La rigenerazione parte a “mezz’aria”: In mostra alla Galleria Civica Craffonara di Riva

La rigenerazione parte a “mezz’aria”:  In mostra alla Galleria Civica Craffonara di Riva

Chiudi gli occhi. Immaginati pronta al salto. Riaprili, conta fino a 3 e poi salta davvero. Trasforma la tua immaginazione in realtà, dalle vita, smuovila! 3,2,1… salta! Adesso immagina di riuscire a fermarti lassù, bloccata in volo, a mezz’aria, sarà questione di millesimi di secondo, ma per quella parentesi di tempo sarai sospesa, immersa in una situazione precaria, instabile, ma per questo pronta al cambiamento, funambola che cammina su quella linea di confine tra la caduta e il volo, dove tutto può cambiare in un attimo. Ogni volta che sento parlare del progetto “a mezz’aria” mi immagino questa scena, questo salto sospeso e congelato nell’aria da cui tutto può nascere, tutto può cambiare, ma solo se ci credi davvero e se riesci a scorgere in quel piccolo momento, incastrato tra le fasi più visibili e radicate del salto, una parentesi di rottura, di crepa, di taglio e quindi di creazione di un vuoto, uno spazio nuovo di crescita, un territorio fertile di possibilità.  

a mezz_aria_1Ve ne parlo perché fino al 17 giugno a Riva del Garda presso la Galleria Civica Craffonara potrete visitare “Re-immaginare un territorio”, una mostra di “a mezz’aria”, per immergersi in quello che negli ultimi due anni è stato realizzato.

Ma partiamo dall’inizio: chi e cosa si nasconde dietro “a mezz’aria”? Si tratta di un progetto dell’Associazione Smarmellata nato nel 2021 in Alto Garda e Ledro, assieme a Busa Network, collettivo Borlottee e Fies Core, con il sostegno del bando regionale Generazioni. Sono un gruppo multidisciplinare di giovani under 30 appartenenti a diversi collettivi e associazioni culturali dell’Alto Garda e Ledro. 

a mezz_aria_3Il 2021 è stato un anno difficile, in cui eravamo un po’ tutte e tutti sospesi, così i ragazzi e le ragazze di “a mezz’aria” hanno deciso di lavorare su e in quella sospensione: “tra stagioni estive affollate e inverni desolanti, tra paesaggi incantati e zone industriali, tra la voglia di partire e la tentazione di restare.” Un modo per lavorare insieme, incontrarsi, dialogare e discutere, alla ricerca di nuove lenti per osservare e abitare il loro territorio: lenti creative e collaborative che potessero coinvolgere e ispirare non solo loro ma anche la comunità locale. Obiettivo del loro progetto infatti è trasformare queste lenti anche in inedite fonti di luce, per illuminare quei luoghi, quei tragitti e quelle storie sospese che restano spesso ai margini, che hanno bisogno di essere approfondite e ri-attraversate, perché spesso nascoste e soffocate dalle ingombranti macro-narrazioni turistiche che le trascurano e spesso le mettono letteralmente in ombra.

a mezz_aria_4Cosa ne è nato quindi? In questi due anni “a mezz’aria” sono state realizzate indagini, workshop, visite dentro fuori dai confini, eventi e call artistiche. Ecco cosa si può vedere alla Galleria Civica Craffonara: gli esiti di tutti questi processi. 

Ci sarà innanzitutto una mostra: “404 not found”, l’esposizione di Anna Dietzel, Michele de Stefano e Mattia Romeri dedicata a tre luoghi sospesi dell’Alto Garda e di Ledro, l’ex Centrale di Concei a Ledro, la Villa Angerer ad Arco e l’ex Colonia Miralago a Riva del Garda. I tre artisti digitali hanno interpretato questi luoghi, mostrando potenziali realtà alternative: un mix di passato e futuro, rave esoterici e cyberpunk, vaporwave e mistero, fantasy e glitch, il tutto coesistente contemporaneamente.

a mezz_aria_5Inoltre sarà possibile scoprire “Amezzine”, la nuova fanzine di “a mezz’aria”, una collezione di output visivi e testuali realizzati per rappresentare il territorio da angolazioni inedite, come risultato di pratiche di ri-narrazione e ri-generazione. “Amezzine” è la sintesi di questi due anni: “del dialogo libero e aperto tra progettisti culturali, comunicatori, creativi e cittadini che hanno condiviso e mescolato percezioni, visioni e competenze per creare un bug nelle narrazioni dominanti locali.” Quello che “a mezz’aria” sostiene con le sue nuove narrazioni e pratiche è che ci sia molto altro oltre alle montagne, il lago, lo sport e i mercatini di Natale. Sia fatto quindi spazio a scorci metropolitani, a tragitti extraterrestri, all’arte, alla cultura, allo sviluppo sostenibile, a tutti quei luoghi oscurati e sospesi nel tempo che hanno bisogno di luce, cura, ascolto, di essere riattraversati, riabitati, riprogrammati! “a mezz’aria” è proprio alla ricerca di questo: “di alterità, di sogni, di visioni, di rumore”, perché è solo sognando strade diverse, ribellandosi con gentilezza ma anche rumorosamente a quelle imposte, che si può far davvero sentire la voce di luoghi, storie e persone che spesso affondano e scompaiono nel brusio di fondo e non riescono a essere ascoltate.

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Credits: (1,2,3,4,5,6) Collettivo Borlottee.

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