10 buone ragioni per vivere in Alto Adige #48

10 buone ragioni (semiserie) per le quali anche la settimana scorsa (18 – 24 febbraio 2013) è valsa la pena vivere in Alto Adige.

1. Perché finalmente, qualcuno anche qui smette di farsi concorrenza optando per la strategia “lavoriamo insieme”. Nasce così l’accordo per un calendario di eventi condivisi tra Vintola, Pippo e Krampus Management. Senza più fare concerti lo stesso giorno così io rubo gente a tu e tu a me. La gente, a Bolzano, quella è, meglio condividerla, no?

2. Perché anche se il suo tempo secondo il calendario è passato, il buon vecchio Krampus continua ad attirare curiosi, amici, fan. Così è stato all’evento “Dear Krampus, strike a pose[1]”, organizzato da noi con gli illuminati amici di Museo Civico-Galleria Civica di Bolzano. Una piacevole serata, di cultura e svago (evviva il rosso diabolico drink di Stephen del Temple Bar), che ha portato qui anche tanti amici trentini. Le distanze, in fatto di Krampus, sono davvero cosa da nulla!

3. Perché con la creatività, l’arte e la musica, si può risvegliare anche l’inverno stanco e fiacco di un paese che vive il suo massimo splendore (per turisti) in primavera/estate: Riva del Garda. Il merito del risveglio è dei ragazzi di Officina Riva Lab[2]. Un laboratorio creativo che per tutto febbraio ha portato (e ancora porta) artisti, dj, giornalisti 2.0 e soprattutto tanti amici. Che il lago non è mica bello solo quando puoi passeggiarci intorno e mangiare un gelato!

4. Perché sapere che un talento nostrano sia stato ammesso alla corte del Victoria&Albert Museum di Londra, la mecca del design, è cosa che inorgoglisce un bel po’. Il fortunato (ma soprattutto bravo) è Mauro Dell’Orco[3], architetto falegname della Val di Sole che con il legno, materia “di casa”, fa cose pazzesche.

5. Perché il concorso di idee (quello per le associazioni locali) per Nordest Capitale della Cultura ha ora i suoi vincitori. Sono 10 i progetti premiati[4] e sono molto vari: si va dalla musica al teatro, dall’arte all’architettura industriale. Segno che il territorio ha idee, e ha idee fatte per aprire gli orizzonti e i confini anche verso il Nordest (ma anche il Sud, il Nord, l’Ovest).

6. Perché gli altoatesini, sono persone oneste! Leggere per credere[5]! E soprattutto, voi lo fareste???

7. Perché a Bolzano, c’è un orto che è un orto speciale. È l’orto delle Semirurali[6], ed è un orto collettivo, dove si incontrano, lavorano, seminano e raccolgono tanti cittadini. Luogo dove far crescere i propri pomodori, ma dove soprattutto conoscere persone, socializzare, fare nuove amicizie, condividere. Semi, rastrello ed esperienze di vita.

8. Perché per noi altoatesini, Innsbruck è vicina vicina. E questo permette da un lato di godere della neve che lì c’è e qui no (per chi ama il genere) ma altrettanto di godere della non neve che qui c’è e lì no.

9. Perché le classi delle nostre scuole, dove si incontrano e incrociano ragazzi di tante culture diverse. Sono un buon esempio, in piccolo, di come dovrebbe essere la questione in grande. Come ci insegna la nostra multiculturale stagista Janette[7] (un po’ kosovara, un po’ croata, un po’ italiana, un po’ tedesca. E parla pure inglese).

10. Perché a pochi passi da Innsbruck, c’è un hotel molto molto carino e pittoresco, il Gruberhof[8], tipicamente tirolese (che è cosa molto diversa dal sudtirolese, dunque, esotico anche per me), gestito da persone giovani e carine (e una pure di Bolzano). Il posto ideale per un week end sugli sci (le piste sono a pochi minuti), di relax al lago (privato, nel giardino dell’hotel, ma questo da fare d’estate) o per godersi la movida della città.

* nella foto la locale banda musicale sulla Theresienstrasse a Innsbruck