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August 20, 2020
Livre d’Or 07. Das Wanda
Anna Quinz
La prima cosa la campagna, che si estende operosa ma quieta, distesa ma raccolta, intorno alla casa.
Il ritmo naturale, i suoi cicli e i suoi ritorni, la sua sequenza regolare e mai uguale, si interseca con il fare rurale che ne controlla e asseconda il nascere e il germogliare. Non le vediamo ma possiamo sentirle, le mani ruvide e zelanti che curano, accarezzano, seminano, tagliano, aspettano l’arrivo dei pomi succosi e dei grappoli gentili. È proprio qui, in questo silenzioso succedere invisibile, che si aprono le porte della nostra vacanza.
Troviamo il nostro posto sull’ampia terrazza, allunghiamo gli occhi fin dove possono arrivare e ci perdiamo a immaginare la segreta e minuziosa geografia di vigne ritorte e filari intrecciati.
Il tempo passa leggero, lo sguardo si aggira senza meta, il pensiero è terso come il cielo sopra di noi. L’ombra della casa si protende a proteggerci dal sole, delicata e silenziosa. La nostra poltrona è comoda, lo sciroppo fresco e profumato.
iSamo pronti a ripartire. Senza andare lontano. La vegetazione del parco ci attira e ne seguiamo il richiamo. Girato l’angolo – eccola – la linea azzurra della piscina.
I profili delle palme, dei limoni e degli altri alberi ombrosi si riflettono nell’acqua calma e ondeggiano piano, sminuzzandosi in migliaia di rifrazioni verdi, poi azzurre, poi blu, poi d’oro. L’atmosfera mediterranea, il prato perfettamente limato che sconfina nella vigna poco distante, i lettini come enormi baldacchini in cui nascondersi e accucciarsi: tutto porta a fermarsi, allungarsi, lasciarsi cadere nella deliziosa pigrizia.
La pelle è ammorbidita dal calore estivo e dal massaggio dell’acqua, i piedi rinfrancati dall’immobilità. Il sole inizia lento la sua discesa, il cielo timidamente si scurisce. È tempo di rientrare.
All’interno ci aspetta un ordinato schieramento di grandi poltrone che si guardano, si rincorrono, si incastrano e si incontrano come un gioco infantile che vien voglia di fare, spostandosi da una all’altra alla ricerca del rettangolo grigio preferito. Ci attardiamo qui per un po’. Un libro in mano, un mazzolino di fiori sul tavolo, un drink nel bicchiere, uno sguardo oltre la grande vetrata per scoprire se – durante la nostra mancanza – il fare nei campi ha proseguito imperterrito il suo corso verso le mele carnose e l’uva matura.
La sera ormai è arrivata davvero. La nostra camera è pronta per noi. Ad aspettarci spazi ampi ed essenziali, i colori tenui e sfumati dei tessuti, il divano come una piattaforma aerea su cui approdare, un’infinità di cuscini e una lampada a stelo ad illuminare protettiva gli ultimi movimenti del giorno. Nulla è fuori posto, nulla è di troppo. Il balcone ci restituisce il silenzio dei campi, con le mani che riposano e la natura che continua il suo lavorio impercettibile: non ci serve altro per chiudere gli occhi e affondare nel sonno.
Grazie. Siamo stati bene qui,
Anna Quinz
Das Wanda
Via Garnellen 18
I-39052 Caldaro sulla Strada del Vino
das-wanda.com
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