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July 26, 2015
La vena madre di Centrale Fies, per trovare l’oro a drodesera
Anna Quinz
Torna. Come ogni estate che porta questo nome. Che sia un luglio bollente come questo o freddo e piovoso. Non importa cosa succede intorno. Qualunque cosa succeda, drodesera torna.
E noi siamo pronti a partire per la discesa verso Dro, verso la Centrale (Fies) dei sogni, con uno zaino pieno solo di curiosità, con gli occhi da riempire e gli abbracci in tasca, da tirar fuori per ogni faccia, ogni incontro, ogni persona da rivedere. Sempre lì, sempre loro. Ma ogni anno un po’ come fosse tutto nuovo, appena ridisegnato, appena reinventato, appena riscritto. Questa è la bellezza di drodesera. Torna, ma cambia. C’è sempre ma è sempre altro da sé.
Quest’anno drodesera compie 35 anni, la mia stessa età. E pensare che siamo coetanei, io e lui, che siamo nati in quello stesso 1980 da spalline larghe e frange importanti, mi fa sempre un po’ sorridere. Oggi siamo entrambe felici 35enni, più maturi di un anno fa, forse, ma con ancora tutta la leggerezza che questa nuova età adulta porta con sé. Quest’anno drodesera è MOTHERLODE, la vena madre della pietra dalla quale si estrae il metallo più prezioso. E così, sarà un festival di estrazioni, di scoperte, di cercatori d’oro che con sguardo attento, passano granello per granello il terreno, in cerca di meraviglia. La meraviglia dei tanti che ci saranno e che nel buio delle sale della Centrale porteranno davanti ai nostri occhi le loro personali scoperte artistiche, le loro storie, il loro oro. Saranno tantissimi, nomi che dicono molto, nomi che magari non conosciamo ma che ci diranno il futuro, artisti e performer e ricercatori del presente. Tutti insieme a noi nella miniera Centrale Fies, tutti insieme a cercare con le mani e nel fondo della terra, quello che c’è di buono di prezioso di ricco.
“things do not happen, things are made to happen” (JF Kennedy). Da qui partirà ogni cosa, da qui le cose diventeranno, saranno, si mostreranno. Dal 26 luglio al 2 di agosto Centrale Fies sarà il centro pulsante di azioni e reazioni, di re-actment e realtà aumentate che si mostreranno in forme diverse. Che sia performance, opera d’arte o festa, nulla succederà a caso, tutto sarà fatto affinché succeda, così come lo vogliamo, così come Kennedy ci ha raccontato, così come ci chiede questo tempo in cui l’inedia non è concessa a nessuno. Nessuna rievocazione, nessuno sguardo di rimpianto, nessuna forma di memoria. Guardare oltre, guardare attraverso. O semplicemente guardare. Così io mi preparo per la mia discesa a drodesera, così aspetto al varco, con la mano tesa in segno di pace, a tutti coloro che mi regaleranno un pezzetto della loro esistenza. E non saranno solo performer e artisti, saranno anche le ragazze al bar che mi serviranno la birra nel parco o il ragazzo gentile alla biglietteria. Questo è il dispositivo Centrale Fies/drodesera. Non un festival che presenta e mostra cose, come in un’acquario bello e silenzioso, ma una miniera dove siamo tutti minatori in cerca dell’oro, nessuno escluso, nessuno inerme, nessuno immobile. Siamo tutti chiamati all’azione, dobbiamo muoverci, esserci, sentire, più che possiamo. Solo così MOTHERLODE ci farà trovare la vena madre che stiamo cercando.
E così, del programma vero e proprio, di chi ci sarà e cosa ci mostrerà, per ora non vi ho detto nulla. Ma forse non è importante, o forse non lo è ora. Quel che importa è prepararsi, mettere la benzina nella macchina e un maglioncino in borsa per le serate fresche nel parco. E aspettare che sia il nostro momento di passare all’azione.
[però, visto che in realtà importante lo è, e molto, ecco tutto il programma, da scorrere con attenzione]
[Nella foto, l'immagine pensata per MOTHERLODE dal mitico Studio Mut, che possiamo dire con orgoglio di aver portato noi sulla strada di Fies]
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