Cristiana Collu stasera sul palco di Sanremo

E così anche quest’anno è iniziato il festival degli italiani. L’ANSA in tilt per mandare agenzie minuto per minuto (chi si butta dalle balconate, chi canta e non dovrebbe, chi ha il vestito più fico, Arisa che toglie le scarpe, la Carrà che imita Lady Gaga che piuttosto si ucciderebbe …); i social network intasati da commenti di varia natura compresi quelli di chi finge che sia meglio cambiare canale o leggere un libro ma che chissà perché sanno che la canzone migliore di Frankie H Nrg è quella sulla bicicletta.
Come per i mondiali che generano milioni di commissari tecnici, così Sanremo genera milioni di critici musicali e di costume. È l’Italia gente, non si scampa. Se in più a condurre il festivalone è la premiata ditta Fazio-Littizetto, allora pure i radical chic e gli intelletuali di sinistra (o presunti tali) si sentono legittimati a soddisfare la propria (normalmente ben nascosta) curiosità nazionalpopolare e a tuffarsi a capofitto nella lettura sociologica della kermesse, nell’analisi filologica dei testi delle canzoni, nella valutazione antropologica dell’essere italiano medio oggi.
Dunque, tutti davanti al televisore, oggi come quando su quel palco c’era Modugno e Sky era solo la parola inglese per dire cielo.
Quest’anno però a Sanremo succede una cosa curiosa. Ogni cantante in queste serate iniziali è accompagnato da un personaggio più o meno noto, che annuncia la canzone delle due presentate che continuerà la gara. Tra questi personaggi, campioni sportivi (anche il nostro Armin Zoeggeler), scienziati, le Kessler (una categoria sociale e professionale a sé) e via dicendo. E poi anche lei. Cristiana Collu. La direttrice del Mart di Rovereto è l’unica invitata sul palco sanremese dal mondo della cultura e dell’arte. Un onore, che magari farà inorridire i più radical chic e i peggiori intellettuali di sinistra, ma che è di certo anche un’opportunità per la Collu di portare nel luogo simbolo della nazionalpopolarità le istanze dell’universo culturale che in prima serata su Rai 1 non ci finisce mai neanche se morisse Damien Hirst sotterrato da una valanga a Cortina.
E così Collu sarà a Sanremo. Parlerà del suo Museo? Chissà. Parlerà del fatto che la cultura in Italia è il fanalino di coda di qualunque pensiero politico (ma forse qualcosa sta cambiando? Presto per dirlo) e che questo è male? O semplicemente ricorderà a tutti “ehi, ci siamo anche noi!”? Non importa, importa che lei ci sia, che abbia accettato un invito inatteso (al museo è arrivata una telefonata direttamente da Fabio Fazio, che su segnalazione dei suoi autori per rappresentare il mondo della cultura ha voluto proprio lei e nessun altro) che di certo ha stupito lei e il suo team, che per qualche minuto fissi l’attenzione su di sé sul suo operato, sull’essere lì in rappresentanza di un mondo che conta che ha una voce grossa ma che non passa mai per di là.
Che è poi quel mondo di persone “reali” che – in tanta parte proprio nel mondo della cultura, dell’arte e della creatività – ogni giorno lavorano per far andare avanti il paese, al di là dei lustrini, dei cachet stratosferici, delle canzonette e dell’orchestra (ancora diretta talvolta dal maestro Beppe Vessicchio? Speriamo) incravattata sul palco dell’Ariston. Collu può essere degna testimone di questo mondo, lei che giovane direttrice ha preso in mano un museo già prestigioso e l’ha portato a crescere ancora, lavorando sodo “da straniera” in un luogo non sempre facile, portando una ventata di novità e di intelligenza, con mostre potenti sia per contenuto che per successo di pubblico. Insomma, una che si è rimboccata le maniche, che si è messa in moto e ha messo in moto una macchina efficace, dando al sistema arte e ai suoi contorni una forma precisa e degna di nota.
Magari non è una gran cosa, magari passerà tutto in un secondo, io però sono contenta che Collu vada a Sanremo. Non per fare la radical chic che vorrebbe un festival più intellettuale del presunto festival intellettuale di Fazio. Il festival è e deve restare ciò che è. Ma far incontrare per un attimo mondi apparentemente in collisione è una cosa che mi intriga. Sopratutto perché Collu è la persona perfetta per questo, ha la presenza, ha l’eleganza, ha il glamour che servono per salire su quel palco e raccontare a chi non lo sa che la cultura è una cosa figa, fatta da gente figa che ha qualcosa di dire anche a te. Si proprio a te, che guardi Fazio che intorta la Casta, a te che sculetti a tempo con la Carrà, a te che Sanremo lo consideri una tradizione come il Natale, da vivere tutta la famiglia, insieme appassionatamente davanti alla tv.
Photo by Gianluca Vassallo