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April 3, 2013

10 buone ragioni per vivere in Alto Adige #54

Anna Quinz

10 buone ragioni (semiserie) per le quali anche la settimana scorsa (25 marzo – 03 aprile 2013) è valsa la pena vivere in Alto Adige.

1. Perché come vuole la tradizione, se a Pasquetta esce il sole – ed è uscito, quasi miracolosamente, visti i precedenti – anche in Alto Adige ci si gode la prima grigliata all’aria aperta. Oppure la gita fuori porta. Sono piccole cose, che fanno bella la settimana (che è pure breve, olè!).

2. Perché come prevedibile, Ascanio Celestini[1] ci ha stregato. Letteralmente. Purtroppo non ho visto anche lo spettacolo “Pro Patria” a Rovereto, ma solo quello a Bolzano, “La pecora nera”. Ma mi è bastato per amare questo grande del teatro che ancora non avevo incontrato “dal vivo”, le sue storie, la sua ironia, la sua capacità incredibile di creare immagini nelle teste di noi spettatori. Bello averlo qui, bello averlo in generale. Speriamo torni presto.

3. Perché ci sono progetti innovativi e intriganti, che coinvolgono arte e moda e fotografia e giovane creatività. Come Parzelle 1500[2], che ha fatto rivivere gli spazi della Ex Foto Forum a Bolzano, con una bella mostra e un interessante talk insieme a due “guru” del fashion locale: Stefan Siegel cuore e mente di Not Just a Label e la fotografa visionaria Brigitte Niedermaier.

4. Perché riapre la Galleria Civica di Trento. È ufficiale. Sotto l’egida del Mart, aprirà quest’estate come luogo trentino del contemporaneo. Abbiamo in lavorazione approfondimenti, intanto però gioiamo della notizia, che dà davvero una buona ragione per vivere qui.

5. Perché in gita a Roma, in una bella mostra fotografica (sulla TAV Bologna-Milano) al bel museo Maxxi, tra i vari artisti coinvolti trovo anche il nostro grande Walter Niedermayr. Testimonial perfetto della creatività nostrana che travalica i confini regionali e se ne va nel mondo con successo.

6. Perché sempre in gita a Roma, nell’enorme Feltrinelli di Termini (quanto mi manca una Feltrinelli a Bozen… questa è una non buona ragione…) ho trovato tra gli scaffali il libro “Die Walsche – L’italiana” di Joseph Zoderer. Storia di una altoatesina “tedesca” che vive a “Shangai” con un italiano del sud. Storie di ordinaria altoatesinità, che è bello arrivino anche nella capitale o comunque nelle nazionali librerie, per raccontare chi siamo e come viviamo nella nostra affascinante diversità. (Ancora non ho letto il libro però, appena fatto vi dirò).

7. Perché arriva la primavera e riaprono i giardini di Trauttmansdorf. Annesso, da non perdere, dopo la passeggiata nel parco, il Touriseum[3], che è un museo bello e ricco di stimoli. Che ci racconta la storia del turismo in Alto Adige, che si sa è cosa importante e centrale, per l’economia e non solo.

8. Perché la speranza è sempre verde, e così la sala d’attesa e il corridoio del day-hospital del reparto Ematologia e Centro trapianti del midollo osseo dell’ospedale di Bolzano si sono vestiti di verde grazie alle immagini di alberi in veste primaverile del fotografo Othmar Seehauser. Un bel progetto che aiuta a creare un’atmosfera di tranquillità e serenità in spazi che per molti pazienti, anche gravi, rappresentano la quotidianità.

9. Perché anche qui arrivano personaggi del calibro di Marc Augè[4]. Che ci fanno riflettere, in Alto Adige come in ogni altro luogo (o nonlugo?) sul nostro stato, sulle nostre storie e sulle nostre vite, con o senza fissa dimora.

10. Perché Brad Pitt e Angelina Jolie, che non hanno mai abbastanza case, a quanto pare, ora hanno pure comprato un castello in Trentino. E visto e considerato che i due possono comprare quanto di meglio il mondo possa offrire, se scelgono le nostre terre, vuol dire che non sono niente male, nemmeno per le esigenti star di Hollywood. O no?

* Nella foto, il barettino in cima al Colle, appena scesi dalla funivia. Com’era, e come in fondo è tutt’ora.



[1] Leggi l’intervista ad Ascanio Celestini /2013/03/26/ascanio-celestini/

[2] Ascolta l’intervista alle donne di Parzelle, Nadja Pugneth e Jasmine Deporta /2013/03/29/earth-as-base-in-der-parzelle-1500-jasmine-deporta-und-nadja-pugneth-uber-ihr-projekt/

[3] Leggi l’articolo che racconta il museo /2012/10/18/touriseum-in-alto-adige-turisti-non-per-caso/

[4] Leggi l’intervista in esclusiva all’intellettuale Augè /2013/03/29/il-pensatore-dei-nonluoghi-marc-auge-in-arrivo-al-cristallo-lintervista-esclusiva/

 

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