Music

March 20, 2014

Musica live a Bolzano (4), la parola agli spettatori del Sudwerk

Marco Bassetti
Con la quarta puntata della nostra inchiesta sulla musica live, abbiamo voluto registrare l’opinione di chi ai concerti ci va come spettatore. Al concerto di ieri dei Berserk! al Sudwerk di Bolzano abbiamo raccolto due posizioni. Contrarie.

Il concerto dei Berserk! di ieri al Sudwerk è abbastanza rappresentativo: altissima qualità artistica ma scarso riscontro di pubblico. La serata ha raccolto la partecipazione di un ristretto pubblico di appassionati e operatori del settore, ma l’eccezionalità della proposta avrebbe davvero meritato un pubblico ben più ampio e variegato. Stiamo parlando, giusto per capirci, di uno spettacolo audiovisivo che ha debuttato al London Jazz Festival! Eppure a Bolzano non ha funzionato. E la cosa fa riflettere e anche un po’ incazzare. In un simile scenario, che valore assume la richiesta di un nuovo spazio dedicato alla musica live? Abbiamo raccolto l’opinione di due spettatori.

 Andrea Terrigno (40 anni)
Il Sudwerk mi piace parecchio. L’atmosfera è quella giusta e il programma di concerti è molto interessante. Quando posso vengo qui e le serate mi hanno sempre soddisfatto. Frequento anche l’Halle28 e il Pippo. A mio parere l’offerta di concerti e di locali a Bolzano è buona, eppure purtroppo sento sempre molte persone che si lamentano. Serve un nuovo spazio per la musica live? Io direi di no, anche perché viviamo in un periodo in cui i fondi per la cultura sono molto pochi. Sfruttiamo bene quello che c’è, riempiano i posti che già ci sono e poi ne riparliamo.

Lorenzo Vianini (21 anni)
Il Sudwerk rappresenta sicuramente un passo avanti. Lo spazio non è male, è in centro, ha orari accettabili e la programmazione è sempre molto interessante. Anche il progetto “open stage” lo trovo molto positivo. Il pubblico dipende molto dalle serate, a volte il locale è pieno a volte no, ma in generale la voglia di musica c’è. I miei coetanei? Fanno schifo! Molti di loro non sanno apprezzare la musica live e preferiscono i festoni con dj e musica da ballare: è più facile andare ad un evento del genere, è meno impegnativo, ti diverti e basta. A mio avviso Bolzano comunque ha bisogno di uno spazio pubblico dedicato alla musica live: uno spazio modulabile capace di ospitare piccoli concerti ma anche eventi da 1000-2000 persone, come proposto da Maurice Bellotti nella sua intervista.

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There are 3 comments for this article.
  • Andrea Terrigno · 

    Permettetemi di rivedere la mia posizione, vorrei entrare un po’ nel dettaglio (le interviste a sorpresa mi mettono un po’ in difficoltà): certamente sarebbe il massimo avere un polo culturale polivalente permanentemente attivo h24, con la possibilità di essere adattato al singolo evento. Sarebbe il massimo. Quello che purtroppo si oppone a questa filosofia è il fatto che per l’ideazione e la realizzazione della struttura purtroppo i giovani (e quelli rimasti tali) che giá sono attivi nel settore da anni, non verrebbero conivolti nella giusta misura, riducendo il tutto a un “contentino” da parte dei politicanti sempre a caccia di voti. L’edilizia a Bz poi è un punto dolente in quanto in mano a intrallazzi di vario tipo, certa gente con la grana (potere) sempre a caccia di nuove conquiste. Mi associo inoltre a Lorenzo, permettendomi di allargare il concetto di “schifo” anche a parecchia gente che non ha più 21 anni: molti preferiscono consumare la pappa pronta propinata dai consueti canali/mezzi di intrattenimento/infotainment etc. i quali ormai fanno a gara al ribasso dei contenuti, a caccia di audience/clientela. Per essere equo posso dire che a Bz esiste ognimodo una offerta di eventi culturali per quasi tutti i gusti, va detto che la musica classica/contemporanea, il teatro e l’arte figurativa ci sono, chiao?
    Molto dipende dal singolo individuo di riappropriarsi del proprio potere di scelta critica. Chiaro che deve poter esistere anche cultura “leggera” e collettiva, ma ciò di cui sento spesso parlare la gente mi fa montare il mal di testa.
    Per tornare all’argomento, penso che anni di autoreferenzialità dettata da un benessere materiale esagerato abbia appiattito parecchio le menti di buona parte delle persone, che si muovono come automi pilotati da richiami di massa (l’Altstadtfest lo evito da parecchio, Speckfest e Mercatino di Natale, che roba è? Non li conosco.).
    È ora che ci diamo tutti una mossa, ognuno cerchi di farsi venire delle idee e non lasciamoci abbattere dal vecchiume mentale che ci tiene sotto assedio. Non mollate, raga. Grazie.