HomeGrown Reviews. “Youth-La Giovinezza” di Paolo Sorrentino

HomeGrown Reviews. “Youth-La Giovinezza” di Paolo Sorrentino
Titolo: Youth-La Giovinezza.
Regista: Paolo Sorrentino.
Di cosa parla: Un compositore in pensione, un regista all’ultima opera, un ex calciatore sudamericano parecchio ingrassato (provate un po’ a indovinare chi è), un attore in cerca di ispirazione per il personaggio, Miss Universo e tutta una serie di altri personaggi immobili soggiornano in un esclusivo hotel svizzero a occhio e croce tra l’Engadina e i Grigioni. La trama è pressoché inesistente. Sorrentino dimentica la regola del “show don’t tell” e non fa altro che far parlare parlare parlare i suoi personaggi senza che nulla di ciò che dicono sfiori te, spettatore in sala che aspetti che il premio Oscar si riscatti e torni a farti provare i brividi di Le conseguenze dell’amore.
Cosa spacca: Nulla. Nemmeno la fotografia è così incredibile. La Svizzera è bella, ma non è merito di Sorrentino. E a forza di fartela vedere in questo film te ne fa quasi venire la nausea. Possibile che davvero non avesse niente da dirci?
Cosa fa schifo: Più o meno tutto. Poteva essere una buona idea, boccacciana, chauceriana, quella di rinchiudere i personaggi in un luogo e vedere quale Decamerone ne venisse fuori. Ma la scelta dei personaggi da ritrarre è pessima. Il vuoto fine a se stesso finisce per essere vuoto. Sembra Sorrentino abbia dimenticato che anche per descrivere il vuoto ci vuole una narrazione.
È un film in cui ci si annoia parecchio, non si riesce a stare dietro alle false crisi esistenziali dei personaggi, i quali peraltro non si capisce cos’abbiano tanto da rimpiangere la giovinezza, visto che la loro sembra essere stata davvero insulsa.
Da Harvey Keitel a Michael Caine, da Jane Fonda a Rachel Weisz, tutti, tutti hanno preso l’abbaglio del Premio Oscar e recitato parti che non hanno nessuna sostanza. Questo la dice lunga sull’industria cinematografica odierna.
Menzione speciale: Passo.
Consigliato a chi: A chi si è lamentato de La grande bellezza. Guardate questo e rimpiangerete Servillo.
Voto ponderato: 5.