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May 29, 2018
“In Absence of” alla Galleria Civica di Bolzano
Francesca Fattinger
As-sen-za. Chiudi gli occhi. Stai in silenzio. Respira. Prova a scrivere nella tua mente questa parola. As-sen-za. È dentro di noi da sempre. Ci tinge di lacrime, di brividi, di paure, ma procura anche cuori impazziti, eccitazione, desideri e tensione. Fa parte di noi. Di tutti noi. Perché forse l’assenza è la cosa più presente che abbiamo.
L’assenza nelle sue plurime sfaccettature è il tema della mostra In Absence of che inaugurerà il 29 giugno alla Galleria Civica di Bolzano. La fine di un percorso che attraverso momenti di scambio e condivisione ha portato 13 artisti, grazie all’iniziativa dell’associazione IKA e sotto la guida di Georg Giovanelli, a confrontarsi con un tema così ampio ma anche così intimo: un mare in cui perdersi, vasto, profondo e talvolta pauroso, ma con le cui onde tutti prima o poi ci siamo confrontati.
Il percorso di In Absence of è cominciato da una proposta dell’associazione IKA (acronimo per Integration, Kreativität, Austausch) che ha voluto unire in questo progetto l’idea di regionalità con un focus su artisti giovani. Sono artisti che provengono dall’Alto Adige ma che sono andati via per un periodo e ora sono tornati o che dopo un personale percorso artistico e di vita si sono ritrovati qui o ancora che sono stati invitati da altri artisti, pur non avendo legami personali con questi luoghi. Un’opportunità quindi per dare voce a chi ha deciso di restare, tornare o venire proprio qui e per creare fertili momenti di scambio.
Partiti da quest’obiettivo principale il progetto è stato poi articolato in due momenti: un breve periodo in cui gli artisti hanno lavorato l’uno accanto all’altro in uno stesso spazio, nato per stimolare il lavoro creativo e la condivisione (il RU17 creative co-working space), e la realizzazione della mostra alla Galleria Civica di Bolzano, con la presentazione dei lavori prodotti precedentemente.
“La scelta del tema è stata determinata dalla constatazione che l’assente, ciò che non c’è, è in grado di esercitare un’enorme forza e un grande stimolo. Spesso l’assente appare come una mancanza, una carenza, e si trasforma in desiderio, in proiezione, in attesa.” Queste le parole del curatore e questo il punto di partenza per il lavoro degli artisti che qualche giorno prima dell’inizio del progetto vero e proprio si sono incontrati, per conoscersi e per approcciarsi insieme al tema. Un primo momento di scambio al di fuori dell’ambiente di lavoro in cui gli artisti si sono interrogati sul significato dell’assenza, hanno articolato e condiviso alcune personali interpretazioni, scrivendo, leggendo e sperimentando la tematica anche corporalmente.
Caratteristica particolarmente interessante del progetto è la sua estrema interdisciplinarietà. Così come il tema potenzialmente apre infinite porte di accesso anche i media artistici utilizzati dagli artisti sono molto vari: si passa dalla pittura alla musica, dalla danza alla scultura e dalla fotografia al video e alla performance. Un ampio spettro che ci farà immergere nell’estrema poliedricità della tematica, cercando però di evitare una sua accademizzazione. L’obiettivo invece è quello di mostrarne il lato più concreto, tangibile e vicino alla vita e alla percezione di tutti, situando così l’assenza nella nostra vita di tutti i giorni, materializzando e concretizzando un’esperienza così comune quanto spesso ignorata.
Venerdì 18 maggio si è concluso il periodo di co-working e fra quasi un mese verrà inaugurata la mostra In Absence of alla Galleria Civica di Bolzano: il 29 giugno, in occasione dell’inaugurazione, la galleria e la piazza si animerà con le performance di danza e musica e sarà possibile vedere i risultati di questo confronto, nonché interrogarci su questa tematica che affascina uomini e donne di ogni tempo e cercare di trovare la nostra rotta tra le onde burrascose in cui ci conduce.
Di seguito i nomi dei 13 artisti partecipanti e le rispettive tecniche artistiche: Julian Burchia (ceramica), Peter Burchia (pittura, composizione), Fabiano de Martin Topranin (scultura), Stefanie Deuter (pittura), Mirijam Heiler (pittura), Elisabeth Ramoser (performance), Bianca Schick (fotografia, grafica), Nikola Trafojer (pittura, grafica), Ariele Trettel (musica, composizione), Manuel Van der Veen (pittura, scultura), Sabrina Valle (danza), Wild Zoo – Lukas Schäfer, Daniel Tschurtschenthaler (video e fotografia).
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