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SMACH 2019, © Gustav Willeit (from the article: SMACH 2019: Das Wort oder der Ort oder das Gefühl oder die Erinnerung Heimat, Maria Oberrauch)

Cosa sono le Alpi? Le risposte possono essere infinite, tante quante le persone che le Alpi le abitano e quante quelle che le scelgono per il proprio tempo libero. Ci sono risposte di coerenza geografica o di impronta etnografica, di stampo antropologico o candidamente sentimentale. Ogni risposta è valida e ogni rinnovo della domanda legittimo, perché le Alpi, pur nella loro apparente immobilità, sono esseri vivi e viventi, in continuo movimento e in perenne mutamento. Osservarle e continuare a interrogarle, non come fondale ma come protagoniste di un racconto che è insieme geologico, umano, animale, botanico, plastico e soprattutto creativo, è il compito e il sogno di franz. more than apples and cows, ormai lo sapete bene, è il nostro motto. Partito dall'Alto Adige, ora si allarga a tutto l’arco alpino. Ma allora, quanti stereotipi abitano le Alpi? Ancora una volta, la risposta può essere “infiniti”. E a franz piace notarli, scardinarli, non per forza combatterli, ma certamente leggerli, perché come sempre diciamo: amiamo le mele, crediamo nel potere di comunicazione delle mucche, ma quel che vogliamo raccontarvi è il more. Il nuovo franzmagazine è la casa che abbiamo costruito per questo more. Anzi, ancor meglio, il bivacco, sempre un po’ in bilico, sempre aperto per tutti, sempre accogliente seppur un po’ scomodo. Un bivacco arroccato su una cima immaginaria, una piccola stanza dotata di coperte calde e spartane brande, dove fermarsi un momento a tirare il fiato, per raccogliere storie e raccontarle, voce dopo voce, incontro dopo incontro.

Rifugio Carè Alto, © Luca Matassoni (from the article: Le piccole storie delle grandi montagne Fotografare le Alpi #13. Intervista a Luca Matassoni, Silvia Senette)

Le Alpi, dunque, per citare il noto adagio coniato da Leslie Stephen (celebre alpinista e critico letterario inglese, nonché padre di Virginia Wolff), sono per franz Playground of Europe, dove però, il senso del gioco, non è la sfida alpinistica ma quello tratteggiato da Bruno Munari, che ci ricorda che giocare è una cosa seria. Giocare per conoscere, per imparare, per esplorare, per condividere, giocare – perché no – semplicemente per divertirsi. Questo fa, da 15 anni ormai, franz: gioca con le Alpi, nelle Alpi e con la gente delle Alpi. E lo fa con strumenti sempre diversi: le pagine di franzmagazine, gli eventi, gli incontri, le pubblicazioni, gli oggetti… sia che nascano nella sua officina creativa in Piazza Vittoria a Bolzano che in quella di tanti altri amici sempre in azione. E allora, se volete continuare a giocare con franz, da ora c’è una possibiltà in più: una nuova missiva bisettimanale, inviata da franz a tutti voi (in aggiunta alla ormai super classica newsletter del venerdì). A partire dal 24 febbraio 2025, ogni 2 settimane, questo spazio sarà il nostro nuovo terreno di gioco, per raccontare le storie alpine che ci piacciono di più e per raccogliere suggestioni, colori memorabilia e mirabilia delle Alpi contemporanee, che così tante emozioni muovono in noi. Autori e autrici diversi si alterneranno ognuno con il proprio stile e il proprio modo di leggere il contesto alpino. Vecchie e nuove storie rimescoleranno le carte attingendo dagli archivi di franzmagazine e dai nostri personali ricordi, interessi e desideri. Le lingue si mischieranno in libertà e la domanda cosa sono le Alpi? non cercherà risposte ma solo nuove vie da aprire. Con il more di franz a fare da ossigeno, per respirare meglio nell’esplorazione delle altezze. Buona lettura.

Anna Quinz, creative director & co-founder franzmagazine

Remrite/Rewrite, Dimitri Giannina, 2016 (from the article: Dolomiti Contemporanee Quando il processo é più importante dell’opera, Allegra Baggio Corradi)

Glorifiziert, mystifiziert, idealisiert, romantisiert, schön gefärbt, verherrlicht, verklärt. Beklommen, erobert, überwältigt, besetzt. Verhonagglt, missbraucht, beschmutzt, befleckt, geschändet, entehrt. Was mussten und müssen „unsere“ Berge alles erleben, aushalten, ertragen, wegstecken? Oben ist es rau, weit und still. Nur die Gletscher kreischen ... Von unten sind sie oft bloß Spektakel und Show, malerisch und anmutig. Doch trügt der Schein?! Von Frankreich und der Schweiz über Deutschland, Österreich und Italien bis nach Slowenien breiten sie sich aus. Wie ein faltiger Felsenteppich, gesprenkelt von blau-grünen Wassern und grün-braunem Gehölz. Sie sind Gipfel, Grat, Massiv, Spitze, Anhöhe, Gebirge, Berg, Kofel, Joch, Sattel, Scharte, Alm, Weide, Wiese, Wald, Forst, Böschung, Lahne, Lammer, Halde, Aue, Moor, Sumpf, Quelle, Rinnsal, Bach, Fluss, Strom, Tal, Schlucht, Spalte, Klamm, Kluft, Abgrund und Lichtung … Was noch alles? ... die Alpen sind wir. Und entsprechend prägen wir sie. nolens volens. Sie tragen Furchen und Spalten und unsere Namen. Was – eigentlich – den Beginn einer jeden Beziehung kennzeichnet ...

The Mountain touch, Archivio MUSE – Museo delle Scienze, © Matteo De Stefano (from the article: The Mountain Touch: un viaggio nella natura che cura, Stefania Santoni)

Alpen – und Berge überhaupt – sind Sehnsuchtsort, Projektionsfläche, Zuflucht. Und was ist mit Ehrfurcht und Achtung? Sind wir noch imstande, ihnen solches entgegenzubringen? Wie weit ist es her mit unserem Respekt vor diesem Lebensraum? Wo beginnt er, wo endet er? Was prägt ihn? Geographisch, anthropologisch, volkskundlich, gesellschaftspolitisch, ökologisch, geschichtlich? Und auch architektonisch, literarisch, künstlerisch, fotografisch, kinematografisch, gestalterisch, illustrativ, performativ, musikalisch – kulturell? Hier, genau hier überall, tragen sich Dinge zu, spielen Geschichten. Die wir erzählen – möchten. Alpenübergreifend. Zeitgenössisch. Seit etlichen Jahren trägt uns unser Motto more than apples and cows durch Jahreszeiten, Monde und Sonnen. Wir sind hier geboren, aufgewachsen, geprägt hat uns diese Bergregion mit ihrem Apfelduft und Kuhgemuh. Wir aber wollen – auch – mehr, halten Ausschau nach Inspirierendem, lassen uns vom Wind Erfrischendes zutragen und geben es an euch weiter: natürlich immer online auf den nigelnagelneuen Seiten von franzmagazine und ab sofort, zusätzlich zur wöchentlichen Freitagsnewsletter mit den neuesten Interviews und Artikeln, Veranstaltungen und Updates aus dem Alpenraum, im Zweiwochentakt mit einer tiefergehend recherchierten Newsletter zu einem speziellen, Jahreszeiten bedingten Thema, abwechselnd aus je einer Feder unserer Redakteur:innen, untermalt mit Texten und Insights aus unserem umfangreichen Archiv. Am 24. Februar 2025 geht’s los. Macht euch bereit und freut euch und leitet diesen Newsletter gern weiter, damit sich auch andere hier dafür anmelden können. Viel Freude beim Lesen ...

Kunigunde Weissenegger, editor-in-chief & co-founder of franzmagazine

Giocare è una cosa seria (cit.): Luca Boscardin, toy-designer e illustratore

Silvia Morandi: Performance und der Austausch zwischen den Arten

Loden reloaded

Il brand altoatesino-parigino RIER ripensa il classico loden in collaborazione con Martino Gamper

Im Skulpturendschungel von Neda Saeedi

„In Fire Yet We Trust“ im TaxisPalais

Walking Mountains

al Museo Montagna di Torino, un viaggio tra arte, natura e cammino per ripensare il nostro legame con la montagna

„Ich suche das Dazwischen“

Andreas Bertagnoll und sein Fotobuchprojekt „WIR / NOI“

Above the tree line

Moreness 01 – A monograph on the state of being more

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