Nel cuore della metamorfosi

Ad Arte Sella, Marzia Migliora e la sua Lotta per l’esistenza

Nel cuore della metamorfosi

© Mariano Dallago

Nel giorno in cui il sole raggiunge il culmine del suo cammino, la natura si fa portale: tra luce e ombra, tra l’inizio e il ritorno, il solstizio d’estate è un momento di soglia. È il tempo in cui tutto sembra sospeso e insieme intensamente vivo. Un tempo in cui la Terra, colma di linfa e presagi, invita a un ascolto più profondo, più sottile. Non stupisce che proprio in questa data simbolica — sabato 21 giugno — venga inaugurata Lotta per l’esistenza, mostra personale di Marzia Migliora ad Arte Sella, curata da Lorenzo Fusi, un progetto che intreccia arte ed ecologia tra Villa Strobele e Malga Costa.

Marzia Migliora è un’artista interdisciplinare che lavora con diversi media — fotografia, video, suono, performance, installazione, disegno — e che negli ultimi anni ha orientato la sua ricerca verso una prospettiva multispecie, esplorando i legami tra memoria e presente, tra umano e non umano, tra crisi ecologica e possibilità di trasformazione.

Il titolo rimanda al celebre trattato di Charles Darwin L’origine delle specie, ma lo scarto concettuale è subito evidente: se in Darwin la sopravvivenza è affidata alla forza e all’adattabilità, Marzia Migliora ci conduce oltre la lotta, verso un orizzonte in cui la cooperazione, il mutualismo e l’interdipendenza sono le nuove chiavi di lettura dell’evoluzione. Le sue opere non cercano risposte, ma aprono spazi di immaginazione e riflessione, spesso ironici, talvolta perturbanti, sempre profondamente poetici.

L’artista ci accompagna in una dimensione ibrida e fluida, dove il confine tra realtà e immaginazione si fa labile, e le sue opere si animano di una forza evocativa che fonde ironia, sogno e inquietudine. Il suo è un mondo in metamorfosi, un ecosistema sospeso tra scienza e mondi fantastici, dove le forme della vita si reinventano e si ribellano alle categorie che pretendono di ordinarle.

© Mariano Dallago

La mostra si sviluppa in tre capitoli.

Il primo si apre a Malga Costa, dove tre diorami in carta, parte della serie Paradossi dell’Abbondanza (iniziata nel 2017), accolgono il pubblico in nicchie pensate come piccoli scrigni di mondi possibili. Ogni diorama è un universo fragile e visionario, un intreccio di saperi botanici e immaginazione fantastica. Il materiale stesso, la carta, rimanda alla precarietà dell’equilibrio ecologico e al bisogno urgente di ripensare il nostro rapporto con la natura. Tra le creature rappresentate, spicca il Bostrico Tipografo, minuscolo coleottero che ha colonizzato gli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia, trasformando per sempre il volto della foresta. Una presenza reale e simbolica che incarna il disequilibrio causato dal cambiamento climatico.

A pochi passi, sempre a Malga Costa, un’installazione immersiva in carta e cartapesta occupa quasi interamente lo spazio polifunzionale, trasformandolo in un paesaggio onirico, in divenire, dove creature mutanti, funghi giganti, catene montuose e ghiacciai convivono in uno scenario da sogno, sospeso tra il ricordo e la profezia. Questo ambiente teatrale e accogliente è un invito a riconsiderare il nostro posto nel mondo: non al centro, ma accanto a ogni altra forma di vita, in una trama complessa di relazioni.

A rendere ancora più denso il percorso sensoriale contribuisce l’opera sonora Run fast and bite hard (2022), realizzata in collaborazione con il rumorista Marco Ciorba. Suoni naturali e artificiali si mescolano e si confondono, aprendo uno spazio di ascolto che mette in crisi le nostre certezze percettive e invita a una nuova attenzione verso l’invisibile.

© Mariano Dallago
About the authorStefania Santoni Sono nata nel cuore di una fredda notte di gennaio, tra il bagliore della luna piena e il [...] More
Il viaggio prosegue a Villa Strobele, dove si trova l’ultima sezione del progetto, Cronaca dell’Assenza. Qui l’artista interviene su alcune pagine originali de La Domenica del Corriere, rimuovendo, con gesto netto e poetico, ogni figura umana e animale dalle illustrazioni d’epoca. Restano solo i paesaggi — montagne, boschi, vallate — a evocare silenziosamente eventi che un tempo vedevano protagonisti gli esseri viventi. In questo mondo apparentemente deserto, è la Natura a parlare, diventando testimone muta del passato e profetessa di un futuro in cui l’uomo potrebbe non avere più voce. Una meditazione sul tempo, sulla memoria e sulla necessità di ascoltare il linguaggio della Terra.

Il progetto segna inoltre una tappa importante per il territorio: con questa mostra viene riaperto l’edificio dell’ex stalla, destinato a diventare un luogo per incontri, performance, laboratori e pratiche artistiche legate all’ecologia e alla multidisciplinarietà, grazie alla collaborazione con Levico Acque. Presto, inoltre, sarà nuovamente accessibile il sentiero montano che collega Malga Costa a Villa Strobele, in fase di recupero dopo la devastazione causata dalla tempesta Vaia del 2018.

Lotta per l’esistenza
non è solo una mostra, ma una vera e propria narrazione eco-centrica, per mettere in discussione il nostro ruolo nel mondo e restituire dignità e centralità a tutto ciò che umano non è. La Natura, qui, non è cornice o sfondo, ma protagonista di una scena condivisa, dove la lotta per la sopravvivenza si gioca non sulla forza individuale, ma sulla capacità di coesistere, adattarsi, cooperare.
© Giacomo Bianchi

Marzia Migliora, con la sua Lotta per l’esistenza, ci invita a sostare in questo ascolto, a riconoscere la fragilità come forma di resistenza, a perderci tra carte sottili e creature ibride per ritrovare un linguaggio comune con tutto ciò che respira, muta e si trasforma.
Perché la Natura non ci appartiene: ci attraversa, ci fonda, ci precede e ci sopravvivrà. E in ogni sua piega, continua a offrirci la possibilità di un nuovo inizio.

SHARE
//