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July 26, 2018
Supercontinent2. Talkin’ about #04: intervista a Emanuele Coccia
Anna Quinz
Quest’anno Centrale Fies - durante i giorni di Supercontinent2 - apre parco e giardino nel tardo pomeriggio per esplodere definitivamente la forma talk.
Quattro momenti dedicati all’espansione di tematiche, atmosfere e pratiche artistiche prima delle performance e degli spettacoli in programma. Mercoledì 25, giovedì 26, venerdì 27 e sabato 28, alle 17.30, la session Talkin’ about, avrà il potere non solo di far esplodere il classico formato dei talk, ma anche i contenuti legati a queste ultime edizioni del festival che filosofi, sociologi, architetti, ricercatori e sound designer andranno ad indagare attraverso pratiche e modalità completamente diverse tra loro.
Talkin’ about rovescia il concetto di talk, stupendo il pubblico ogni volta con modalità differenti di narrazione e confronto con l’ospite.
franz intervista i quattro protagonisti, uno per uno, con cinque domande, sempre le stesse. Quarto e ultimo ospite intervistato, Emanuele Coccia, che potrete ascoltare venerdì 27 luglio alle 17.30.
Parlaci di te. Chi sei, cosa fai nella vita, di cosa si occupa la tua ricerca?
Mi chiamo Emanuele. ‘Nella vita’ studio, scrivo, insegno e mi occupo di mia figlia di tre anni. La mia base è Parigi. Ho scritto e insegnato su questioni che spaziano dalla storia delle religioni alla moda, dall’ecologia all’arte. L’ultimo libro che ho pubblicato è un tentativo di descrivere il mondo a partire dal punto di vista delle piante che a differenza di quello che crediamo sono le forze cosmogoniche più potenti, dei veri Titani capaci di fare mondo. La Terra è un giardino di cui le piante non sono il contenuto ma i giardinieri. In questo momento sto scrivendo un libro sulla metamorfosi –quella che permette a un bruco di diventare farfalla, ma anche a tutto quello che mangiamo di diventare cio che siamo. L’idea fondamentale del libro è che la metamorfosi sia la struttura originaria di tutto quello che vive.
Per la prima volta Centrale Fies organizza durante il festival questa serie di talk “esplosi”. Nel tuo, quali pezzi di te e del tuo lavoro porterai e racconterai, quali elementi di pensiero personale pensi potrai aggiungere alla programmazione del festival? Detto più sinteticamente, perché venire ad ascoltarti?
Da moltissimo tempo sappiamo che i continenti non sono una realtà stabile e originaria: sono figure della terraferma in costante evoluzione che nascono dalla frattura e dalla frizione di corpi in continuo movimento irregolare. È proprio questo movimento irregolare –quello che fa della terra, alla lettera un ‘pianeta’- che caratterizza tutto cio’ che vive. Vorrei portare fino alle estreme conseguenze questa evidenza. Non esiste una vera e propria geografia: non c’è disegno o forma del mondo che non sia viaggio, o meglio, migrazione. Dovremmo pensare la relazione non solo tra gli individui tra anche tra tutte le specie viventi come una sorta di tettonica che ridisegna costantemente la forma del nostro mondo.
In tempi di velocità della comunicazione e di contenuti che scompaiono nel tempo di un clic, perché pensi sia importante prendersi del tempo per fermarsi a parlare e ascoltare?
Non credo che si tratti di due forme di comunicazione opposte e incompatibili: abbiamo bisogno di messaggi che scompaiono in un istante cosi come di esericizi di pensiero in cui la parola sia più meditata e più densa. E credo che, a causa della rapidità delle rivoluzioni tecniche, politiche e spirituali avvenute negli ultimi venti anni, piuttosto che parlare e ascoltare dovremmo soprattutto ritornare a studiare: dovremo partire ed esplorare il Supercontinente del nostro mondo, misurarne le forme, i limiti, sforzandoci, come Adamo, a dare nome a qualcosa che nessuno prima di noi ha visto.
4. Il Supercontinent (che si manifesta per la seconda volta a Centrale Fies) è un luogo di incontro, dove i linguaggi si moltiplicano e le barriere si sgretolano. Cosa rappresenta per te questo luogo, come sei entrato in contatto con esso e come hai costruito insieme ai suoi abitanti questo percorso che ti ha portato qui?
Sono arrivato a Centrale Fies grazie agli amici Daniel, Simone e Virginia, che sono tra gli organizzatori del festival.
5. Stai preparando la tua valigia per il viaggio con destinazione Supercontinent2, cosa porti con te, quali sono i fondamentali e irrinunciabili “oggetti” (reali o anche no) per questa esplorazione?
Un laptop, uno smartphone e soprattutto tantissimi manuali di scienze naturali: biologia, geologia, entomologia, astronomia. Dobbiamo ridisegnare il mondo e ripartire da quello che per secoli abbiamo trascurato: le piante, i funghi, i batteri ma anche e soprattutto le pietre, l’aria, il sole, il fuoco.
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Emanuele Coccia
Venerdì 27 luglio, ore 17.30
Le Terme – Centrale Fies
www.centralefies.it/supercontinent2
Foto: Emanuele Coccia
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