ 01_Laura Simonati

L’arte di reinterpretare il mondo

Intervista all'illustratrice Anna Formilan

Illustratorin Deborah van der Schaaf: Die Freude an den kleinen Dingen

Deborah van der Schaaf hat gezeichnet und gebastelt, seit sie ein kleines Mädchen war. Ein Lehrer verstand es, ihr Talent und die Liebe zur Illustration zu fördern. Nach der Kunstschule in Rotterdam und einem Praktikum bei der Grafikdesignfirma Lava in Amsterdam begann sie ihre freiberufliche Karriere als Illustratorin. Dabei nutzt sie unterschiedlichste Techniken: Sie zeichnet, sie […]

Disegnare per riscoprire le origini: intervista a Silvia Baccanti, illustratrice ladina

Illustrative Hommage an die LGBTQI+ Community: Sophie Lazari

Sophie Lazari zeichnet Bondage-Szenen, masturbierende Menschen, Only-Fans-Models mit blauer Hautfarbe und je nach Perspektive Turnakrobatik oder Sex auf Fahrrädern. Die 24-jährige Künstlerin und Designerin aus Kaltern studiert Illustration und Grafik in Berlin. Ab 12. Mai 2021 tourt ihre und Annika Terweys aktuelle Wanderausstellung “Zueinander(finden) – Trovarsi” in Form einer orangen Sitzbank durch Südtirol. Ziel ist es, den Diskurs […]

Books, I’ve never read: “Mariedl. Una storia gigantesca” di Laura Simonati

“A 8 anni Mariedl era più alta di suo padre, a 13 non passava più dalle porte, a 20 quasi toccava la cima delle montagne” .  Il libro che (non) leggiamo per voi questa volta, riguarda da vicino l’Alto Adige non per uno ma addirittura due motivi. “Mariedl. Una storia gigantesca”, appena uscito per Corraini, racconta  – […]

Il mare in bocca: le ‘cento’ e più sfaccettature della poesia

Intervista a Francesca Fattinger

Giulia Neri: l’illustratrice freelance che da Brunico disegna per tutto il mondo

Quando pensiamo a designer, illustratori, creativi e intellettuali incosciamente li immaginiamo progettare, disegnare e (ri)pensare il futuro dentro qualche bel palazzo storico, di quelli con il battiporta in ottone e cortili interni che ci fanno sospirare. Oppure, magari,  in un grattacelo tutto vetri in un area riqualificata cool-green-hipster in una qualche capitale europea, sempre un […]

Kritzelkratzel, schnell notiert, hingezeichnet, hingeschmiert, akribisch formuliert, aufgeschrieben, komponiert. Olimpia Zagnoli herself hat die Cover gestaltet, wie SUPER JOSEF Travelbook so die 7 verschiedenen Mini-Notizbücher. Alles kannst du damit machen und deiner Kreativität ganz einfach freien Lauf lassen. Bunt und handgebunden, immer more than apples and cows, mit Zeilen oder Kastln oder ganz weiß und leer und für alles zu haben. In unserem Online Shop kannst du 1, 2, 3 oder alle haben ...

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