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May 14, 2011
“L’origine” al Mart fa discutere Al Centro Trevi c’è Canestrini
Anna Quinz
Evidentemente dopo 150 anni non siamo ancora pronti. Evidentemente la velina in mutande si, la pittura realista no. Evidentemente il nudo in tv è lecito, il nudo in un museo è scandalo. Evidentemente siamo ancora i benpensanti che pensavamo di non essere più. Evidentemente c’è ancora tanto da discutere su questo “scabroso” tema che scalda gli animi e accende i dibattiti.
tutto ha origine dall’Origine. Parliamo naturalmente del quadro di Courbet, realizzato dall’artista nel 1866 su commissione del diplomatico turco Khalil Bey. Un quadro la cui storia è misteriosa, come deve esserlo quella di una tela che dal giorno in cui il pittore ha poggiato i pennelli, dichiarando “fatto” ad oggi, riesce a dividere il pubblico in due, o forse in tre: da un lato i benpensanti in allarme, dall’altro i cultori, e al terzo, segreto posto, tutti coloro che a osservare un simile impudico spettacolo in un museo, si sentono finalmente legittimati e non se ne vergognano, sentendosi finalmente difesi da un protettivo ”è arte, gente!”.
Perché non c’è nulla da dire, Courbet ci è andato di mano pesante: mai ritratto anatomico fu più anatomico, mai la sessualità femminile fu più svelata e indelicatamente sbattuta in faccia all’osservatore, dal più compiacente al più imbarazzato. E così è da 150 anni che parliamo di un sesso femminile in primo piano, che lo svisceriamo (perdonate l’espressione), che lo mettiamo sotto una lente d’ingrandimento, che lo vivisezioniamo in ogni micro dettaglio. Estetico e concettuale. Perché tale nuda verità rappresenta l’origine del mondo, niente di meno. E come negare che lo faccia nel miglior modo possibile?
Ma perché ne parliamo anche noi? Perché il quadro è in mostra al Mart da qualche mese, all’interno della mostra dedicata agli impressionisti. Migliaia di visitatori arrivati a Rovereto per contemplare la poesia delle ninfee di Monet, o le delicate ballerine di Degas, ad un certo punto si imbattono – ignari o consapevoli – in questa forza della natura, in ogni senso, messa su tela. E la polemica, ovvio, impazza. Sui media locali lettere di visitatori indignati, critiche ma anche apprezzamenti. E così il sesso al femminile, fa ancora dibattere. E ne dibatterà anche l’antropologo Duccio Canestrini, mercoledì alle ore 18.30 al Centro Trevi, in una conferenza-spettacolo già tenuta con successo proprio a Rovereto.
Continuiamo dunque a parlare dell’Origine, interroghiamoci, scervelliamoci, perché il dipinto merita tutta la nostra attenzione, vista la sua portata storica e antropologica. Ma per favore, non scandalizziamoci. O altrimenti, chi sente la necessità di farlo, non accenda più la nostrana anatomica televisione.
Ma perché ne parliamo anche noi? Perché il quadro è in mostra al Mart da qualche mese, all’interno della mostra dedicata agli impressionisti. Migliaia di visitatori arrivati a Rovereto per contemplare la poesia delle ninfee di Monet, o le delicate ballerine di Degas, ad un certo punto si imbattono – ignari o consapevoli – in questa forza della natura, in ogni senso, messa su tela. E la polemica, ovvio, impazza. Sui media locali lettere di visitatori indignati, critiche ma anche apprezzamenti. E così il sesso al femminile, fa ancora dibattere. E ne dibatterà anche l’antropologo Duccio Canestrini, mercoledì alle ore 18.30 al Centro Trevi, in una conferenza-spettacolo già tenuta con successo proprio a Rovereto.
Continuiamo dunque a parlare dell’Origine, interroghiamoci, scervelliamoci, perché il dipinto merita tutta la nostra attenzione, vista la sua portata storica e antropologica. Ma per favore, non scandalizziamoci. O altrimenti, chi sente la necessità di farlo, non accenda più la nostrana anatomica televisione.
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