Una mappa contemporanea di pratiche, visioni e trasformazioni

L’estate di Centrale Fies

© Aldo Giarelli

C’è un luogo, in Trentino, che ogni estate mi richiama con forza e delicatezza insieme. Un luogo dove il tempo non è solo quello dei calendari ma anche quello dei processi, delle domande che maturano lente, delle possibilità che si aprono senza clamore. Per me Centrale Fies è questo: uno spazio dove si fa pensiero vivo, dove si rende visibile e dicibile ciò che altrove rimane ai margini, silenziato o escluso. È il posto dove torno per ascoltare, per imparare, per lasciarmi interrogare.

Centrale Fies è un centro di ricerca sulle pratiche performative contemporanee, ma è anche un dispositivo poetico e politico che mette in relazione corpi, immaginari, comunità. Qui si sperimentano nuovi linguaggi, si aprono architetture del possibile, si danno forma a relazioni che sfuggono alle categorie consuete.

Dal 17 al 27 luglio 2025, il mio spazio del cuore apre al pubblico il frutto di un anno intero di lavoro, con dieci giorni consecutivi di programmazione che restituiscono gli esiti dei progetti annuali e i principali assi di ricerca sviluppati.

Tornare a Centrale Fies significa immergersi in un ecosistema culturale che ha scelto, con coerenza e radicalità, di abitare il margine non come limite, ma come possibilità di trasformazione. E ogni estate, per me, questo è anche un ritorno a casa.

Ma ora scopriamo insieme il programma.

© Roberta Segata

Tutto ha inizio giovedì 17 luglio con l’opening di Undomesticated Ground (18 luglio – 20 settembre), Group Show e Live Program con Giulia Crispiani e Golrokh Nafisi, Elizabeth A. Povinelli, Théophile Peris, Marcos Kueh, Adam Christensen con Tom Wheatley e David Aird. La curatela è di Simone Frangi e Barbara Boninsegna con la curatela esecutiva di Maria Chemello. Il Group Show è accompagnato da un Live Program che si apre con la performance The city we imagine di Giulia Crispiani e Golrokh Nafisi durante l’opening del 17 luglio, seguita da un workshop di textile art dal titolo green, red and black condotto dalle artiste il 19 e 20 luglio. Elizabeth A. Povinelli presenta il film The Inheritance, in proiezione dal 17 al 20 luglio. Completano il programma le performance-concerto di Adam Christensen con Tom Wheatley e David Aird, e un workshop di Théophile Peris dedicato alla “wool waulking”, antica pratica celtica di lavorazione della lana.

Dal 18 al 20 luglio si svolge LIVE WORKS SUMMIT, a cura di Barbara Boninsegna e Simone Frangi con la curatela esecutiva di Maria Chemello. Per il quarto anno viene inoltre presentata la AGITU IDEO GUDETA fellowship, pensata come una affirmative action e realizzata in collaborazione con Palazzo Grassi – Pinault Collection Venezia e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.

© Alessandro Sala

La fellowship nasce dalla consapevolezza che l’assenza di diversità nel panorama artistico è spesso legata a barriere materiali e simboliche, in particolare nell’ambito della razzializzazione. La fellowship vede la curatela di Mackda Ghebremariam Tesfaù e Justin Randolph Thompson. L’artista selezionato per il 2024 è Omar Gabriel.

Torniamo a LIVE WORKS SUMMIT, dove sarà possibile assistere ai progetti sviluppati nell’arco di un anno di ricerca da parte dei fellow della Live Works Free School of Performance dedicata alla performance art nelle sue forme più ibride, sperimentali e politiche. Nel centro del programma troviamo il lavori di Adam Seid Tahir, Klara Kofen in collaborazione con Cameron Graham, Hot Bodies aka Gérald Arev Kurdian, Tewa Barnosa in collaborazione con Ghenwa Noiré e Chōri Collective, selezionatə tramite open call per l’urgenza e la forza delle loro linee di ricerca. Completa il programma anche Noha Ramadan, selezionata dal Consortium Commission Mophradat in collaborazione con la commissione curatoriale di LIVE WORKS, dando avvio a una nuova partnership tra Centrale Fies e la piattaforma dedicata al sostegno delle arti contemporanee nel mondo arabo. Durante il weekend, le Free School offrono incontri e lezioni aperte al pubblico, pensate per rafforzare le linee culturali e i processi sommersi che guidano la programmazione di Centrale Fies. Momenti di apprendimento critico e condiviso, che attivano spazio e pensiero.

La programmazione estiva di Centrale Fies prosegue il 23 luglio con il terzo appuntamento di Witches / brand new self, un format ibrido che unisce workshop, co-learning e momenti pubblici, nato come raduno di pratiche transfemministe. Il progetto, quest’anno in collaborazione con Tiziana Triana, direttrice editoriale di Fandango Libri, propone un’esplorazione critica e fluida della figura della “strega” come simbolo da decostruire o reinventare. Nell’edizione feat. Fandango Libri partecipano le autrici Marina Cuollo e Moshtari Hilal, con la traduttrice Lavinia Azzone, in un dialogo con Triana che amplia il dibattito su autodeterminazione e genealogie culturali. La serata si chiude con una cena a tema e la musica avant-folk dell’ensemble ÀO LÌ WǍ.

© Alessandro Sala

Dal 24 al 27 luglio si svolge invece Radical Love, rassegna dedicata al sostegno della scena performativa italiana, curata da Centrale Fies. Una programmazione che rinnova legami di cura e collaborazione con artistə come Sotterraneo (a cui è dedicata un'intera giornata per i vent’anni della compagnia), Silvia Calderoni/Ilenia Caleo, Jacopo Jenna, Francesca Pennini/CollettivO CineticO, Marco D’Agostin, Giorgiomaria Cornelio/GRANDI MAGAZZINI CRIMINALI, Genny Petrotta, Giorgia Ohanesian Nardin e DOM-. Cornelio e Petrotta sono artistə selezionati da FONDO – network per la creatività emergente.

A concludere il programma estivo, domenica 27 luglio, il debutto nazionale di Giorgia Ohanesian Nardin e la performance di DOM- che porterà il pubblico in una passeggiata tra le sale di Centrale Fies e il paesaggio delle Marocche, ispirata al film Picnic at Hanging Rock.

© Alice Brazzit

Centrale Fies conferma anche quest’anno la propria politica di accessibilità attraverso la formula PAY WHAT YOU WANT / paga quello che vuoi, pensata per rendere l’esperienza culturale sostenibile e aperta a tutte e tutti. Accanto a numerose proposte gratuite – come le mostre o le scuole pomeridiane – è possibile accedere agli eventi scegliendo liberamente una delle quattro fasce di contributo volontario: esplora (5€), apprezza (10€), ama (15€), sostieni (20€).

Queste fasce non corrispondono a categorie rigide di pubblico, ma riflettono il tipo di relazione che ognuno e ognuna desidera instaurare con uno spazio che da anni pratica un’idea di cultura come processo condiviso, fluido e in continua trasformazione.

Dal 2020, infatti, Centrale Fies ha progressivamente orientato la sua programmazione verso l’apertura dei processi e dei percorsi di ricerca, promuovendo un clima di ascolto e partecipazione. Il margine che abita – artistico, geografico, simbolico – è un luogo vivo e accessibile, dove ogni gesto contribuisce a dare forma a un pensiero plurale.

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