Contemporary Culture in the Alps
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Literature,Visual Arts

K.art Art Days 2025: le leggende respirano e i sogni prendono forma

Tre giorni al Kränzelhof di Cermes per farsi attraversare da miti alpini, arte, musica e visioni che risvegliano l’immaginazione

29.09.2025
Stefania Santoni
K.art Art Days 2025: le leggende respirano e i sogni prendono forma

Daphne IV, Monika Hartl, Kränzelhof, K.art Art Days 2025, © Margit Rumpfhuber

Daphne IV, Monika Hartl, Kränzelhof, K.art Art Days 2025, © Margit Rumpfhuber

Le montagne custodiscono storie che non si lasciano dimenticare. Quando il sole tramonta e l’enrosadira incendia le cime di rosa e d’oro pare quasi di intravedere il regno nascosto di re Laurino, il suo giardino di rose che fiorisce sotto la pietra. Camminando tra i boschi si può percepire l’eco del popolo dei Fanes, la loro società matrifocale che affida alla regina e alle figlie la custodia di un equilibrio fragile tra umano e natura. Nelle acque, limpide e scure, abitano dame bianche che vegliano sui viandanti, apparizioni incantevoli che insegnano la misura del rispetto.

Sono leggende nate dal respiro delle Alpi dove il sogno non è mai evasione, ma radice: un linguaggio segreto per nominare l’invisibile, per custodire ciò che sfugge alla ragione. Racconti che sanno ancora parlare a chi si ferma ad ascoltare perché dentro vi scorre la stessa linfa dei boschi e delle rocce, un sapere antico che non si logora.

E se le leggende sono memoria, il sogno è la loro visione. Non semplice illusione notturna, ma una geografia interiore che ci guida: una mappa fatta di simboli e di presenze che ci insegna a leggere il mondo non soltanto con gli occhi ma con l’immaginazione. Nei sogni alpini si intrecciano animali e stelle, donne che diventano marmotte, re che si dissolvono nel vento, voci che emergono dai torrenti. Sono visioni che ci parlano di trasformazione, di passaggi, di metamorfosi: ricordano che nulla è fermo, che tutto muta e rinasce.

Dal 3 al 5 ottobre 2025 questo respiro antico tornerà a farsi presente al Kränzelhof di Cermes, che con K.art Art Days 2025 si presenterà come giardino visionario, luogo di incontro tra arte e mito, sogno e realtà. Il tema scelto, “Mondi di leggende e sogni”, non è cornice, ma invito: aprire spazi in cui l’immaginazione diventa atto collettivo, esperienza condivisa.

Mostre, performance, musiche e letture non si limitano a presentare opere, ma aprono porte. Porte verso un altrove che non è lontano, ma nascosto sotto la superficie del quotidiano. L’arte diventa così pratica del sogno: la possibilità di fermarsi, di sostare, di attraversare insieme visioni che illuminano ciò che non sappiamo dire.

Il Kränzelhof, in queste giornate d’autunno, non sarà solo scenario: diventerà soglia. Qui il tempo si piega, lasciando emergere il dialogo fra passato e presente, fra leggende e desideri. Chi varca il suo giardino entra in un paesaggio interiore, un territorio sospeso dove la realtà si lascia attraversare dal mito e il mito trova nuove forme per parlare al nostro tempo.

Forse è questo il dono delle leggende e dei sogni: ricordarci che la vita non è soltanto ciò che appare, ma anche ciò che si immagina, ciò che si intuisce, ciò che si sogna insieme. Nel fuoco dell’enrosadira, nel silenzio di un bosco, nell’eco di una danza, ci viene restituita la possibilità di vedere diversamente, di riconoscere l’incanto. E di portarlo con noi, come visione, anche quando le luci della festa si spengono.

Ma veniamo al programma della rassegna che si apre con il vernissage della mostra, un incontro tra linguaggi, sguardi e sensibilità diverse. Le opere di Andrea Borga, Anna Bonell, Bernhard Reiterer, Brigitte Dietl, Christian Gufler, Daiana Man, Evelyn Rier, Florian Prünster, Francesca Ragona, Franziska Egger, Hansjörg Oberprantacher, Lukas Mayr, Marlene Nussbaumer, Marlies Baumgartner, Monika Hartl, Nadja Plunger, Rebekka Frei, Siegmund Geiser, Simone Turra, Vanja Enderle e Giuliano Ognibeni saranno presentate in un’atmosfera di festa e condivisione, accompagnate dalle parole di Evelyn Rier, dalla musica degli Urania Guitar Rebels e dal calice di un vino d’autore firmato Kränzelhof.

Il giorno successivo, sabato 4 ottobre, sarà dedicato alla danza e al sogno. La mattina si apre come una soglia, lasciando in seguito spazio alle note di Pepi Platter che riempiranno le ore centrali del giorno, per condurre poi a un momento di intima intensità: Marlies Baumgartner & Evelyn Rier intrecceranno lettura e gesto, voce e corpo, per raccontare la “Storia di un sogno” in una performance che unisce parola e movimento fino alla chiusura del pomeriggio.

Domenica 5 ottobre, invece, il filo conduttore sarà la leggenda. Dopo l’avvio mattutino, le voci di Andreas & Marlene porteranno la loro musica tra soul pop e antiche sonorità preparando il terreno all’incontro con il cuore stesso delle narrazioni alpine. La professoressa Ulrike Kindl e Heike Figl accompagneranno il pubblico in un viaggio tra le leggende dell’Alto Adige e la loro storia offrendo una riflessione che intreccia ricerca, oralità e immaginazione fino alla conclusione del pomeriggio.

Così, tra arte, musica, sogno e mito, queste giornate diventano una sorta di rito collettivo: un tempo sospeso in cui il visibile e l’invisibile dialogano, in cui le voci antiche trovano casa tra le opere e i gesti di oggi. Perché se le montagne custodiscono storie, siamo noi, fermandoci ad ascoltarle, a restituire loro respiro e continuità.

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kränzelhof, leggende, cermes, k.art, sogno
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