Culture + Arts
April 29, 2024
Leggere i libri fotografici d’artista con Giulia Mirandola @ ÓPLab Merano
Claudia Gelati
Dal 1997 l’archivio ÓPLA di Merano raccoglie e archivia libri insoliti, diversi e originali, dedicati a bambini curiosi (e non solo) e al mondo dell’infanzia, tutti con comune denominatore di essere stati creati da artiste e artisti, dove l’estrema libertà progettuale e creativa, ha dato origine ad alcune delle più belle, significative e stimolanti pagine della produzione editoriale per l’infanzia. Lo sapevate, infatti, che il nome ÓPLA sta per “Oasi Per Libri d’Artista”? Quando si dice… nel nome un destino!
Se ÓPLA è il luogo del “raccogliere”, in tempi più recenti è nato un altro luogo destinato invece ad “accogliere”. Stiamo parlando di ÓpLab, la libreria con piccolo caffè annesso sita in Via Matteotti, nata con l’intento di valorizzare, attraverso eventi e workshop per bambini e adulti, il libro d’artista come strumento di conoscenza, creatività e apprendimento.
Lo scorso Marzo ha inaugurato “KLICK! Mostra bibliografica di libri d’artista fotografici dell’Archivio ÓPLA” dedicata ai libri fotografici d’artista, che da sempre costituiscono una sezione specifica e a sé stante della collezione. Un sorta di oasi nell’Oasi di ÓPLA, insomma. Quali sono questi libri, come leggerli e in che modo utilizzarli sono i temi centrali della mostra e dei molti incontri e workshop in programma. La mostra sarà visitabile fino al 5 Settembre e tra i molti eventi in programma (qui il calendario completo e le informazioni), vi segnaliamo quello in programma il prossimo 2 Maggio con Giulia Mirandola, aperto a grandi e piccini (prenotazione obbligatoria). Prendere, toccare, aprire, sfogliare, guardare i libri fotografici dell’Archivio ÓPLA, dando alla foto lettura e ai nostri sguardi lo spazio e il tempo per incontrarsi, conoscersi, dialogare e pensare.
Per voi, franz ha incontrato virtualmente Giulia Mirandola e scambiato due chiacchiere con lei.
Cara Giulia, scorrendo la tua pagina Facebook e leggendo il tuo sito, gira quasi la testa a vedere i tanti progetti, mostre, seminari e molto altro di cui ti occupi. Collabori con case moltissime case editrici, scrivi per riviste specializzate; sei autrice e co-autrice di libri … insomma: WOW. Ma se dovessi descriverti in prima persona, in poche parole a chi non ancora non ti conosce: Chi è Giulia Mirandola e che mestiere fa?
Sono una persona che passa più tempo sui treni e nelle biblioteche, che a casa. Sono assistente di ricerca alla Facoltà di Scienze della formazione della Libera Università di Bolzano (Campus di Bressanone) e insegno Letteratura per l’infanzia all‘Accademia di Belle Arti di Verona. Svolgo attività didattica integrativa nell’ambito del Corso di Laurea Magistrale in Scienze per il paesaggio dell’Università di Padova. Collaboro con Topipittori, Terre di Mezzo, Settenove, Lady Dog Press, Babalibri, Marinoni Books. Sono coautrice di Libere e sovrane. Le donne che hanno fatto la Costituzione (Settenove, 2020) e di Pioniere. Le donne che hanno fatto l’Europa (Settenove, 2022), libri da cui sono tratte anche due mostre divulgative e percorsi di educazione alla cittadinanza globale destinati a scuole e biblioteche. Nel passato, nella valle di Terragnolo, in Trentino, ho dato vita a Il Masetto.
Come nasce il tuo interesse per il mondo dell’editoria e dell’educazione visiva? Qual’è stata la cosiddetta scintilla?
Mi sono laureata in Conservazione dei Beni culturali. Il mio primo lavoro in campo editoriale l’ho ottenuto prima di laurearmi, ero redattrice e, dopo un anno, direttrice esecutiva in una casa editrice di Milano che si occupava di teatro e cinema. Il secondo lavoro è stato quello di ricercatrice iconografica per un importante marchio editoriale nel ramo dell’editoria scolastica. Ho ampliato la mia formazione frequentando a Bologna i corsi dell’Accademia Drosselmeier, dove ho avuto la possibilità di entrare nel mondo dell’editoria per l’infanzia nella città della Bologna Children’s Book Fair, la più importante fiera mondiale di settore. La scintilla? Credo la forte attrazione per i libri e il desiderio di imparare bene come si fanno bene. Soprattutto quelli con le figure.
(2) Bologna Children’s Book Fair 2024
In tuo post su Facebook hai scritto: “Quando arrivo in classe è un po’ come quando sono in treno. E classi e treni posso dire di averli frequentati assiduamente, più delle case, più delle chiese. (…)”, riferendoti alla tua esperienza come — Puoi raccontarci qualcosa della tua esperienza come docente presso l’Accademia di Belle Arti di Verona?
Tutto è iniziato grazie a una procedura di selezione, che mi aveva segnalato un’amica un giorno prima della scadenza e che ho vinto. All’epoca vivevo a Berlino e venire a Verona per insegnare ha richiesto sacrifici, sia in termini economici, sia fisici, ma non ho mai dubitato del fatto che fosse un’opportunità. Nella pratica dell’insegnamento io stessa sento di andare a scuola e di imparare ad ogni lezione qualcosa di nuovo. Le mie lezioni si fanno con i libri, non con le slide. “Prof. Ma come fa a portare tutto quel peso?” è una delle domande ricorrenti all’inizio del semestre, quando mi vedono entrare in aula con grosse valigie piene di libri. Basta una lezione per far capire loro quanto sia diverso e ricco di significati studiare con i libri in mano.
(3) A lezione senza slide, solo libri
Nel 2016 hai fondato e poi gestito per alcuni anni un maso culturale chiamato “Il Masetto” in Trentino. Come è nata l’idea? Raccontaci qualcosa di questa esperienza.
Il Comune di Terragnolo nel 2015-2016 ha indetto un bando di gestione del maso e, insieme a una seconda persona, ho deciso di scrivere il progetto culturale, che si è poi aggiudicato la gestione. Vi ho lavorato fino all’inizio del 2020, con una dedizione e profusione di energia mentale e fisica che oggi ritengo esagerata, ma che allora mi sembrava necessaria. In questo contesto ho continuamente usato l’immaginazione per realizzare in concreto cose che non erano mai accadute prima e che hanno avuto effetti positivi per l’attività e per il territorio. Mi sono occupata di direzione artistica, organizzazione, comunicazione, segreteria, il più delle volte da sola, non per scelta. Ho anche fatto altro: la cameriera, la lavapiatti, ho impastato torte, pulito bagni, rifatto letti. Ho commesso diversi errori, che ho pagato a caro prezzo e di cui sono diventata consapevole lentamente. Mi ha salvata il mio corpo, che a un certo punto, ammalandosi, mi ha obbligata a mettere al primo posto la salute e a cambiare strada.
(4) L’immagine di Sara Donati della stagione culturale del Masetto estate 2019, l’ultima curata da Giulia Mirandola.
Giulia tu hai vissuto a Berlino, una città che sembra essere la destinazione di molti creativi. Qui hai fondato anche un club di lettura visiva e ora continui questa pratica in Italia. Ok, di club di lettura ne abbiamo sentito parlare e magari ne abbiamo anche frequentato uno… ma un club di lettura visiva mi mancava. Ci racconti questa esperienza?
Ho vissuto a Berlino per quattro anni. Vi sono arrivata grazie a una borsa di mobilità lavorativa transnazionale, nell’ambito di un programma gestito dalla Provincia Autonoma di Trento e dal Fondo Sociale Europeo. Con il Covid, la PAT ha stabilito che il programma veniva annullato e la graduatoria cancellata, così sono rimasta a piedi un’altra volta. Ma ormai ero lì ed ero determinata a proseguire la mia esperienza nella capitale tedesca. Ho collaborato per il magazine online di Goethe Institut Rom, scrivendo di scena letteraria berlinese. Per arrotondare, per un breve periodo, ho lavorato in un negozio di caramelle e prodotti di liquerizia. Nel 2022 ho iniziato a lavorare come mediatrice linguistica di madrelingua italiana presso la scuola elementare europea bilingue Finowgrundschule Europaschule, dove ho potuto compiere l’esperimento del club di lettura visiva a cui fai riferimento. Ho amato molto lavorare in questa scuola, forse perché è sembrato anche a me di andare a scuola tutti i giorni e tutti i giorni crescere un po’ insieme ai bambini e alle bambine, alle maestre e ai maestri e alla bibliotecaria scolastica.
(5) Un esempio visivo di situazione all’interno del club di lettura visiva
“Libere e sovrane. Le donne che hanno fatto la Costituzione” (Settenove, 2020) e “Pioniere. Le donne che hanno fatto l’Europa” (Settenove, 2022) sono due libri di cui sei co-autrice, da cui poi è nato un laboratorio multidisciplinare. Come sono nati questi due libri?
Libere e sovrane è dedicato alle donne che hanno fatto la Costituzione. Nasce da una mostra con illustrazioni di Michela Nanut, realizzata nel 2016 e divenuta la base di partenza per la realizzazione del libro edito da Settenove nel 2020. Mostra e libro, da allora, non hanno mai smesso di girare l’Italia, nelle scuole, nelle biblioteche, oltre al fatto che hanno colmato un vuoto narrativo e visivo rispetto alle madri della Costituzione. Pioniere è uscito a fine 2022 e da allora io e Pina Caporaso, con me autrice dei testi, abbiamo incontrato più di duemila studenti e studentesse nell’ambito di scuole, biblioteche, festival, istituti culturali, sia in Italia, sia a Berlino, Bruxelles e Lussemburgo. Nel 2023, accanto al libro, abbiamo progettato un laboratorio che entra nelle scuole per fare educazione alla cittadinanza globale e, dal 24 aprile 2024, una mostra divulgativa itinerante, prodotta dal Centro di Cooperazione Internazionale di Trento, con il sostengo del Comune di Rovereto, grafica e allestimento a cura di MarameoLab, visitabile a Rovereto fino all’11 maggio nella sede di Urban Center in corso Rosmini 58.
(6) La mostra Pioniere inaugurata lo scorso 24 aprile.
Nel 2023, dopo alcuni anni di sospensione, riprende “Montagna Disegnata”, l’attività di ricerca indipendente sull’immaginario di montagna, basata sulla lettura e la narrazione del paesaggio attraverso l’illustrazione, la scrittura, la fotografia e la registrazione sonora. Puoi raccontarci di questo altro progetto?
Montagna Disegnata è una ricerca sull’immaginario di montagna che conduco dal 2012. Esplora valli e comunità montane attraverso il disegno, la scrittura, la fotografia. Ho condotto i primi esperimenti in forma itinerante. Nel periodo 2016-2020 MD è stato un laboratorio con sede fissa al Masetto, di cui ho già detto. Nel 2023 MD torna a essere nomade. Ogni edizione è una ricerca inedita. Ciascuna tappa è origine di un piccolo gruppo di lavoro guidato da una illustratrice-illustratore e professionisti provenienti da discipline diverse. L’intento è ricercare e vivere insieme per alcuni giorni, concentrandosi sulla lettura del paesaggio, sull’immaginario e sulle narrazioni a esso legate, affinché possiamo risvegliare la relazione tra noi e i luoghi.
A Marzo ha inaugurato a Merano la mostra „KLICK! Mostra bibliografica di libri d’artista fotografici dell’Archivio ÓPLA”. Sei stata invitata a scrivere il testo di presentazione della mostra e il prossimo 2 Maggio terrai un Workshop di approfondimento dal titolo “L’oasi nell’Oasi. I libri fotografici dell’Archivio ÓPLA” Puoi raccontarci qualcosa della mostra e del tuo workshop?
Ópla sta per Oasi Per Libri d’Artista, un archivio di libri no standard, che andiamo a esplorare con una lente di ingrandimento in corrispondenza dei libri fotografici. La cosiddetta fotoletteratura è un’oasi nell’Oasi, dal momento che, nella collezione, i libri fotografici d’artista sono presenti da sempre e costituiscono una sezione specifica. Il 2 maggio, insieme a chi parteciperà, prendiamo, tocchiamo, apriamo, sfogliamo, guardiamo, leggiamo i libri fotografici di Archivio Ópla. Diamo alla fotoletteratura e ai nostri sguardi lo spazio e il tempo per incontrarsi, conoscersi, dialogare, pensare, non giudicare. Klick! mette davanti agli occhi una concreta complessità, che sprona vivacemente a riconsiderare la lettura visiva, a prenderla sul serio, a farne un’esperienza viva. Si tratta della prima esposizione di Ópla e di Óplab espressamente dedicata ai libri fotografici. Libri mai visti, libri visti qualche volta, libri che vorremmo vedere ancora e ancora, per sperimentare lo studio di questo repertorio bibliografico speciale, alcune pratiche del mostrare e del vedere, la partecipazione e la socializzazione. Ringrazio molto lo staff di Óplab per la fiducia nel mio lavoro critico e per avermi sollecitata a studiare con la dovuta concentrazione i libri fotografici dell’Archivio, un vero tesoro.
(7) ÓPLab Merano
Puoi anticiparci qualcosa dei tuoi prossimi progetti professionali?
Vorrei concentrarmi di più sulla scrittura di alcuni testi teorici per adulti e accompagnare come merita il progetto Pioniere nelle scuole. Dal 4 al 9 maggio sarò ad Amburgo per presentare il libro Pioniere e nuovamente a Berlino per condurre un laboratorio che coinvolge circa ottanta bambini bambine di tre scuole bilingui (tedesco-italiano). La fine dell’estate e l’autunno sono punteggiati di convegni internazionali in Italia, Germania e Polonia per conto della Facoltà di Bressanone.
(8) Partire, andare, venire.
Credits: (1,7) ÓPLab Merano; (2,3,4,5,6,8) Giulia Mirandola
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