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May 10, 2024

Alla soglia dell’ora blu: appuntamenti per abitare poeticamente il mondo con Francesca Fattinger

Stefania Santoni

Franz è un posto dove accadono incontri speciali. Dove s’incrociano le strade e i viaggi di persone che sanno lasciare il segno e che hanno il coraggio di donare il proprio cuore, ciò che di più intimo e profondo esiste per loro. Una fra queste è Francesca Fattinger, poeta e artigiana delle parole. Non potrò mai scordare quando a dicembre 2022 – erano i giorni prossimi al Natale e il mio cuore era letteralmente rotto- cominciammo a scriverci, inviarci poesie e citazioni. Fin da subito nacque un legame profondo e autentico, un intreccio dove la parola veniva praticata grazie al suo essere, quindi alla sua abilità di dare una forma tangibile al sentire: perché la parola è quello strumento che valida e rende vero ciò che ci attraversa. E che sa, nel farsi poesia, tradurre la realtà passando dalla terra per arrivare fino al cielo. 

Chi fra voi conosce (o legge) Francesca, sa quanto lei ami donare il suo sguardo poetico sul mondo attraverso l’esperienza. È così che nasce “Un’ora al giorno almeno bisogna essere felici: un ciclo di appuntamenti alla soglia dell’ora blu per abitare poeticamente il mondo”; un percorso che per tre mercoledì (il primo appuntamento si è tenuto l’8 maggio, gli altri saranno il 15 e 22 maggio, dalle 19 alle 20.30 presso Spazio Piera a Trento) guiderà un gruppo di partecipanti in pratiche immersive nell’immaginario poetico in un momento molto speciale della giornata, l’ora blu. 

La poesia è dappertutto, anche dove ci sembra non poter esistere. È dotata di vita propria, ha una sua voce, un suo battito, un suo ritmo, un suo volto espressivo. Vive nello spazio, anzi è essa stessa spazio e ricama trame nello spazio che occupa. La poesia ci aiuta a dire ciò che non abbiamo il coraggio di esprimere in altre forme. Scrivere o semplicemente “abitare poeticamente il mondo” può farci percepire quel vuoto che sentiamo, dentro o fuori di noi, come una potenzialità, una spinta per un cambiamento, una lente per osservare meglio. Poesia è un atteggiamento, una pratica di relazione con il mondo che consente alle cose, alle persone, agli eventi, di mostrarsi a noi come se rinascessero ogni volta.

Ma chiediamo a Francesca di raccontarci più da vicino questo progetto così da comprenderne l’essenza.WhatsApp Image 2024-03-19 at 08.52.47 Francesca, partiamo dal titolo, che io trovo particolarmente suggestivo. Da dove arriva?

Il titolo che ho individuato per questo percorso è un prestito da un testo che per me è un’opera d’arte, non solo per il fatto di essere un’edizione limitata ma anche per i suoi contenuti: sto parlando di ‘Un’ora al giorno almeno bisogna essere felici’, una pubblicazione di Laboratorio Zanzara. Il libro è una raccolta di disegni, rime e aforismi che compongono un libro/oggetto d’arte capace di muovere allo stupore e alla poesia. Con lo sguardo di chi sa leggere la vita con un sorriso divertito. Per me la poesia è quella parentesi in cui poter essere felice che non vuole dire essere necessariamente gioiosi, perché in realtà posso essere felice anche in un momento di riflessione e di malinconia. Per me, infatti, essere felice vuole dire esserci, essere presente a me stessa, anche con la lacrima che scende: quando diveniamo presenti entriamo in un processo di connessione con qualcosa di più grande e – al tempo stesso – di infinitamente piccolo, proprio come accade con i versi. Ho scelto di dedicare questa parentesi di felicità nell’ora blu così da esserne accarezzati, perché è quel momento magico della giornata in cui si è sopra un confine. E quando ci si trova su un bordo siamo nel tempo della trasformazione, che è sempre un tempo critico, che fa male ma che è estremamente importante. La poesia ci consente di vivere tutto questo, di portarlo in superficie e condividerlo proprio in quell’istante lì, così faticoso e al tempo stesso meraviglioso.  

Che cosa accadrà durante i laboratori e come hai pensato di strutturarli?

Questo ciclo di tre incontri aspira a creare una piccola comunità che si riunisce settimana dopo settimana e che, nei giorni in cui non è insieme, fa sedimentare gli eventi. La poesia è precisamente questo: non solo il momento presente, l’ispirazione, ma anche il precedente e il successivo. È tutto ciò che circonda il crepuscolo. Sono tutte le altre tonalità che si affiancano al crepuscolo, che si compattano e lo rendono così affascinante. Durante gli incontri accadranno numerose sorprese che stupiranno i partecipanti (e probabilmente li spingeranno a scrivere molto). Aspetto significativo è il fatto che non ci limiteremo a scrivere; cercherò di offrire indicazioni a chi partecipa su cosa significhi per me la poesia: è ascoltare, osservare, connettersi con noi stessi, gli altri, l’ambiente. Ciò che faremo sarà esplorare queste sfere più creative e divertirci esplorando ciò che, nelle nostre giornate frenetiche, talvolta tendiamo a trascurare. Nei nostri laboratori non mancheranno una macchina da scrivere, nastri, matite colorate, fogli traslucidi, gomitoli, tessuti e naturalmente molti libri.Schermata 2024-05-10 alle 09.51.00

Un’ultima domanda. Da dove nasce l’idea di scegliere i quadri di Stefania Rossi come immagine adeguata a raccontare visivamente i tuoi laboratori?

Un amico, che era al corrente della progettazione dei miei laboratori, un giorno mi ha detto ‘perché non Stefania Rossi e le sue case?’. E da là è sgorgata la sorgente che mi ha permesso di comprendere ancora una volta che la poesia è dappertutto, non solo nelle parole, ma anche nelle immagini silenziose e colorate di Stefania che hanno dentro di loro così tanta poesia da avere la capacità di diventare silenzio annullando tutto. I suoi lavori ci trasportano in quel vuoto che è la vera poesia. Le immagini scelte (che sono un dono di Stefania) sono perfette, sembrano cucite su misura rispetto all’intento dei miei laboratori: penso alla casa ribaltata nel blu che sembra una capriola che la poesia ci fa fare oppure ai tronchi colorati che escono dalla casa e che simboleggia noi stesse, il nostro uscire fuori attraverso i versi. 

È così che la pratica poetica di Francesca ci guiderà in un viaggio dentro di noi, nel profondo; ci metterà in ascolto di chi ci sta attorno permettendoci la generazione di relazioni autentiche; intreccerà i fili di una rete collettiva dove l’uno esiste grazie a un rapporto di interdipendenza con l’Altro. 

Credits: (1,2,3,4) Stefania Rossi

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