Contemporary Culture in the Alps
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Visual Arts

Sport, tra record e fragilità

L'epica del corpo in mostra al Mart

04.11.2025
Silvia M. C. Senette

© Maurizio Cattelan A.C. Forniture Sud, 1990-1991 Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto AGIVERONA Collection

La storia del corpo si scrive nella polvere delle arene e nella quiete dei musei. E in questo incontro tra sudore e marmo, tra sforzo e racconto, si annida il mito. Un viaggio epico e lirico che il Mart di Rovereto aperta dall'1 novembre con la mostra “Sport. Le sfide del corpo”: un’esplorazione profonda e multidisciplinare del legame indissolubile tra arte e pratica sportiva, che si inserisce nell'attesa dei Giochi Olimpici invernali di Milano Cortina 2026.

Oltre due millenni e mezzo di storia compressi in otto sezioni tematiche, da "Le origini" a "Al freddo", per celebrare l’umanità in movimento. Curata da Antonio Calbi, direttore dell’Istituto italiano di cultura di Parigi, e da Daniela Ferrari, curatrice del Mart, l'esposizione propone più di 300 opere, oggetti e cimeli in dialogo attraverso i secoli. Dal sacro al profano, dal Discobolo di Mirone evocato dal mito e dalle suggestioni antiche fino alle icone contemporanee, il percorso dimostra come l’arte abbia sempre amplificato l'epos sportivo. Il corpo è il fulcro, l'unico vero protagonista: non solo macchina perfetta che insegue il record ma anche tempio di fatica, vulnerabilità e fallimento. Non solo la potenza scultorea dei lottatori ritratti da Mimmo Jodice, che sembrano riverberare l'antichità nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, o il dinamismo astratto degli "Atleti" di Umberto Boccioni. La mostra non rifugge dalle tensioni fisiche ed emotive, dalle opposizioni tra perfezione e cedimento, tra record e limite, come nella scultura meno eroica del "Lottatore acefalo" di Marino Marini.

© Adalberto Libera Tennista 1, s.d. Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto Donazione Eredi Adalberto Libera

Il Mart, con la sua architettura che omaggia la classicità - la cupola ispirata al Pantheon, la pietra gialla di Vicenza - offre lo scenario perfetto per questa carrellata di eroi antichi e moderni. Accanto a prestigiosi prestiti da istituzioni come il Museo Novecento di Firenze, il Castello Sforzesco di Milano e la Collezione Farnesina, brillano i capolavori delle Collezioni museali. In mostra si svela la costruzione del mito attraverso gli oggetti che ne hanno fatto la storia. Ci saranno le biciclette di ciclisti leggendari come Gino Bartali e Gastone Nencini, la dueruote con cui Fausto Coppi ha vinto i suoi Giri e Tour, fino al cimelio che ha segnato un'epoca: la bicicletta con cui Francesco Moser nel 1984 superò il muro dei 50 chilometri, battendo il Record dell'Ora a Città del Messico. Accanto, opere come "Coppi e Bartali" di Natino Chirico sottolineano l'immortalità del dualismo sportivo.

© Mimmo Jodice Atleti, Villa dei Papiri di Ercolano, Museo Archeologico Nazionale, Napoli, Italia (dalla serie Mediterraneo), 1990-1995 Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto Collezione “i Cotroneo”

L’indagine è ampia, tocca ogni disciplina e ogni medium: le aerodanze che portano la firma di Giannina Censi, i "Tuffatori" immortalati da Nino Migliori che dialogano con l’opera futurista di Thayaht o quella monumentale di Mario Ceroli, e ancora la fotografia di Walter Niedermayr che con la sua grande immagine "Stubaier Gletscher III" apre la sezione dedicata agli sport invernali, costringendo a riflettere sul rapporto tra uomo, montagna e iperturismo.

(1) © Walter Niedermayr, Stubaier Gletscher III, 1997, Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto; (2) © Fortunato Depero Sci e Dolomiti, 1952, Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Fondo Depero;

Non mancano le suggestioni inattese, come il celebre video di Grazia Toderi sulle arene sportive, o il "Tentativo di volo concettuale" di Gino De Dominicis, che spingono il corpo "Oltre il limite". E quando il gesto atletico si fa pura arte, ecco le danzatrici riprese nella sezione "Corpi volanti / corpi danzanti", con il costume che Carla Fracci indossò per "La Sylphide" e l'abito di Arlecchino vestito per oltre 60 anni da Ferruccio Soleri.

© Fabrizio Ferri, Untitled #4 (serie ERA), dicembre 1995. Courtesy l’artista, Crediti fotografici: Fabrizio Ferri

A guidare il visitatore in questo ricchissimo percorso, popolato dalle opere di 150 artisti tra cui Carlo Carrà (Atleti in riposo - Pugilatori), Maurizio Cattelan (A.C. Forniture Sud), Tullio Crali (Le forze della curva), Umberto Boccioni e le statue di Antonio Canova (Damosseno), è una prospettiva che abbraccia la fotografia d'epoca degli Archivi Alinari, i manifesti, i documenti e le illustrazioni. L'immagine guida della mostra, l’opera "Untitled #4 (serie ERA)" di Fabrizio Ferri, ritrae una saltatrice in un deserto surreale, a evocare i Giochi Erei: le antiche competizioni femminili.

“Sport. Le sfide del corpo”, sostenuta da Radio Monte Carlo come media partner, è l'occasione per riscoprire il corpo in tutte le sue declinazioni, dal "Corpo a corpo" al "Corpo collettivo"; un viaggio che, come il miglior gesto atletico, unisce disciplina, grazia e una ricerca incessante della bellezza. La mostra rimarrà allestita in Corso Bettini fino al 22 marzo 2026.

"Sport, le sfide del corpo", installation view,Mart, 2025,© Jacopo Salvi

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mart, milano-cortina 2026, Sport. Le sfide del corpo, olimpiadi
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