MusikaDop 14 settembre, la magia della Ziganoff Jazzmer Band

MusikaDop 14 settembre, la magia della Ziganoff Jazzmer Band
La Ziganoff Jazzmer Band è senza dubbio una delle realtà più sorprendenti e affascinanti del panorama musicale altoatesino. Un vero concentrato di passione, conoscenza, freschezza e talento. Per il secondo appuntamento della minirassegna MusikaDOP, dedicata alla valorizzazione della “musica di origine protetta”, la scelta degli Ziganoff appare azzeccata nella sua, non casuale, paradossalità. Sì, perché sono proprio i concetti di “origine”, di “confine”, di “radici”, che l’ensemble bolzanino mette fuori gioco nella loro fissità con perizia filologica sopraffina, al suono saltellante e brioso del klezmer e del jazz manouche. Generi che più meticci e migranti non si può: l’uno figlio della storia itinerante degli ebrei ashkenaziti dell’Europa centro-orientale, a cavallo tra Germania, Polonia, Russia e i Balcani, l’altro nato dall’incontro fra la tradizione musicale zingara del ceppo manouches (sinti francesi) e il primo jazz americano. Il risultato è un intricato imbroglio di radici, un esaltante connubio di sonorità e stilemi differenti. Colto, ma godibilissimo anche dalle orecchie meno allenate.
A mischiare ulteriormente le carte, intrecciando fili storie leggende, il riferimento alla figura di Mishka Ziganoff, a cui il nome della band rende esplicito omaggio. Fisarmonicista zingaro, cristiano, di lingua yiddish, nato a Odessa, emigrato all’inizio del ‘900 a New York per lavorare come musicista jazz e klezmer. E chi più ne ha più ne metta.
Storia e mitologia a parte, assistere al un concerto della Ziganoff Jazzmer Band è semplicemente un piacere. Dopo pochi istanti, trascinato dall’irrefrenabile ritmo swingeggiante, estasiato dai profumi est-europei profusi da quelle musiche, parte rapido il piedino, poi il ginocchio con il coinvolgimento dell’intera coscia. A quel punto scatta un brivido lungo la schiena, ed è magia. Parco delle Semirurali, 14 settembre, ore 21.