Music

May 11, 2012

Rock’n'Roll Club in difficoltà, Unclevanja scaricato, cancellate 12 date

Marco Bassetti

Purtroppo si è avverato quello che in molti, in cuor loro, temevano. Perché diciamolo: non si tratta di un fulmine a ciel sereno. Le nubi c’erano già minacciose all’orizzonte, e non da oggi: questioni di fondo, sempre quelle, che affollano e rendono difficilmente intelligibile lo scenario della musica live del capoluogo. Dal sito unclevanja.com apprendiamo che “Con profondo rammarico siamo costretti a comunicare l’annullamento di 12 delle previste prossime 15 date Unclevanja presso il Rocknroll Club di Bolzano. Con una notifica arrivata via mail ieri 8 maggio, la gestione del locale nella persona di Carlo Rivis ci ha comunicato che gli accordi precedentemente vigenti, non sono da ritenersi più validi con effetto immediato, causa risposta del pubblico inferiore alle aspettative nelle prime due settimane di vita del locale. E che per questo le date Unclevanja, circa l’80% della programmazione fino alla fine di Giugno, sono da ritenersi annullate ex abrupto”. Punto, a capo.

In sostanza Unclevanja, uno dei principali promoter della provincia, nonché principale responsabile della programmazione del nuovo locale bolzanino deputato alla musica live, è stato scaricato dopo poche settimane dal suo incarico. Causa scarsa affluenza di pubblico. Ragione che, per un’attività commerciale, è ovviamente di vitale importanza. Letteralmente. Se c’è il pubblico il locale vive, altrimenti no. La scelta dunque appare legittima e, stando così le cose, forse a questo punto inevitabile.

Ma le ragioni della vicenda vanno ricercate ben più in là della situazione contingente. In quest’ottica, le questioni si moltiplicano e le contraddizioni si affastellano. Partiamo dalle contraddizioni. C’è un movimento di opinione sano e robusto che rivendica, con punte anche accese, il diritto ad avere spazi dedicati alla musica live. Dall’altra ci sono eventi di alto profilo che faticano a raccogliere una risposta di pubblico anche solo decente e le iniziative private nel settore arrancano. In centro si riempie una capiente sala da concerto con un festival di musica contemporanea con un programma impegnativo assai. Dall’altra per portare i bolzanini in zona industriale per ascoltare della ben più accessibile musica dal vivo ci vuole il carro attrezzi che li preleva direttamente al bancone del bar. Certo con gli amici comodamente spaparanzati al Nadamas… chi me lo fa fare… fino in via Galvani… senza i mezzi… ma quanto si paga? Mi guardo il video su youtube.

Passiamo alle domande. C’è chi sostiene che il problema sia proprio il prezzo. E allora: 5 euro per un concerto durante la settimana e 10/12 durante il weekend sono troppi? L’equivalente di due cocktail, un buon concerto di un’ora e mezza vale questo prezzo? Parliamo degli artisti. Hugo Race e Trevor Dunn – gente che a Bologna, per puntare in alto, fa tutto esaurito anche la notte di Natale – sono proposte giuste per Bolzano? Bolzano sa chi sono, Bolzano è pronta, Bolzano ci è o ci fa? E arriviamo così alla domanda più spinosa, quella che in molti nel settore – lo so per certo – si sono posti nell’ultimo periodo. Si poteva immaginare che un programma di 4 serate a settimana, in una città di 100 mila abitanti come la nostra, non poteva funzionare?

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