Contemporary Culture in the Alps
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PEAK: Nicolò Degiorgis e i monti della sua Heimat

27.03.2017
Mauro Sperandio
PEAK

Secondo “capitolo”, dopo Heimatkunde, del progetto Hämatli & Patriae, PEAK, libro fotografico d’artista realizzato da Nicolò Degiorgis, rende protagonista il più riconoscibile degli elementi che caratterizzano la terra patria del fotografo bolzanino: la montagna.

Esposto attualmente al Museion di Bolzano e, in collaborazione con Dolomiti contemporanee, come open-studio presso l’ex villaggio ENI di Borca di Cadore il 1 aprile, il libro propone la personale interpretazione di un tema “classico”, quello della montagna appunto, e dell’eterna cadenza che ne muta l’aspetto, ovvero dell’alternarsi di luce e buio.

 Nicolò Degiorgis

Curioso di sapere a quale nuovo racconto si presta questo tema, mi avvicino all’artista:

Le montagne sono le protagoniste di PEAK, che però non è un semplice libro di “foto di montagne”…

E’ un libro che si trasforma in mostra e viceversa. Il punto di partenza era creare un libro il più semplice possibile: un plico di fogli che sfumasse dal nero al bianco. Su ogni foglio è rappresentata una cima, in stagioni diverse e momenti diversi del giorno. Piegando il plico di fogli si crea la narrativa del libro, che racconta la ciclicità che regola la vita di montagna.

PEAK Nicolò Degiorgis

Quali sono i limiti e le difficoltà incontrati nel ritrarre questo tipo di soggetti?

L’imponenza e la grandezza dei monti, la loro distanza, ma principalmente la mancanza di neve, della quale avevo bisogno per creare la narrazione.

Vengo da una città di mare, è sono curioso di sapere da te se la protezione, o l’oppressione, esercitata dai monti è una sensazione che manca o dalla quale ci si libera volentieri lasciando la propria città.

L’oppressione che esercitano le montagne si percepisce solo se si resta a valle. Bisogna dunque salire fino in cima per poterle apprezzare. Ogni tanto però fa bene allontanarsene per vedere l’orizzonte.

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Scrivere di sè e di ciò che ci circonda è un esercizio di consapevolezza mai banale. Considerato il tuo percorso di studi e le tue esperienze lavorative, che ti portano e hanno portato lontano da Bolzano, come identificheresti, oggi, la tua Heimat?

La mia famiglia proviene da due regioni di frontiera, l’Alto Adige e il Ticino, con molte similitudini e differenze. Identifico perciò nella mia Heimat luoghi nei quali mi sento a casa, non circoscritti geograficamente, ma legati piuttosto a contesti culturali e sociali.

Nicolò Degiorgis

Oltre che artista, con la tua Rorhof, sei anche editore. Come la libertà del lavoro creativo e il maggior rigore dell’attività editoriale?

La casa editrice è nata e pensata come un progetto artistico. Perciò la libertà creativa è assoluta, nonostante ci muoviamo all’interno del mondo editoriale.

Foto: Nicolò Degiorgis

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Tags

borca di cadore, dolomiti contemporanee, heimat, Museion, nicolò degiorgis, Peak
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