R’n’R Club & Unclevanja, esperimento fallito o interrotto? Parola ai protagonisti

R’n’R Club & Unclevanja, esperimento fallito o interrotto? Parola ai protagonisti
Tutto ebbe inizio così. Ma poi, dopo poco tempo, finì così. Cioè con l’annullamento di 12 date organizzate da Unclevanja al Rock’n’Roll Club, “causa risposta del pubblico inferiore alle aspettative”: notizia resa pubblica il 9 maggio con una nota sul sito del promoter. Rottura immediata e, a quanto pare, definitiva. Ma cosa è successo davvero? Abbiamo raccolto la visione dei due protagonisti.
Quali sono state le ragioni della rottura?
Carlo Rivis Alla quinta serata di Vanja, con un’affluenza media sotto le 20 persone, siamo stati costretti ad annullare la sua rassegna. Non riuscivamo a coprire neanche le spese del personale e, andando avanti così, saremmo stati costretti a chiudere a fine mese. Il problema vero sono state le serate durante la settimana, così ho proposto a Vanja di mantenere solo le date programmate nel fine settimana fino a fine maggio per vedere cosa succedeva. Lui ha rifiutato dicendo “o tutto o niente”.
Vanja Zappetti A programmazione già fatta e approvata, la sua proposta unilaterale di modifica è stata “da domani paghi la sala 400 euro più Iva”. Lascio fare a te il conto delle spese che avrei dovuto sostenere per le 15 date già programmate… In casa Unclevanja tutto è pianificato su un’analisi di costi preventivi, mai si accetterebbe la triplicazione delle spese base in corsa. È come ordinare un piatto al ristorante e al momento del conto scoprire che è aumentato del triplo rispetto al menù, durante il pasto. Se escludiamo le serate con 100-120 persone, possiamo dire che gli appuntamenti infrasettimanali hanno indubbiamente raccolto numeri inferiori alle attese. Vero è che 3 serate su 5 tra le proposte Unclevanja sono andate male, ma è del tutto aleatorio pretendere che siano le proposte Unclevanja in sè ad essere la causa ultima e unica dell’insuccesso, dato che ne è impossibile una controprova. Nessuno potrà mai dire se serate di altro tipo avrebbero avuto più successo, a parità di condizioni. Unclevanja non è un capro espiatorio per aspettative non soddisfatte.
Quindi, a differenza delle serata infrasettimanali, le serate del weekend non sono andate male…
C. R. Il fatto è che Unclevanja ha infilato una dietro l’altra molte serate di seguito, tutte molto al di sotto delle aspettative. La sua programmazione e le sue scelte ci hanno messo in ginocchio e ora stiamo cercando di risollevarci. Ma prima di questi concerti, abbiamo sempre raccolto tra le 200 e le 400 persone. La prossima programmazione punta a ristabilire questi numeri e a rilanciare la crescita del locale. Ad esempio abbiamo in programma, più che altro per una scelta commerciale, i concerti di tribute band degli AC/CD, dei Metallica e dei Rammstein.
V. Z. Il successo dei weekend è legato ad eventi ad ingresso gratuito, fatti salvi il “mio” Ed Laurie e il “suo” Pino Scotto, quindi difficilmente paragonabili ad eventi a pagamento. E poiché nell’accordo scritto ad Unclevanja stanno le spese artistiche (il cachet dell’artista e le correlate spese di vittalloggio + SIAE e flyers/poster dedicati) a fronte dell’incasso dei biglietti, è ovviamente impossibile per noi allestire eventi ad ingresso gratuito.
Ma allora era stato sottoscritto un accordo scritto?
C.R. Le condizione erano che io gli offrivo gratuitamente la sala per le sue serate, ma l’accordo non è mai stato formalmente sottoscritto, valeva la parola data. Poi ci siamo trovati davanti a un rapporto costi/entrate insostenibile per entrambi e quindi ho cercato invano di trovare un nuovo accordo. Io ho un locale da mantenere, la decisione è stata obbligata.
V. Z. Al di là della parola data e delle mail, c’è un accordo scritto. E c’è il danno procurato dallo stralcio di tale accordo, sulla quale base, con due mesi di lavoro pregresso, si sono impostati due mesi di programma, approvato da R’n’R Club fino a giugno. E poi, altrettanto irrispettosa dell’accordo scritto, c’è la mancata pubblicità agli eventi Unclevanja da parte di R’n’R Club.
Ma, al di là dei dettagli dell’accordo, non si poteva immaginare fin dall’inizio che un programma così fitto di appuntamenti non potesse reggere alla prova del pubblico in una città come Bolzano?
C. R. Io ho sempre chiesto ai promoter di programmare le serate di venerdì e sabato, la mia idea è stata questa fin dall’inizio: programmazione di concerti venerdì e sabato, pub durante la settimana. Ho lasciato poi aperta la possibilità di organizzare qualcosa anche al di fuori dal weekend, ma pensando questi appuntamenti come a delle eccezioni. Mi sono fidato di chi organizza concerti da anni, ma la cosa ci è sfuggita di mano. Non mi sono neanche posto il dubbio “riempirà o non riempirà”, questo è stato il mio errore. Il programma era sicuramente troppo ambizioso per Bolzano, ma probabilmente anche per qualsiasi altro luogo d’Italia in cui un nuovo locale nasce e ha bisogno prima di tutto di farsi conoscere.
V. Z. Dalla mia esperienza, so che quando si apre un nuovo locale è necessario prevedere una fase iniziale di investimento e di rodaggio. Si apre un locale in vista di una crescita che si spera rapida, ma il primo periodo serve soprattutto a farsi conoscere. Con due date al mese non si coprono i costi, bisogna farne di più per costruirsi un nome e un’immagine, questa era la filosofia. I miei investimenti, da questo punto di vista, sono stati importanti. Ho organizzato, ad esempio, un intero festival, con nove band sul palco, sapendo di non rientrare con i costi ma proprio per fare immagine, e infatti abbiamo avuto un buon ritorno mediatico anche a livello nazionale. Avrei gradito recuperare questo investimento con le date a venire, ma questa possibilità mi è stata tolta. Io non mi aspettavo 100 persone a serata, mi aspettavo però di vedere uno zoccolo duro di frequentatori del locale. Purtroppo non abbiamo avuto il tempo per verificare l’effettivo formarsi di questo zoccolo con il prosieguo della programmazione. Sospendere tutto dopo solo due settimane, perché nonostante i weekend siano andati bene sono andati male degli appuntamenti infrasettimanali, ha interrotto l’esperimento. Non ci sono dati sufficienti per trarre conclusioni scientifiche… Se si può dare un giudizio oggettivo solo a quinta marcia inserita, non ho comunque problemi a dire che si è fatto fatica a fare entrare la prima.
Si possono lasciare aperti degli spiragli per collaborazioni future tra Unclevanja e R’n’R Club?
C. R. I margini sono certamente ristretti. Se vorrà portare nomi grossi, come in passato ha portato Linea 77 e Tre Allegri Ragazzi Morti, chissà forse si potrà trovare un accordo. Certamente non sono disposto più a offrirgli le condizioni agevolate che sto dando ad altri promoter.
V. Z. L’esperienza di un accordo scritto stralciato, mi fa pensare molto sulle possibilità di recupero di un rapporto professionale con una persona che, sia chiaro, gode della mia stima perché ci sta provando. Ho investito tempo e denaro in questa iniziativa, sacrificando necessariamente altri progetti. Per un mese e mezzo ho sospeso le altre attività di cui mi occupo, non ho seguito molti degli artisti che ho in giro per l’Europa. Adesso tornerò ad occuparmi di questo. Probabilmente farò molti meno concerti a Bolzano, perché a prescindere dal R’n’R Club, la risposta del pubblico non ha soddisfatto comunque le mie aspettative. Io lavoro molto in export, e non solo in import, cioè organizzo tour per band in giro per l’Europa. Attività che per fortuna sta andando molto bene.