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July 21, 2016

ALTOX3: Uli Emanuele

Mauro Sperandio
Tre illustri personaggi legati al Trentino-Alto Adige, raccontano il loro punto di vista sul concetto di "alto". Dopo il soprano Gemma Bertagnolli, Uli Emanuele, base jumper di fama mondiale, ci parla di altezze, libertà e passione.

Uli Emanuele sale le montagne come molti escursionisti fanno. Nelle sue camminate, Uli gode del silenzio e della pace che l’ambiente naturale gli offrono. Raggiunta la vetta, al momento di ritornare a casa, Uli spicca il volo, come un uccello. Quando i suoi piedi si staccano dal suolo, quella che fino a quel momento era una passeggiata tra le meraviglie della natura diventa un esercizio di infinita libertà.

La tua attività di base jumper ti porta a frequentare spesso le alte cime delle montagne di tutto il mondo. Cosa vedi dall’alto dei tuoi lanci?

Dall’alto, contemplando la vastità del paesaggio, ci si accorge di quanto si è piccoli. La visuale che offre il volo ti permette di vedere il territorio, che solitamente percorri a piedi e vedi dal basso, da una prospettiva diversa. Mi alleno spesso nella valle dell’Adige, dove sono nato e vivo. I salti che posso fare nella mia zona sono da altitudini realtivamente basse e in situazioni tecnicamente impegnative, tuttavia mi sento comunque a mio agio. Paradossalmente, quando mi lancio tra le pareti imponeneti delle Dolomiti, mi sento meno sicuro perchè non sono tra le mie montagne, anche se tecnicamente i salti sono più semplici.

base jumper

Quali emozioni si provano volando?

Il volo mi da un senso di assolutà libertà. Questa libertà però non sta solo nel salto, ma anche nella strada percorsa per trovare un punto in cui lanciarmi, nell’esplorazione del territorio, anche quando non riesco poi a trovare un punto buono per il lancio.

Che spazio c’è per la paura?

La paura è molto importante, e non ti abbandona mai. Se c’è un salto che conosco molto bene, un semplice allenamento, la paura è molto poca. C’è sempre e comunque della tensione, perchè può sempre succedere qualcosa e bisogna essere sempre pronti a destreggiarsi per venirne fuori.

A dispetto di quanto deciso dalla natura, l’uomo, attraverso le sue invenzioni, è riuscito a librarsi in volo. Qual è il limite non oltrepassabile?

Chi lo sa? Le cose che facciamo oggi sembravano un tempo impossibili, credo che molti altri limiti verranno superati.

La tua attività ti permette di stare lontano da tutto e da tutti, in una dimenensione di libertà assoluta. Ti manca questa sensazione quando non voli?

Adoro il base jumping proprio per questo grande senso di libertà. Fortunatamente ora è il mio lavoro e riesco a saltare tutti i giorni, godendo spesso questa sensazione unica. Sono appena tornato da una settimana sulle Dolomiti, mi fermo a casa per due giorni e riparto subito per altre destinazioni e nuovi stimoli. La vita con gli altri sicuramente comporta sicuramente una serie di vincoli, ma è il prezzo da pagare per non stare soli.

Le tue imprese sono straordinarie, la tua fama è mondiale e sei riconosciuto come uno dei più abili base jumper. Sentendoti parlare e guardando i tuoi filmati dimostri una grande tua umilità…

In questo sport, come in tutti gli altri, non mancano gli esaltati. Ci sono sicuramente molti atleti più bravi di me e tutti noi abbiamo delle “specialità” che ci distinguono uno dall’altro. Non penso minimamente a montarmi la testa perchè non credo che le mie imprese mi rendano migliore di altri. Ognuno ha le sue abilità, io so saltare, ma se mi chiedi di parlare o leggere in pubblico non sono capace. Le persone sono tutte uguali, ognuno ha dei talenti e delle cose che gli riescono meno bene.

Viviamo una vita frenetica e siamo spesso molto attaccati alle cose materiali. Cosa credi ci aiuterebbe a volare più leggeri?

Parlo per la mia esperienza personale, ma sono convinto che il sentimento sia largamente condiviso.
Fin da bambini ci insegnano che devi studiare per trovare un buon lavoro, che devi risparmiare per quando sarai vecchio, che questo non si fa e quello non sta bene. Se non fossi stato inquadrato in questo sistema, già a sedici anni sarei andato negli Stati Uniti a saltare e ora avrei accumulato un grandissima esperienza e sarei ancora più bravo. La mentalità diffusa nella nostra regione spesso sacrifica entusiasmi e voglia di novità per inseguire desideri materiali e assecondare le aspettative di questo sistema. L’unica cosa che alla fine dei tuoi giorni ti resterà non sarà una bella auto o una bella casa, ma le gioie, le soddisfazioni, le emozioni che hai vissuto.

 

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