Hatebreed e Unhearth al R’n’R Club (5 agosto). Il meglio dell’hardcore a Bolzano

02.08.2012
Hatebreed e Unhearth al R’n’R Club (5 agosto). Il meglio dell’hardcore a Bolzano

Hatebreed e Unhearth al R’n’R Club (5 agosto). Il meglio dell’hardcore a Bolzano

02.08.2012

Un uno-due da lasciare lungo disteso persino il tosto popolo hardcore. Un appuntamento imperdibile per chi è abituato a svegliarsi con i Black Flag, a pranzare con gli Slayer e ad affidarsi ai Sepultura per il sonnellino pomeridiano. Due pezzi da novanta come Hatebreed e Unearth portano a Rock’n’roll Club il meglio del metalcore statunitense. Senza compromessi.

Quando l’urgenza e lo spirito dell’hardcore originario, quello di band come Black Flag e Agnostic Front, incontrano sulla loro strada la potenza dei riff di marca thrash metal, il risultato può essere devastante. Se questo incontro è sancito da una ferocia vocale non lontana da quella di un Max Cavalera (Sepultura) e da un perizia tecnico-musicale non comune, allora si è davanti  a qualcosa di davvero solido. Chitarre, basso e batteria, uniti insieme come una macchina perfettamente oliata, che sfornano un suono affilato e avvolgente, attorno a liriche di aspra critica sociale: questi sono gli Hatebreed, super-combo metalcore con base nel Connecticut, esponenti di punta della scena East Coast hardcore. “Non rimarrò mai senza argomenti di cui cantare”, promette Jamey Jasta, “la gente mi chiede sempre come mai sono sempre così incazzato. Non va mai tutto bene, è la vita. Ci sono cose positive e cose negative. Il nostro gruppo rappresenta questo. Per ogni ‘”Live For This” c’è una “Doomsayer” o una “Call For Blood””. Passione e sudore, tecnica e rabbia, dal 1994 fedeli al proprio stile.

In territori musicali non distanti si muovono gli Unearth, metalcore band di Boston. Attivi dal 1998, convincono per la capacità di coniugare schitarrate metal con la fermezza hardcore nuovo stile. Il risultato è un sound robusto e originale, in cui il duo Buz McGrath-Ken Susi, a detta di molti una delle coppie chitarristiche più affilate dell’intera scena metal contemporanea, sorregge alla perfezione le “harsh vocals” di Trevor Phipps. L’hardcore incontra lo stile heavy degli Iron Maiden e diventa “post”.

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