view in browserMarinella, © Anna Michelotti.
Dall’articolo "La fotografia secondo Anie Maki: intervista ad Anna Michelotti"
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La poesia è liquida. Si insinua dappertutto. È scintilla, carezza, crepa. Disordina, abbraccia, rimescola viscere, silenzi e parole. Rimane incastrata nelle trame della vita, si infila, è nodo morbido. È trasparente, energia palpabile, quasi invisibile, che vibra di frequenze curative, che ci mettono in risonanza, ci svegliano. È silenziosa, ma sa scuotere, urlare nella profondità delle notti più buie. Riappare quando ne abbiamo più bisogno. È ovunque, è minuscola, è gigantesca, è posata con leggerezza sulla superficie delle cose e scende profondissima negli abissi più oscuri e melmosi di noi. Ne sono ogni giorno più convinta: la poesia è fluida, cangiante, necessaria quanto respirare, quanto ricordarsi che stiamo respirando, quanto esserne grati.
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Dovremmo leggerla per lo stesso motivo per cui respiriamo. È la migliore alleata per attraversare la vita da svegli, per aggiungere vita alla vita […]. In questo senso la poesia è politica, rivoluzionaria direi.
Mariangela Gualtieri
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Flow, 2024, 42x29.7cm, disegno su carta con tecnica mista, © Michela Eccli.
Dall’articolo "Onirico e luminoso. Un viaggio nel mondo di Michela Eccli"
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La trovo nella carezza tremante di una mamma sul viso di sua figlia, la guarda negli occhi e la ama in quel momento come nel momento in cui l’ha tenuta in braccio la prima volta. La trovo nelle domande frenetiche dei bambini e delle bambine che si chiedono il perché del mondo, della vita, delle cose più insignificanti e per questo importantissime. La trovo tra un passo e l’altro mentre tutto intorno è verde che consola, è roccia, è cima. La trovo nel guardarsi negli occhi tra sconosciuti che si incrociano per strada. La trovo nella lacrima che scende quando non sappiamo più che fare. La trovo e la ritrovo, quando ho bisogno di tornare a me, alle mie radici, a quel mio radicamento profondo nel mondo che la quotidianità mi fa dimenticare. Per tornare innanzitutto al corpo, che è la prima fondamentale casa da abitare e da amare.
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Ecco, per sapere dove sono le parole, per iniziare un viaggio verso la poesia, bisogna che qui ci sia un corpo. Un respiro. Un sentire, e poi una storia, la nostra, ognuno la sua.
Chandra Livia Candiani
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Errord15, Fridericianum, Installation, Robert Gabris, © documenta 15, Nicolas Wefers.
Dall’articolo "This Space Is Too Small For Our Bodies"
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La poesia ha il potere di farci tornare a casa, una casa che ci appartiene e ci trascende al contempo: per arrivare alla “frescura al centro del petto” bisogna armarsi di pazienza, fiducia, coraggio, curiosità, di una buona dose di spirito di avventura. Bisogna connetterci al nostro qui e ora: la poesia è quello stupore che nasce dal riconoscersi presenti e dare attenzione, vedere, ascoltare, percepire con tutte noi. Michela Eccli è una grande maestra di questa connessione e ci conduce a una poesia dai colori fluo, dalle simbologie fanciullesche e ataviche, primordiali e senza tempo. Così come Anie Maki (Anna Michelotti) che dallo spioncino di una casa quasi fatata ci fa accarezzare la poesia tra i lunghissimi capelli di Marinella, tra i suoi scaffali e tra le sue pareti pieni di oggetti, di ricordi, di nostalgia. Ce ne andiamo solo chiudendo il libro, con ancora nel naso il profumo di popcorn appena fatti. La poesia ha il sapore di cura e sorellanza, di sostegno e accoglienza, appena si varca la soglia del Vivaietto di Arco: “uno spazio che custodisce l’essenza del sacro”, dove succedono cose magiche e dove natura e donne fioriscono di pari passo, assecondando i propri reciproci ritmi, pelle a pelle, in un unico grande e permeabile abbraccio. O ancora la poesia si fa corpo nelle opere di Robert Gabris che danno vita a uno spazio inclusivo e sensibile dove il corpo viene messo al centro ed esplorato nel suo essere modellato e marginalizzato. Perché la poesia ha anche il potere di scuotere, di far discutere, di interrompere con la sua struttura ritmica così unica, pensieri e preconcetti: di farci stare attenti. Perché come scrive Mariangela Gualtieri: “la poesia è un dono, un dono fatto agli attenti, un dono che implica il destino”.
Francesca Fattinger
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Per Francesca Fattinger la poesia è diffusa, lieve e giocosa, dinamica e vitale, democratica, pop e alla portata di tutti. Una poesia “take away” dall’energia trasformativa, creatrice e vitalistica, da portare con sé in giro per il mondo, ma che si può scovare un po' ovunque, in ogni casa come in ogni quartiere e paesaggio, tra gli oggetti, le persone e gli spazi che connotano la quotidianità. Per seguire questo "gioco", per farlo proprio e iniziare a sperimentare con le parole (e non solo) potete acquistare il volume “Corpo a corpo con la poesia”, di Francesca Fattinger con illustrazioni di Alice Filippazzi sul nostro shop. Buon divertimento!
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Since 2010, the online magazine on contemporary culture in South Tyrol and beyond in the Alpine environment. |
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