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February 11, 2013

10 buone ragioni per vivere in Alto Adige #47

Anna Quinz

10 buone ragioni (semiserie) per le quali anche la settimana scorsa (4 – 10 febbraio 2013) è valsa la pena vivere in Alto Adige.

1. Perché poter vedere in un cinema (peraltro praticamente piano) un vecchio classico come il capolavoro “Vertigo” di Sir Alfred Hitchcock è innegabilmente emozionante. Mai avevo avuto la fortuna di vedere film “storici” sul mega schermo, ed è stato bellissimo poterlo fare. Spero succeda ancora e ancora. In più a coronare la serata hitchcockiana, una piccola ma favolosa raccolta di manifesti dei film del regista, da scoprire nel foyer del cinema. Che il vintage, a me piace sempre. In ogni ambito.

2. Perché la mostra “Progetto cibo[1]” al Mart mi ha offerto una prospettiva “d’arte e design” di uno degli ambiti che al momento amo di più: la buona cucina. Cibi e oggetti per il cibo pensati da grandi creativi, nonché chef che si cimentano – da vere star del nostro tempo- in show (forse un po’ troppo televisivi, a dirla tutta) culinari, tutto questo è progetto cibo. E a me viene già l’acquolina in bocca.

3. Perchè usciti dal Mart, amici della zona ci portano – a pochi minuti di macchina – nel piccolo carinissimo borgo di Isera. Che scopro essere patria del Marzemino. E così assaggio con piacere una bottiglia del prodotto locale, osservando con ulteriore piacere, che la bottiglia è una special edition in collaborazione con il Mart – appunto – per la celebrazione dei suoi primi 10 anni. Il vino è arte, si sa, e l’arte si nutre – spesso – di buon vino.

4. Perché a Trento, dopo mesi di incontri con operatori culturali e analisi delle loro istanze, si è svolta la restituzione del progetto Password[2]. Ho scoperto che tutti vogliamo le stesse cose, tutti crediamo nel potenziale (anche economico) della cultura, tutti guardiamo nella stessa direzione, verso progresso, innovazione, contemporaneità. E questo è confortante e stimolante (speriamo che a Bolzano sia lo stesso…).

5. Perché da qualche mese a Trento c’è un nuovo indirizzo da non perdere, per chi vuole un caffè, un pranzetto salutare, un po’ di musica e sopratutto un ambiente accogliente (in particolare il sottotetto, caldo come essere a casa) adatto per tutte le età. Vieni, a prendere un the, al Cafe de la Paix[3].

6. Perché in una domenica di sole di fine (speriamo) inverno, è davvero piacevole – anche per madame pigrizia, che sarei io – risalire la bella passeggiata di Sant’Osvaldo. Un must per i cittadini, che oltre a godersi la natura, possono dare un’occhiata dall’alto alla propria amata Bolzano, cercare i propri punti di riferimento (io lo faccio sempre: lì c’è casa, lì Museion, lì il Duomo, ecc) e accorgersi di quanto grande sia, molto più delle solite 4 vie che ciascuno tende a considerare “la mia città”.

7. Perché non c’è periodo migliore dell’anno (dopo inizio dicembre, ovvio) per riparlare del buon vecchio Krampus. E così, a latere delle belle mostre a lui dedicate, si è potuto scoprire un bel documentario realizzato dall’associazione Evaa[4], che ci ha raccontato come la tradizione del mostro amato/temuto, evolva nel tempo, diventando sempre più giovane.

8. Perché a Berlino è iniziata la Berlinale, e Franz per la prima volta è ufficialmente accreditato. Così avremo racconti in diretta dall’evento. E, vera buona ragione, il film altoatesino “Das Venedig Prinzip[5]” di Andreas Pichler, già finito in questa lista, sarà presentato al festival berlinese, che è un grande onore, per il regista e per noi tutti che siamo suoi fan.

9. Perché non è “local”, ma fa parte della gloriosa crew di Fies Factory, che di nuovo fa parlare di sé con i talenti che porta nel mondo. Anche alla Biennale arte, per esempio, dove appunto brilla nella rosa dei 14 nomi del Padiglione Italia, quello della non “local-ma-un-po’-anche-nostra” Francesca Grilli[6]. Brava Francesca, e bravi – come sempre – i ragazzacci della Factory!

10. Perché, sempre in tema di carnevale, ho mangiato – da Theiner, bar all’inizio delle passeggiate del Talvera – uno dei migliori krapfen della vita. Provare per credere.

* nella foto il Rifugio Città di Milano a Solda


[1] Le impressioni a caldo sulla mostra dell’architetto Eleonora Odorizzi /2013/02/09/progetto-cibo-al-mart-cosa-ce-e-cosa-manca-impressioni-e-chiacchiere-dalla-mostra/

[2] Cos’è il progetto Password /2012/02/29/password-azioni-culturali-per-il-futuro-di-trento/ e un report da una delle “puntate” di raccolta, quella dedicata alle arti performative /2012/03/13/a-trento-creata-una-prima-password-per-le-arti-sceniche/

[4] L’intervista a Sarah Trevisiol, dell’associazione Evaa che racconta del film su Krampus /2013/02/06/carnevale-vestitevi-da-krampus/

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