13 gennaio

1° Luna piena dell’anno

 

Sotto il cielo terso di una notte di luna piena, il mondo si sospende, avvolto da un silenzio che sa di attesa. Sei qui, in una notte di nero d’inverno, dove la luna piena disegna sentieri di luce sulla neve intatta. L’aria è limpida, pungente, e ogni tuo respiro si trasforma in un filo di nebbia che si perde nel silenzio. Intorno a te, le montagne sembrano guardiane immobili, sagome maestose che osservano senza parlare. Non sei sola, anche se così potrebbe sembrare.

Cammini, e il gelo scricchiola sotto i tuoi piedi. È come se la terra dormisse, ma non del tutto. Qualcosa si muove, un’energia silenziosa che pulsa sotto il ghiaccio, nei tronchi degli alberi spogli e nel vento leggero che accarezza il tuo viso. È in questo momento sospeso che senti il suo richiamo.

La Regina del Capricorno ti osserva. Non la vedi, ma sai che è lì. La sua presenza è ovunque: nel bagliore delle stelle che sembrano più vicine, nel modo in cui la luce della luna accende i cristalli di neve, facendoli brillare come gioielli dimenticati. Lei non parla, non ne ha bisogno. La sua voce è il sussurro del vento, il fruscio lontano degli alberi. La Samblana, con il suo manto di neve e il diadema di ghiaccio, regna silenziosa, custode delle montagne e delle loro infinite storie. I suoi passi non lasciano traccia, ma l’aria si fa più rarefatta dove il suo sguardo si posa. Il suo potere non è dominio, ma cura, una presenza vigile che abbraccia ogni cresta e valle con la pazienza eterna della terra.

Senti il tuo corpo cambiare. La pelle si tende, come se cercasse di assorbire quel silenzio, quella luce. Ogni tuo passo è una piccola cerimonia, un gesto che ti lega sempre di più a questo regno di ghiaccio e ombra. La Regina ti ha scelto, e questo è il suo modo di accoglierti: mostrandoti la bellezza del suo mondo, fragile e potente al tempo stesso.

About the authorStefania Santoni Sono nata nel cuore di una fredda notte di gennaio, tra il bagliore della luna piena e il [...] More
Cammini tra i sentieri nascosti del bosco, dove il fruscio delle foglie e il sussurro del vento si intrecciano in una melodia antica. Il chiarore lunare danza sulle cime innevate, come se la Samblana stessa stendesse il suo manto candido per vegliare su di te. Nelle profondità di una notte d’inverno, quando il gelo veste il mondo di silenzio e le stelle sembrano sospese in un respiro trattenuto, la Regina del Capricorno si risveglia. 

Il chiarore lunare filtra tra i rami spogli, disegnando un intreccio di ombre e luce sul tappeto immacolato della neve. È qui, in questo palcoscenico naturale, che le Yméles danzano. Messaggere della Regina, queste piccole fate delle montagne portano con sé il segreto di una bellezza che non conosce tempo. I loro abiti sembrano intessuti di brina e raggi di luna, e ogni movimento è un richiamo al cuore pulsante della natura.

Le Yméles non parlano con parole. Accarezzano i tronchi degli alberi congelati, sfiorano con mani leggere i cristalli di neve posati sulle rocce, e in ogni gesto lasciano una scintilla di vita, una promessa di rinascita. Sono loro che custodiscono il ciclo eterno delle stagioni, intrecciando il silenzio dell’inverno con il sussurro della primavera che verrà.

Una di loro si avvicina. Ti fermi, senza sapere se sei tu a volerlo o se è lei a decidere. I suoi occhi, scuri e profondi, ti attraversano. Ti senti nuda sotto quello sguardo, come se ogni tuo pensiero, ogni tuo segreto fosse visibile. Eppure, non c’è giudizio. Solo una dolcezza antica, una consapevolezza che ti avvolge come un abbraccio invisibile.

Lei ti porge un cristallo di ghiaccio. È piccolo, perfetto, e brilla come se contenesse la luce di mille stelle. “Questo è per te,” dice, e la sua voce è un soffio che si posa delicato sulla tua pelle. “Un frammento dell’inverno, un dono della Regina.”

Lo prendi tra le mani. È freddo, ma non come il ghiaccio. È vivo, pulsa leggermente, come un cuore in miniatura. Chiudi le dita intorno ad esso, e per un attimo il mondo scompare. Sei sola con quel piccolo frammento, eppure ti senti parte di qualcosa di più grande.

La Yméle ti osserva. Non dice altro, ma il suo sguardo ti insegna. Ti parla del modo in cui ogni gesto, per quanto piccolo, può custodire una bellezza fragile e preziosa. Ti parla della forza che si nasconde nella dolcezza, nella pazienza, nella capacità di accogliere e trasformare.

Quando riapri gli occhi, loro non ci sono più. La Regina del Capricorno e le sue ancelle si sono ritirate, lasciandoti sola con il cristallo tra le mani. Ma non senti il freddo, non senti la solitudine. Senti la terra sotto i piedi, viva e pulsante. Senti il cielo sopra di te, immenso e accogliente.

Porti il cristallo al petto, lo stringi vicino al cuore. Sai che dentro di lui c’è un messaggio, un ricordo che non puoi ancora decifrare del tutto. Ma va bene così. L’inverno ti ha parlato, e tu hai ascoltato. Sei diversa ora, come se avessi imparato un linguaggio nuovo, un linguaggio fatto di silenzi, di luce e ombra, di cura e trasformazione.

Cammini verso casa, e ogni passo è un ringraziamento. La Regina del Capricorno veglia su di te, invisibile ma presente. E tu sai che porterai con te il suo dono, non solo tra le mani, ma anche nel tuo cuore.

SHARE
//