Pervaditi di verità: il nuovo prodotto editoriale de “Le Fate”

Pervaditi di verità: il nuovo prodotto editoriale de “Le Fate”

Con la magia, con l’astrologia
Con l’immaginazione tentiamo 
di oltrepassare confini e ostacoli,
andando incontro al nostro selvatico. 

In queste calde giornate estive c’è un libro che più di altri mi sta facendo compagnia: è il dono di una delle mie persone preferite; di una di quelle donne che fanno parte della mia vita e che io chiamo “madri spirituali” perché si prendono cura di me, delle mie domande e questioni, della mia crescita e ricerca sostenendomi, supportandomi e lasciandomi cadere (col rischio che mi faccia male perché non c’è crescita senza sofferenza, non c’è performance senza fallimento). Sto parlando del saggio di Astri Amari, “Per un’astrologia transfemminista”, omaggio ricevuto su per già dieci giorni fa a Centrale Fies da BB, Barbara Boninsegna. 

Non so chi tra voi conosca Astri Amari: ve ne parlo brevemente così da creare la giusta cornice per il progetto editoriale di cui tra poco conosceremo la storia. 

Astri Amari è una figura luminosa nel firmamento dell’astrologia, una sorta di artista, di artigiana delle stelle che danza tra le costellazioni con una visione transfemminista. Il suo approccio alla pratica astrologica è come un viaggio cosmico, un pellegrinaggio attraverso le galassie di identità e genere. Con una mano delicata ma decisa, reinterpreta i tradizionali simboli astrologici, dando voce a una pluralità di esperienze che sfidano le norme di genere consolidate. Nel suo universo, l’astrologia non è solo un sentiero tracciato dalle stelle, ma un mezzo di liberazione e scoperta. Attraverso le sue letture lei guida le persone verso una maggiore autoconsapevolezza, invitandole a esplorare e abbracciare la propria unicità. Ogni interpretazione è un riflesso di luce, che aiuta a illuminare i misteri dell’identità e a navigare le onde tumultuose della vita. Le sue parole non sono semplici scritti, ma esplorazioni e manifesti di inclusività. Nei suoi testi, sfida le concezioni tradizionali, aprendo nuovi orizzonti e tracciando sentieri inediti nel vasto cielo dell’astrologia. Le sue parole diventano frammenti di stelle cadenti, che offrono nuove prospettive e speranze per chi cerca un riflesso più autentico della propria esperienza. In ogni laboratoria (sì, al femminile, volutamente al femminile così da evitare il maschile sovra esteso) e incontro, Astri Amari intesse una rete di connessione e comprensione, unendo i punti tra le stelle e le persone, tra i sogni e la realtà. Il suo lavoro è un faro di luce che guida, un canto di speranza che incoraggia l’inclusività e il rispetto per tutte le identità. È così che attraverso la sua lente transfemminista l’astrologia diventa una danza fluida e vibrante, capace di abbracciare l’intero spettro dell’esperienza umana. le fate8

Femminismo e astri sembrano quindi un connubio armonioso.

A questo punto abbiamo pronta la cornice necessaria per esplorare la nuova pubblicazione del progetto “Prima c’erano le fate”, ideato e curato da Maria Chemello con Annachiara Abram, Elina Christodoulaki, Beatrice Commissari, Lucrezia Di Carne, Consuelo Donati, Adriana Ghimp, Irene Leonardelli, Giulia Mantovani, Silvia Marchi, Greta Moser, Eleonora Pedron, Emma Rancan, Angelica Stimpfl, Laura Valentinelli, Francesca Venezia, Michaela von der Heyde, Sara Zanetti, Sabrina Zotta. 

Si tratta di “Pervaditi di verità”, un testo magico e segreto frutto del progetto “AstroMonte” che ha visto questo gruppo di sorelle creare uno Zodiaco delle fate che contiene simboli, storie, costellazioni, creature mitologiche. Un manoscritto dalla patina antica che già dalla copertina svela il suo carattere fatato: il suo blu è così lucente da illuminare ogni cosa. 

Lo sappiamo quanto astri e racconti di dee, leggende e creature femminili siano in grado di creare vie e percorsi che s’intrecciano e incatenano tra loro. Penso ad esempio a Nut, dea egizia del cielo.

Nel vasto cielo notturno, dove le stelle brillano come occhi celesti e i sogni si intrecciano con la luce cosmica, si nasconde un’antica saggezza che parla di desideri e divinità. Immaginate il firmamento come un grande arazzo, teso sopra di noi dalla mano di Nut la cui pelle è ricoperta di stelle e la cui vasta figura abbraccia l’universo con amore e mistero. Nut, madre delle stelle e custode della notte, si estende sopra le nostre teste come un manto di infinita bellezza e saggezza. Lei rappresenta la promessa dei sogni e dei desideri che brillano nel buio, invitandoci a esplorare le nostre aspirazioni più profonde e a connetterci con l’immensità dell’universo. La sua figura avvolge ogni angolo del cielo, offrendoci una mappa celeste che guida il nostro cammino interiore e ci incoraggia a scoprire le infinite possibilità che ci attendono. Nel suo abbraccio cosmico, possiamo trovare ispirazione e riflessione, riconoscendo la connessione tra il nostro desiderio di crescita e l’immenso potere delle stelle. Ogni scintilla di luce che vediamo nel cielo è un invito a sognare e a credere nella magia che risiede dentro di noi, sotto l’eterna vigilanza della dea Nut.le fate5

Ma ora è tempo di lasciare la parola alla curatrice del progetto, Maria Chemello, così da poterci immergere nell’immaginario magico de “Le Fate”. 

Maria, come nasce il progetto “AstroMonte”?

Proseguendo sulla scia di “Il tuo desiderio arde, il nostro segreto permane” (2022-2023), in cui abbiamo intrecciato mitologie, storie e leggende legate al territorio montano e alla magia, abbiamo creato, scritto e ideato nuove narrazioni, racconti, proverbi e incantesimi. I nostri raduni notturni sono stati un’occasione per esplorare pratiche e metodologie di narrazione e disegno, condividendo nuovi spunti di immaginazione e fantasia. Dal piano terrestre, radicato negli elementi dell’acqua, della roccia e della foresta, il nostro viaggio si è innalzato verso il cielo, volgendo lo sguardo dalle profondità della terra all’immensità celeste. Dal monte, dove ci trovavamo lo scorso anno, ci siamo fermate per osservare le stelle e le costellazioni, pronte a intraprendere un nuovo viaggio che legasse queste due dimensioni, terra e cielo. Durante i nostri incontri, abbiamo concepito l’idea di creare uno Zodiaco delle Fate, composto di simboli, storie, costellazioni e creature mitologiche. Senza abbandonare quanto creato nel primo anno, il nostro desiderio era di immergerci nell’astrologia e nella notte, mantenendo una forte connessione con le nostre radici. Le nostre radici sono profondamente legate alla montagna, alle figure femminili nelle storie antiche alpine, alla stregoneria e al pensiero magico. Come Nut, la dea del cielo, abbracciamo l’universo con amore e mistero, intrecciando i fili della nostra esistenza con quelli delle stelle, creando un tessuto di racconti che risplende di luce.

Che tipo di pratiche avete messo in atto nei vostri incontri? Qual è stato il ruolo degli astri nei vostri cerchi/incontri e in che modo si sono intrecciate le vostre storie con le storie delle stelle? 

Dal primo incontro, ho consegnato a ciascuna un testo di partenza, legato sia alle esplorazioni della prima parte del progetto, sia a nuovi spunti sull’astrologia: pianeti, segni zodiacali, elementi. Ogni testo è stato pensato e donato a ogni fata, considerando la soggettività di ciascuna. Durante le serate di incontro, che si sono svolte con cadenza quasi settimanale, abbiamo proposto esercizi di scrittura per creare i propri racconti.

Abbiamo esplorato il passato, trasformandolo in un sogno, e abbiamo guardato al futuro, inventando profezie. La componente magica è fondamentale nelle nostre pratiche, una metodologia di unione, creazione e narrazione. Attraverso la creazione di profezie, la nostra magia ha preso vita: in un futuro in cui esisterà solo la notte, cosa accadrà?All’interno del cerchio, nell’assoluta libertà di invenzione fantastica, ci siamo immerse per comporre un insieme di stagioni. Ogni stagione, rappresentata da una fata, racconta una realtà, una possibilità di esistenza legata a ciò che le stelle sopra di noi possono rivelare. Ogni storia è una costellazione, una creatura immaginaria, un mondo che crea una relazione con altre specie, con il paesaggio, con l’individuo. Ogni storia, ogni simbolo, è legato l’uno all’altro, formando un susseguirsi di stagioni che insieme compongono uno Zodiaco immaginario collettivo, cercando di raccontare di cosa è composto il nostro essere, la nostra esistenza. Ogni storia racchiude elementi di invenzione che si intrecciano con le nostre vite e le nostre realtà, trovando una nuova forma di narrazione. Contengono le nostre verità, fatte di fantasie e magie, verità mutevoli come le nostre parole. Verso la fine, abbiamo pensato a come tradurre i nostri contenuti di scrittura in simboli. Il simbolo è stato cucito insieme, con ognuna che ha creato il proprio stendardo.le fate4 copia

Quali sono stati i testi di riferimento del progetto?

Tra i testi di riferimento più significativi, brillano come stelle nel nostro firmamento di ispirazione: “Astri Amari: Per un’astrologia transfemminista” (2023), un’opera che ci guida attraverso le costellazioni di genere e identità; “Il linguaggio della dea” di Maria Gimbutas (1989), che ci svela la saggezza antica e il potere sacro delle divinità femminili. Ad arricchire questo tessuto di conoscenza, le poesie di Patrizia Cavalli, Mariangela Gualtieri e Chandra Livia Candriani, le cui parole sono come incantesimi tessuti con delicatezza e forza, ci hanno accompagnato nel nostro viaggio tra desideri e stelle, nutrendo la nostra immaginazione e il nostro spirito.

Che cos’è per te la sorellanza e in che modo l’eco femminismo la influenza nei raduni notturni de “Le Fate”?

Tra i fili nascosti che legano il nostro gruppo durante i raduni notturni, scorrono tematiche che trovano spazio nei nostri momenti collettivi in modi e prospettive diverse. Le leggende montane, la magia e i racconti mitologici sono solo alcuni esempi. Nei nostri incontri, ci trasportiamo in dimensioni “altre” rispetto alle nostre quotidianità, dove la sorellanza tra noi nasce spontaneamente, come un fiore che sboccia sotto il manto stellato. Questa sorellanza significa ascolto profondo, curiosità genuina l’una verso l’altra, scoperta e scambio di pensieri come antichi tesori condivisi. Le nostre soggettività si esprimono con forza, illuminate dalla luce delle stelle, ma sono pronte a cedersi alla collettività, nutrendosi di altri pensieri, visioni e idee. In questo processo, ogni individuo lascia un po’ andare il proprio “io” per diventare parte di un “noi” più grande, intrecciando la propria essenza con quella delle altre, come fili di seta che insieme tessono una trama di solidarietà e bellezza.

Un’ultima domanda. Come è stata pensata la pubblicazione? Quale progetto artistico e curatoriale funge da architettura a questo magnifico manoscritto?

La pubblicazione è come un diario per noi, una raccolta di quanto abbiamo creato insieme. È ciò che rimane come lavoro collettivo, come un segno tangibile del nostro cammino. Non immaginiamo il progetto editoriale con anticipo, lo costruiamo alla fine, come un atto conclusivo importante in cui teniamo tra le mani il tempo passato insieme, le parole scritte in appunti che trovano finalmente un posto dove risiedere. La raccolta, intitolata “Un serpente ti dice: pervaditi di verità”, è suddivisa in stagioni, ognuna delle quali è come un capitolo dedicato a ciascuna di noi. Ogni stagione contiene una costellazione, un simbolo, una creatura mitologica. A interrompere questa suddivisione, vi sono delle profezie, scritte collettivamente. Ai bordi di alcune pagine, scritte a matita, compaiono gli appunti di un sogno: anche questa scrittura è collettiva, fondendo le parole di tutte noi. Sfogliando il libro, non tutto appare subito chiaro; alla fine si trova una leggenda che racconta i significati delle varie scritture. La nostra pubblicazione è un mosaico di voci e visioni, un tessuto di storie e simboli che celebra la nostra sorellanza e il nostro percorso comune.

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Crediti fotografici: ph. Press Press Milano_Spazio Florida

 

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